17/02/2019 19:37
Dopo la vittoria in Champions League contro il Porto di martedì scorso, la Roma tornerà domani sera in campo nel monday night contro contro il Bologna all'Olimpico, che chiuderà la 24esima giornata di Serie A. Alla vigilia del match, come di consueto, ha parlato in conferenza stampa l'allenatore, Eusebio Di Francesco. Questo il suo intervento:
Cosa si porta dietro dalla partita con il Porto, più convinzione per la prestazione di coppa o la fatica per quanto speso?
"Abbiamo sicuramente speso tanto dal punto di vista fisico e mentale, ma la squadra ha dimostrato di avere un equilibrio maggiore sotto tutti i punti di vista, ha lavorato molto da squadra e di questo sono contento. Deve essere un punto di partenza e non di arrivo. Dobbiamo portarci dietro questo atteggiamento anche domani".
Da Bologna al Bologna, sono passati 147 giorni, quanto e come è cambiata la Roma?
"Quest'anno i momenti si sono alternati, abbiamo risalito la china e tornati in basso, adesso dobbiamo sbagliare il meno possibile. L'andata è un ricordo non bello, ma ci deve servire per non tornare più indietro. Anche il Bologna è cambiato. E' un altro Bologna sotto tutti i punti di vista, lavora in maniera differente rispetto a prima, ci sono giocatori nuovi".
Zaniolo può giocare anche domani esterno a destra? Come sta vivendo il momento di popolarità?
"Per forza di cose lo devo tenere in considerazione, numericamente non ho attaccanti. E' in dubbio, e lo sarà fino a domani, El Shaarawy che ha preso ieri un colpo all'anca, lo dovremo valutare e non so se farà parte della rifinitura. Ho pochi attaccanti, quindi probabile che Zaniolo anche domani giochi lì. Sulla popolarità, faccio un appello generale: facciamolo vivere in maniera serena e non mettiamo troppe responsabilità addosso a un ragazzo di 19 anni. Anche sul fatto della maglia numero 10 ne ho già parlato l'altra volta, è un discorso di crescita, adesso gli sta benissimo la 22 con queste prestazioni. Dico in generale all'ambiente, dobbiamo essere bravi a farlo crescere e capire che davanti abbiamo un giocatore di prospettiva che deve dimostrare ancora tante cose".
La gestione di De Rossi?
"E' una gestione quotidiana, l'ha detto anche lui in conferenza (alla vigilia del Porto, ndr). Ieri ha lavorato a parte, era programmato, però oggi si allena con la squadra. Potrebbe essere anche della partita e potrebbe giocare insieme a Nzonzi. Sto valutando, anche in base alle condizioni generali di tutta la squadra e in base alle partite da giocare da qui alla fine".
Kluivert e Nzonzi?
"Secondo me si può rinunciare ai giocatori in base alla questione fisica, Nzonzi è stato fuori una partita. E' una cosa che odio il discorso tra panchinari e titolari. Valuto in base alle esigenze della partita. Nzonzi può giocare e non, come vale per tutti, come anche Daniele in tante situazioni è stato fuori e non era contento di star fuori. Ma è la normalità, mi fa piacere che i giocatori abbiano il desiderio di non star fuori. Riguardo a Kluivert alti e bassi fanno parte della crescita dei ragazzi, come lo è stato anche per giocatori importanti in questa piazza. A volte si subiscono delle pressioni e spesso si guardano, secondo me in maniera sbagliata, anche i social e i ragazzi spesso danno troppa importanza a quello che sentono attorno a loro. Dovrebbero imparare ad ascoltare quello che si dice principalmente dentro Trigoria che è più importante, e principalmente il proprio allenatore. Justin si sta allenando veramente bene in questo periodo, ha cambiato il modo di affrontare gli allenamenti e questo è un aspetto positivo".
Nelle ultime settimane la Roma è apparsa più solida a livello difensivo. E' dovuto al cambio di modulo, al rientro di De Rossi o al baricentro più basso?
"Secondo me il baricentro non è più basso, ma è la capacità di scegliere nei momenti della gara anche in base all'avversario di abbassarsi. La cosa più importante è rimanere corti e compatti tra le linee. E' questa la differenza, cioè che la squadra ora si allunga meno, è più attenta nel capire quando andare o no. Stare a 3 a centrocampo permette di avere copertura nelle linee interne ed è un vantaggio. Il sistema di gioco può aiutare, come in passato abbiamo detto che il 4-2-3-1 ci faceva stare meglio in campo, tutto è giusto quando si affrontano le partite con la mentalità giusta. Adesso questa squadra difende in generale meglio, anche la linea difensiva sta lavorando meglio, ma sono aspetti che partono prima di tutto dalla testa e poi dal lavoro".
Juan Jesus domani sarà titolare, oppure è una carta che considera per la fascia sinistra?
"Come terzino sinistro per me è più adattabile per caratteristiche generali Marcano che Jesus, che vedo più come difensore centrale. Se dovessi giocare con la difesa a 3 è differente. Non ho ancora deciso nulla dietro, ma non c'è solo lui, c'è anche Marcano che è in crescita e ha fatto molto bene contro il Chievo. Devo dire che sono contento in generale di come si stanno allenando, ma non posso fare contenti tutti perché devo scegliere 11 giocatori. Juan è un giocatore di grande affidabilità".
Si può ipotizzare lo spostamento di Florenzi alto con Santon terzino destro?
"In questo momento no, in questa partita no. Preferisco interpreti differenti, in questo momento, nel 4-3-3. Domani uno tra Florenzi e Santon giocherà da terzino".
In che cosa la Roma dovrà essere migliore delle altre per la corsa Champions?
"Nei risultati perché è quello che sta facendo il Milan in questo momento, sta dando continuità: ha preso anche un giocatore come Piatek che in questo momento appena tocca palla, la butta dentro. Il Milan ha sempre dimostrato grande compattezza di squadra, anche ieri contro una squadra come l'Atalanta che già contro di noi aveva una condizione di forma strepitosa. Il Milan è una di quelle squadre da battere per la volata al 3° o 4° posto che sia. Piatek e Paquetà hanno dato nuova linfa a questa squadra".