13/12/2025 15:33
A due giorni dalla sfida contro la Roma, il tecnico del Como Cesc Fabregas ha presentato la sfida in conferenza stampa. Le sue parole:
Tre trasferte di fila, mai vista una cosa del genere…
"A Roma la partita è abbastanza importante, non voglio guardare troppo in là. Sono molto curioso, è buono che giocheremo così tante partite di fila fuori casa. Un'esperienza per me, i ragazzi e la società. Così come per voi. Si gestisce come con un infortunio. Ritmo da Europa? Sicuramente è un'esperienza per imparare tante cose, giorno dopo giorno qui al centro di allenamento. Quando c'è meno tempo. Devi gestirla in maniera diversa. Arriverà il momento, adesso la Roma è fondamentale".
Come sta Morata dopo l'infortunio? E Douvikas è pronto?
"Quando hai un infortunio così, non ti senti bene qualche giorno. Vuole capire l'importanza dell'infortunio, ma ovviamente gli spiace molto. E speriamo possa tornare il prima possibile. Douvikas lo vedo come sempre, non ha mai mancato un allenamento, è forte fisicamente, puoi dirgli quello che vuoi ma vuole sempre fare meglio. Grande mentalità e grande compagno".
Cosa lascia il 4-0 contro l'Inter? E Diao è stato convocato dal Senegal.
"Cos'ha lasciato? Tanto. Spesso si analizza di più e troppo, è tutta colpa mia. Alzo la mano davanti ai giocatori, è una mia sconfitta per come ho preparato la partita contro una squadra top top top. Ho visto la partita contro il Liverpool e penso che abbiamo fatto tante cose meglio di loro, però siamo in un momento di costruzione e crescita. lo se voglio che Ramon diventi un Konaté o Van Dijk che hanno fatto una differenza grandissima a livello difensivo, voglio che lui si trovi in tutte queste situazioni per quello che vuole dire essere top. Magari per colpa mia abbiamo perso tre punti, vediamo se dobbiamo allenare una cosa o l'altra. Ma i ragazzi hanno provato di tutto. Poi collettivamente dobbiamo migliorare. Ma a parte questo, i ragazzi hanno dimostrato sempre bravura e grande atteggiamento. Nelle ultime 25 partite ne ha perse 3, contro Inter, Bologna e Inter di nuovo. La squadra compete, non molla, vuole giocare con identità. Ed è questo che voglio vedere. Diao? Preferisco non toccare molto il tema, lui è convocato e ho parlato con lui dopo la partita contro ('Inter. Sa bene la mia opinione, ho parlato anche con il CT, non è finita con una conversazione molto piacevole. Loro hanno tutta la forza. Diao andrà, se vorrà gestirla in quella maniera. Parte martedì".
Quali opzioni restano in attacco?
"Ci sono, ne abbiamo, abbiamo 4 giocatori offensivi e due di 20 anni. In partite importanti ci sono momenti sì e no, con Kuhn stiamo aspettando, deve fare di più. Poi c'è Douvikas, Cerri e altre opzioni. Si vedrà nelle prossime partite. Ovvio che abbiamo iniziato a pensarci, con 4 attaccanti per 3 posizioni in 10 partite bisogna gestirle molto bene. Dopo Roma Diao non c'è".
Cosa le ha insegnato Gasperini? Poi diceva che tra giocatori e allenatori non c'è amicizia e pensando a Gasperini ritrovo questo ragionamento.
"Ognuno ha la sua personalità, la sua maniera di fare le cose, le sue esperienze. Si crea la propria strada calcistica. A lavoro si vede una persona e in famiglia un'altra ad esempio. lo posso parlare di me, amicizia magari no però se vuoi che i ragazzi spingano deve esserci quel dare e ricevere. Senza entrare troppo nel personale. Se hanno un problema personale i giocatori mi fa piacere essere un papà, soprattutto per i più giovani. Di Gasperini so che è un allenatore speciale, ha creato una metodologia sua mostruosa, una cosa diversa nel calcio italiano. Tanti allenatori, spagnoli e inglesi, mi chiamano per chiedermi perché faccia questo o quell'altro. E dici: 'Wow, questo è Gasperini'. Lui ha creato questo per tanti anni, ha creato un'identità chiarissima, fa crescere giocatori giovani e per questo un rispetto enorme".
C'è la possibilità, visto il problema numerico in attacco, di richiamare dei giocatori dai prestiti? Penso ad Azon e Gabrielloni magari.
"È ancora presto. Abbiamo iniziato a pensarci, avere 4 giocatori e basta, quando arriverà il momento si farà. Morata l'abbiamo saputo 2 giorni fa, Diao oggi. Però c'è tanta tranquillità, sicuramente se si dovrà fare qualcosa si farà, vediamo come si evolverà la situazione".
Che partita sarà Roma-Como? E come Sergi Roberto? Può giocare al posto di Perrone squalificato?
"Perrone è un play e un giocatore importante, Sergi è stato tanto malato e c'è il rischio di portarlo là. Probabilmente non verrà, ma vedremo se potrà venire con noi. La Roma? C'è qualità. Ferguson ha fatto doppietta ed è tornato a fare gol, anche gli altri stanno bene e Gasperini vuole sempre andare a mille. Lo dovremo fare anche noi per prendere i tre punti".
Un bilancio del 2025 del Como?
"Penso sia stato un anno importante. Per la crescita, per consolidare un'idea e portare giocatori importanti. Mentalmente la squadra è cresciuta molto in quest'ultimo anno, però manca ancora tanto. È stato un 2025 molto importante, in questa crescita, ma qui non conta solo vincere. Dobbiamo creare una mentalità, una cultura e poi vincere. Mi piace ascoltare le dichiarazioni e le conferenze degli altri allenatori. Senti Allegri parlare ed è molto chiaro: vuole finire almeno quarto e andare in Champions League. Ma per riuscirci vuole farlo nella sua maniera. lo lo stesso. Possiamo andare a giocare difensivamente contro l'Inter? Sì, ma per come lo vedo io e crescere in maniera giusta, per arrivare là… è un percorso. Abbiamo fatto 4-5 passi avanti, anche al livello di risultati, che a voi piace tanto. Non è male, sarei molto positivo".
Come si motiva la squadra dopo il ko contro l'Inter?
"La squadra è già motivata, la colpa con l'Inter è solo mia. Ma continuiamo, poi anche Gasperini ha perso 4-5 a O, può succedere. Alcune volte si perde e altre si vince, noi dobbiamo andare all'Olimpico con la nostra idea per continuare a migliorare".