05/05/2014 18:06
Sono almeno tre le persone che erano con Daniele De Santis allo scoppio dei primi tafferugli nella zona di Tor di Quinto nel prepartita di Coppa Italia. Ne sono convinti i magistrati della procura di Roma che stanno ricostruendo le fasi della rissa culminata con il ferimento, da parte di De Santis, del tifoso napoletano Ciro Esposito e di altri due sostenitori azzurri. A confermare la presenza di altre persone, tutte con in testa un casco nero integrale, ci sarebbe la testimonianza, ritenuta attendibile, di un tifoso del Napoli.
Gli inquirenti possono contare, inoltre, anche sul parziale supporto di un video in cui vengono ripresi gli istanti iniziali degli scontri. Una provocazione fatta al gruppo di tifosi del Napoli con il lancio di bombe carta, petardi e fumogeni. Chi indaga, infine, non ha dubbi sul fatto che a fare fuoco sui tre partenopei sia stato De Santis, anche se l'esame dello stub non e' stato ancora depositato. Obiettivo e' identificare tutto il gruppo che ha fiancheggiato De Santis in questa azione.
La Procura di Roma, inoltre, sta valutando di approfondire quanto avvenuto all'interno dello stadio Olimpico nei minuti che hanno proceduto l'avvio della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. In particolare l'attenzione sara' posta sul ruolo svolto dall'ultra' partenopeo Gennaro De Tommaso, detto 'Genny 'a carogna', e sui colloqui svolti con il capitano del Napoli Marek Hamsik e alcuni funzionari addetti all'ordine pubblico. I magistrati romani vogliono verificare se quanto accaduto presenti profili di rilevanza penale e se De Tommaso sia effettivamente stato decisivo nelle fasi preliminari all'inizio del match.
(ansa)