Il Fulham di Hodgson

20/10/2009 15:38

Morale ritrovato per il club inglese reduce dalla vittoria casalinga al Craven Cottage di domenica scorsa contro il non certo irresistibile Hull per 2-0. Fino a questo momento il club londinese, fermo al dodicesimo posto della Premier League, non sta brillando in risultati ed espressione di gioco. I 10 punti conquistati nelle otto partite disputate, sono frutto di tre sole vittorie, due tra le mura amiche contro Hull ed Everton, l’unica esterna con il fanalino di coda Portsmouth.

Prerogativa di Roy Hodgson, il sistema di gioco classico del 4-4-2, che l’allenatore inglese non ha mai cambiato in questi tre anni passati in patria. Punto di forza da tenere sotto controllo è l’alto potenziale offensivo composto dalle due punte Kamarà e Zamora e dai guizzi di un ritrovato Damien Duff, dopo la parentesi negativa della scorsa stagione con la retrocessione del Newcastle.

Kamarà, vecchia conoscenza del calcio italiano, ha già segnato ai giallorossi in un Modena-Roma terminato 1-1, e ha trovato il suo primo gol stagionale in Premiership proprio nell’ultima giornata disputata siglando il 2-0 definitivo. Al suo fianco sarà riproposto la “volpe” Bobby Zamora attaccante veloce e con buona tecnica, in cerca di una nuova dimensione dopo i tanti anni passati dai cugini del West Ham che lo hanno consacrato nella lega maggiore britannica. Ancora fermo ai box Andy Johnson, unica alternativa offensiva, per un problema alla spalla che non gli ha permesso ancora di scendere in campo in questo inizio di stagione.

A centrocampo forfait anche per capitan Danny Murphy infortunatosi al ginocchio nell’ultima gara contro l’Hull , e recuperabile probabilmente nel match di ritorno all’Olimpico. Al suo posto ci sarà Greening affiancato da Baird e dal talento americano Dempsey, in grande spolvero nell’ultima Confederations Cup disputata in Sud Africa. Blocco difensivo confermato con Pantsil, Hughes, Hangeland e Koncelsky, difesa con grande esperienza e molto abile sulle palle alte, ma con qualche anno di troppo e perforabile se presa in velocità.

Tra i pali il colosso australiano Schwarzer, che non ritroverà almeno per il momento un nuovo confronto con , che lo trafisse su calcio di rigore nei quarti di finale degli ultimi mondiali in Germania.



Adriano Serafini