23/04/2024 17:49
Ieri 22 aprile si è riunito il consiglio direttivo della Uefa, presso la Casa del Calcio Europeo di Nyon. A presiedere la riunione il consigliere Uefa Luís Figo. Al termine dell'incontro, l'organizzazione ha pubblicato un comunicato sul proprio sito ufficiale, nel quale ha elencato i temi discussi.
"Il Consiglio ha consensualmente riconosciuto che il comportamento dei giocatori e degli allenatori nei confronti degli ufficiali di gara in diversi casi recenti è diventato un problema critico e non contribuisce positivamente alla buona immagine del gioco. I membri sono uniti nella convinzione che questo problema debba essere affrontato nel modo più deciso possibile. Il Consiglio ha concluso che è importante che gli allenatori diano l’esempio alle loro squadre e che il mobbing sugli arbitri venga eliminato. Gli arbitri sono un elemento essenziale del calcio e dovrebbero essere protetti da ogni forma di abuso. Ciò che accade nel gioco professionistico ha il potere di influenzare l’intera piramide; il reclutamento e il mantenimento degli arbitri dipende in larga misura dagli esempi positivi forniti nelle competizioni seguite da milioni di tifosi. Si è convenuto che un approccio disciplinare deciso è giustificato, ma che sarebbe anche opportuno migliorare la trasparenza della comunicazione tra arbitri e allenatori per ispirare comprensione e rispetto reciproci.
Il Consiglio ha discusso anche dei finti infortuni per ottenere un ingiusto vantaggio, perdere tempo e interrompere l'andamento del match, è stato suggerito che venga lanciata una campagna guidata da giocatori chiave per scoraggiare questi comportamenti.
Il Consiglio ha concluso che andrebbero implementate misure efficaci per limitare la frammentazione del ritmo. La sessione si è conclusa con una discussione sul VAR: la richiesta agli arbitri è che questo sia più coerente, trasparente e comprensibile per giocatori, allenatori e tifosi. Il VAR dovrebbe essere visto come uno strumento di aiuto per gli arbitri e i suoi interventi non dovrebbero essere percepiti come un giudizio negativo sugli arbitri stessi. È chiaro che non tutto quello che c’è in campo può essere visto dall’arbitro".
(uefa.com)