02/02/2014 11:11
Il talentino svedese Valmir Berisha, acquistato dalla Roma nella finestra di gennaio, ha rilasciato un'intervista in esclusiva al giornale svedese, in cui racconta qualche dettaglio della trattativa con i giallorossi e parla un po di sè. Queste le sue parole:
Prima di tutto, congratulazioni per la tua nuova avventura professionale a Roma! Come ci si sente ad essere passato dall' Halmstad a uno dei più grandi club d'Italia?
Ci si sente bene. Ho sempre voluto giocare in Italia - nonostante i dubbi e lo scetticismo della mia famiglia e del mio agente. Mi volevano in Inghilterra o in Germania e avevo in mano una proposta del Borussia Dortmund, ma l'ho ignorata e ho firmato per la Roma il giorno seguente.
Onestamente, quali club ti cercavano durante questa finestra di mercato?
Alcuni in realtà. Oltre a Roma e Dortmund c'erano anche Sunderland, Hammarby, Werder Brema e Juventus. Il Siviglia mi ha offerto un contratto subito dopo la Coppa del Mondo e quelli dell' Ajax si sono messi in contatto. Tuttavia, non c'era dubbio che l'Italia fosse ciò che volevo.
Che cosa ti ha fatto scegliere il giusto Roma tra i club?
Oltre il tempo e la lingua ... Voglio dire, ho sempre avuto uno stile di gioco italiano. Quando avevo 15 anni, ero in panchina e dissi al mio compagno Martin Zanjanchi: 'Quando avrò 17 anni sarò professionista in Italia.' Vedete, l'Italia è sempre stato un obiettivo. Sia la mia famiglia che i parenti hanno sempre voluto che mi trasferissi in Inghilterra o in Germania. Quindi, in realtà, si tratta solo di crescere. Qualcosa che dovrò davvero fare a Roma.
Hai ricevuto qualche indicazione dal club per quanto riguarda il futuro?
Ho firmato un contratto con la Roma per 4/5 anni. Il loro piano è quello di farmi iniziare con la squadra Primavera. Poi, quando sarò pronto, andrò in prima squadra.
Quali sono le tue prime impressioni del club?
Sono rimasto colpito dall'organizzazione. Abbiamo un ristorante qui dove possiamo ordinare una cena di tre portate, se vogliamo. Hai capito? Tre portate! Il club si prende davvero cura dei suoi giocatori, vecchi e nuovi. Si può andare a scuola se non si conosce la lingua. I miei genitori hanno detto che potevo andare ogni giorno, ma non posso. Prenderò un insegnante privato, invece! (ride, ndr)
Molti tifosi della Roma sono certamente curiosi: Hai incontrato Totti?
Sì, subito dopo le visite mediche. Mio fratello ed io siamo usciti dalla stanza e giù per il corridoio c'era Totti. Gli ho stretto la mano e ha detto "Ciao", credo! Lui è una leggenda qui, quanto ovunque. E' impressionante. Non ho provato nulla di speciale quando l'ho salutato, ma poi ho guardato mio fratello e gli ho detto: "Ho salutato Totti come se niente fosse" (ride, ndr),
Per chi non ti ha visto giocare prima, che tipo di giocatore sei? Raccontami i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli.
Sono un attaccante d'area, è facile tenere a bada gli avversari quando hai il fisico. Posso giocare in attacco, posso segnare sia di destro che di sinistro e anche di testa. I miei punti deboli? Dovrei esercitarmi di più nella tecnica e nel dribbling. In ogni caso, la mia più grande forza è il fatto che adoro ogni minuto in cui sono in campo. Quello che mi ha fatto arrivare fin qui è l'amore per questo sport.
(solocalcio.se)