27/02/2014 21:58
SO FOOT - Sulla prima pagina dell'ultimo numero della rivista francese campeggia la foto da bambino di Daniele De Rossi. Naturalmente, di giallo e rosso vestito. Il motivo lo spiega proprio il centrocampista della Roma nell'intervista all'interno: "Quando ero un ragazzino, non ero un sostenitore dell'Italia. Era Roma, Roma, Roma. Quando sei qui, pensi che la Roma sia la più grande e l'unica squadra al mondo. Quando Francesco Totti ha cominciato, c'erano molti romani nella squadra. Scarchilli, Beretta, Di Biagio, Petruzzi. (...) Ma lui è rimasto. E 'diventato un simbolo. Avevo 16-17 anni, quindi molto giovane, e mi ritrovai seduto accanto a lui in una relazione intermedia idolo-compagno di squadra. Entrare nello spogliatoio e sentirlo dire, "De Rossi, mi passi la bottiglia", è stato uno shock. E c'era anche altro: "De Rossi, mi dai una mela", mi giravo e vedevo Batistuta. E 'stato lui che mi ha dato il massimo effetto, troppo. Batistuta ha portato la luce ... una luce meravigliosa".
Ma De Rossi nonostante la carriera non ha staccato i piedi da terra: " A volte leggo le interviste con giovani di 18 anni che sono al debutto in Serie A. "Chi è il tuo giocatore preferito, chi è il tuo idolo?" chiede il giornalista. E a volte il ragazzo risponde: "De Rossi."
Quindi, l'estate scorsa l'arrivo di Garcia: "Non lo conoscevo, quando ho saputo che avevano preso lui ho avuto qualche dubbio. Sembrava che avevano scelto lui perché non erano riusciti a prendere Mazzarri o Allegri. Potevamo pensare che era la quarta scelta, mi ricordo che sono andato su internet e ho digitato il suo nome e la prima cosa che è uscita fuori è un video in cui c’è lui che suona il porompompero con la chitarra. Ho imprecato e pensato: ma chi è questo? Ero in nazionale quel giorno, ero col computer sulle ginocchia e stavo in camera con Pirlo, l’ho chiamato e gli ho detto: “Cazzo, guarda chi abbiamo preso. Oggi sinceramente ringrazio tutti i giorni Dio che abbiamo preso “pompompero", lui può essere un punto di svolta nella storia della Roma. Non esagero: lui ci può far vincere”.