12/08/2015 18:04
DA TRIGORIA MATTEO MONTI - E' il giorno dell'addio al calcio di Federico Balzaretti. L'ex difensore giallorosso, svincolato dopo la scadenza del suo contratto lo scorso 30 giugno, saluta il calcio giocato ma resterà nella Roma. Per lui pronto un incarico dirigenziale nell'area sportiva del club giallorosso. L'annuncio arriva direttamente dallo stesso Balzaretti, che parla in conferenza stampa dalla sala stampa di Trigoria. Presente in sala stampa anche il dg Mauro Baldissoni. Questo l'intervento INTEGRALE:
"Per me è un giorno importante e cercherò di emozionarmi il meno possibile, anche se non sarà facile. La prima notizia che devo dare è che smetterò con il calcio giocato. Purtroppo l'infortunio e il problema di pubalgia che mi porto dietro da un anno e mezzo è ancora vivo e mi costringe ad abbandonare il calcio giocato. E' stata un decisione molto difficile ma obbligata da questo trauma, che non mi permette di svolgere al 100% questa professione, come io vorrei. Facendo una riflessione, ho pensato che la soluzione migliore, quando non puoi esprimerti nemmeno al 50%, è smettere di giocare. E' una riflessione che è maturata nell'arco dell'ultimo anno, dall'ultima conferenza stampa fatta lo scorso anno (mi sembra settembre o fine agosto dell'anno scorso) avevo due obiettivi: tornare in squadra e giocare ancora una partita. Questi obiettivi, grazie alla mia passione, allo staff della Roma e alle persone che hanno lavorato con me... Cito uno su tutti, Fabrizio Iacorossi, che mi è stato vicinissimo e con cui ho lavorato ore ed ore, in collaborazione con lo staff della Roma. Sono riuscito a stare per 2 mesi con la squadra e mi sono tolto la soddisfazione di stare vicino a questo gruppo fantastico, siamo riusciti a centrare questo secondo posto e ho avuto la fortuna, nonostante le sofferenze, di fare queste panchine e di stare a tu per tu con i compagni. Sono stati mesi molto belli. La più grande soddisfazione è stata fare 90 minuti nell'Olimpico, una giornata speciale che non dimenticherò mai, visto che poi alla fine ho portato in campo i miei 4 figli. Dentro di me sapevo che la gara con il Palermo sarebbe stata al 90% l'ultima della mia carriera, porterò dentro quel bel ricordo per sempre. Ringrazio la mia famiglia e tutti quelli che hanno condiviso con me questo percorso da calciatore, per me è stata la realizzazione di un sogno. Quando si inizia a giocare l'obiettivo è far si che la tua passione diventa lavoro, anche se il nostro è più un piacere che un lavoro. Ringrazio tutte le squadre in cui ho giocato: il Toro, il Varese, il Siena, la Juventus, la Fiorentina, il Palermo e la Roma, che mi hanno accompagnato in questo percorso e hanno fatto in modo di realizzare molti miei sogni. Il mio percorso è stato straordinario, al di là di ogni mia aspettativa. Ci tengo a ringraziare anche gli addetti ai lavori, voi, gli arbitri e in maniera particolare tutti i miei compagni di squadra, ne ho avuti tantissimi in tutta la mia carriera, spero di aver lasciato qualcosa di bello, come persona e come giocatore, a loro e ai tifosi, che sono il motivo per cui facciamo questo lavoro. E' stato un percorso fantastico, ora inizieremo un altro tipo di percorso che mi auguro sarà altrettanto bello ed entusiasmante". - GUARDA IL VIDEO
Prende la parola il dg Mauro Baldissoni: - GUARDA IL VIDEO
"Come società pensiamo che le storie di successo siano scritte da uomini in grado di esprimere e trasferire valori sopra la media. Federico ha citato gli ultimi due mesi, in cui la squadra era in un periodo difficile e ha fatto un grande sforzo per tornare a disposizione. Il fatto di esserci è stato di incredibile valore ed importanza e a noi non è sfuggito. Forse non è stato dato risalto all'esterno, ma la sua presenza in quel momento ha dato molta forza a chi magari aveva bisogno di ulteriori stimoli e rassicurazioni. La sua esperienza e il suo carisma sono stati qualcosa di inestimabile e ripeto, non ci è sfuggito. Ci dispiace, è un momento triste, ma è un semplice passaggio. Abbiamo proposto a Federico di continuare a lavorare con noi, semplicemente in abiti diversi, e di portare quel contributo di valori ed esperienza che non possono non essere graditi alla società, che sta cercando di crescere e di migliorare. Entrerà nello staff della direzione sportiva, con compiti che abbiamo già identificato, alcuni dei quali non consueti, che ci permetteranno di lavorare al meglio".
Inizia la conferenza:
Come affronterai questa nuova sfida e quali motivazioni hai?
Le motivazioni sono tantissime, credetemi. Sono motivato e sereno. Ho affrontato con mia moglie questa decisione e non vedo l'ora di iniziare questa avventura. Ormai mi conoscete, ho grandi obiettivi e ho nella forza mentale e d'animo il mio punto di forza. Voglio questa nuova professione, rimanere nel calcio è ciò che voglio fare, è qualcosa che sento mio. Abbiamo iniziato a impostare questo lavoro già da pochi giorni e sono motivatissimo. Il ruolo di cui abbiamo parlato non è presente attualmente alla Roma. Inizialmente mi occuperò dei ragazzi che ora sono fuori in prestito. E' un ruolo che mi è piaciuto quando mi è stato proposto. Credo che questa sia l'età più difficile per un giovane calciatore, almeno è quello che ho affrontato in carriera. Credo che tanto del loro futuro dipenda dai 2-3 anni in cui si esce dal settore giovanile. Cercherò di instaurare con loro un rapporto diretto, li andrò a vedere in partita e in allenamento e cercherò di essere un punto d'appoggio per loro. Voglio impostare il rapporto in questa maniera e la società è contenta di questa impostazione. E poi come sapete il progetto Roma si sta ingrandendo sempre di più, ci saranno altri ruoli per me che si andranno a definire, ma essendo una famiglia tutto si deciderà in collaborazione, considerate le esigenze della società.
Sabatini ti ha dato qualche consiglio?
No, la prima cosa che mi ha detto è : "Vuoi fare il corso da direttore sportivo? (ride, ndr). Inizierò anche questo corso, a Coverciano a settembre, è una cosa che ho chiesto di fare e il direttore mi ha dato l'ok. Magari sarà un ruolo che ricoprirò tra 10-15 anni, non so dove visto che nel calcio si cambia velocemente ed è difficile fare programmi a lunga scadenza. Ma è quello che poi mi piacerebbe fare nel mio futuro. Consigli non me ne ha dati, mi ha detto che avrà bisogno della mia collaborazione. Lo conosco dai tempi di Palermo, ho un rapporto particolare con lui. Lo reputo a livello professionale un ds fantastico, il più bravo che c'è in questo momento. A livello umano mi è sempre stato vicino e mi ha sempre aiutato.
Ci sono le basi per dare il salto di qualità quest'anno?
E' ciò che la società si è prefissa, si sta lavorando per colmare il gap con la passata stagione. poi c'è sempre il campo per dimostrare i valori. La società si sta muovendo bene, conosco bene il gruppo e non posso che ringraziarli per come mi hanno trattato. Credo ci sia la possibilità e l'obiettivo è quello, ma bisogna dimostrarlo sul campo. Sappiamo che poi durante l'anno ci sono delle difficoltà. Dipende tutto da come il gruppo e tutto l'ambiente reagiscono alle difficoltà. E' impensabile vincere 38 partite e restare in testa dall'inizio alla fine del campionato. La crescita non riguarda solo la squadra, ma anche tutto l'ambiente. La devono fare tutti: la società, i giocatori, la stampa e i tifosi. L'obiettivo si centra se tutti remano dalla stessa parte. E questo capita e deve capitare soprattutto nei momenti di difficoltà.
Ora non avrai un ruolo nella prima squadra? Magari in futuro?
Non si sa, ho chiesto di no nell'immediato perché non me la sentirei, sono troppo coinvolto e conosco troppo bene i ragazzi. Serve un minimo di distacco, credo sia una scelta intelligente. Nella vita bisogna diventare bravi e fare esperienza. Io ora non sono bravo e spero di diventarlo. Mi auguro di essere all'altezza del compito un giorno, ma in questo momento non è un obiettivo.
Il gol nel derby, come si colloca tra i tuoi ricordi più belli della tua carriera? L'arrivo di Digne, sarà un tuo degno erede?
Non credo che Digne sia ancora arrivato, ma è sicuramente un ottimo giocatore, senza dubbio. Sui ricordi, qui a Roma la cosa che resterà per sempre sarà sicuramente il gol nel derby. Dal mio punto di vista ci sono tante emozioni e ricordi belli, fare una classifica è difficile. La stessa ultima partita che ho fatto è tra i momenti più belli. Ci sono poi altri momenti, campionati vinti, l'esperienza in azzurro... Non saprei fare una classifica, di sicuro il gol al derby è stato un momento molto molto bello
C'è stato un momento preciso in cui hai deciso di smettere o è stata una decisione graduale e magari la proposta della società ti ha aiutato a prendere la decisione?
E' stata graduale ma l'andamento è stato opposto, purtroppo sono stato io che non sono stato in grado di promettere alla Roma (ma anche ad altri club) le mie prestazioni. Purtroppo il dolore è stato persistente in questi mesi. In quei momenti sei tu che devi fare un esame di coscienza e guardarsi allo specchio. Un professionista deve garantire 50 partite l'anno, se la base è sempre il dolore che continua viene già meno la professionalità. Una volta che ho comunicato questa scelta, la società mi aveva già parlato di questa possibilità e da questo punto di vista sono stati fantastici. L'avevo già detto, poche società si sobbarcano le spese per un giocatore che non scende in campo per un anno e mezzo, mi hanno trattato come uno di famiglia. Questa immagine della Roma è fantastica e lo percepiscono anche i giocatori importanti, ecco perché arrivano qui con entusiasmo: riescono a percepire quanto stiamo costruendo. Aver ricevuto una proposta del genere a 33 anni mi riempie d'orgoglio, poche persone riescono ad ottenere un incarico importante appena smettono di giocare. Vuol dire che sono stato apprezzato. Vuol dire che evidentemente ho lasciato un ricordo importante.
Una domanda al Balzaretti dirigente: ci sono tanti ragazzi mandati in prestito, tra questi chi ritieni più in grado di tornare per fare una grande carriera alla Roma?
Lo dirò a fine anno. Non lo so, naturalmente conosco bene i ragazzi e so chi tra loro è più pronto. Faccio l'esempio di Sanabria, il più pronto potrebbe essere lui perchè è gia un giocatore da prima squadra, Ma io seguirò tutti nella stessa maniera, devono avere l'impressione che la Roma li osservi tutti i giorni e si devono sentire parte di questo club anche se sono fuori.