25/11/2017 01:00
AS ROMA MATCH PROGRAM (F. VIOLA) - Alla sesta stagione in Italia, Juan Jesus si auto-definisce non più giovanissimo pur avendo solo 26 anni. Ma quello che più colpisce è la definizione della squadra di quest'anno: “non avevo mai fatto parte di un gruppo così unito”. JJ ha le idee chiare e fa il punto della situazione alla vigilia di Genoa-Roma.
Partiamo dall’attualità: una sconfitta con l’Atletico che non pregiudica il cammino della Roma in Champions League. Tutto è ancora nelle vostre mani: una vittoria col Qarabag vorrebbe dire qualificazione.
“La sconfitta contro l’Atletico fa male perché volevamo passare il turno. Quando è uscito il girone, tutti ci avevano dati per spacciati. Nessuno se lo aspettava ma noi siamo lì. Tutto dipenderà da noi, nella partita contro il Qarabag dobbiamo vincere e passare il turno”
Cosa non ha funzionato contro l’Atletico Madrid?
“Credo che sia mancata un po’ di lucidità nell’ultimo passaggio, perché abbiamo pressato bene e abbiamo creato più occasioni che purtroppo non siamo riusciti a concretizzare. Loro hanno giocato bene e soprattutto hanno sfruttato le occasioni che hanno avuto”
Dopo l’impegno di Champions torna il campionato. Vi aspetta il Genoa, voi siete alla ricerca della 13esima vittoria consecutiva. Che partita si aspetta?
“Contro il Genoa è sempre una sempre una gara difficile, loro hanno tanta corsa nelle gambe. Ma noi dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro perché stiamo facendo un buon campionato. Anche con una partita in meno siamo nella parte alta della classifica, dobbiamo mantenere la concentrazione e fare la nostra partita”
Crede che il cambio di allenatore possa essere da sprone? Hanno infatti vinto già contro il Crotone…
“Sì, certamente hanno una carica in più… non sarà una gara facile per noi. Ma dobbiamo continuare nella nostra striscia positiva”.
Qual è l’aspetto più delicato da gestire quando si gioca ogni tre giorni?
“Bisogna mangiare bene, dormire e riposare il più possibile. Non abbiamo molto tempo per allenarci ma dobbiamo raccogliere le piccole cose, che faranno la differenza alla fine”.
Quest’anno sembrate molto più sicuri della vostra forza. Cos’è cambiato rispetto alla scorsa stagione?
“Sono cambiate tante cose, tutti hanno più fiducia. Abbiamo un anno buono alle spalle ed è arrivato un allenatore che ci carica sia mentalmente che dal punto di vista tattico. Quello che stiamo facendo è molto positivo e dobbiamo continuare così perché il campionato è ancora lungo…”.
Cosa ha portato di nuovo mister di Francesco?
“Ha portato le sue idee, idee nuove per noi. È un allenatore giovane, sta dando tutto perché la Roma faccia il meglio possibile. Credo che il discorso di essere una squadra corta stia facendo la differenza”.
Da fuori inoltre sembrate un gruppo molto affiatato.
“Lo ho già detto in mille interviste, non avevo mai fatto parte di un gruppo così unito, dove tutti si aiutano, nello spogliatoio e fuori.
Non è necessario essere amici, andare a cena fuori, ma quando si gioca l’intento è comune, si lotta per Roma. Questo stiamo facendo”.
Si parla molto del turnover del Mister. In che modo gestisce il gruppo Di Francesco?
“Il mister sa cosa è meglio per la squadra, sa chi deve scendere in campo in ogni partita. Fino ad oggi non ha mai sbagliato perché tutto è andato bene. Devono giocare in undici e a noi che stiamo fuori ci dispiace, perché vorremmo contribuire a vincere, ma chi scende in campo è consapevole vi dover dare sempre tutto, il 100% perché solo così vinciamo”.
In campionato la Roma è la squadra che ha incassato meno gol. Qual è il vostro segreto?
“Il segreto è che contro tutti gli avversari siamo corti, gli attaccanti tornano ad aiutare in difesa, e per noi è più facile. Anche grazie ad Alisson che sta facendo un gran campionato e a tutta la squadra. Non è merito di un singolo, né di un segreto particolare… è tutta la squadra che aiuta a difendere e prendiamo meno gol”.
Ci fa un bilancio delle tue prime due stagioni qui alla Roma?
“Da quando ho cominciato sono migliorato tantissimo. Ho acquisito fiducia, prima con Spalletti e ora con Di Francesco. Il mister mi sta dando tanta continuità che è molto importante. Sono contento anche se devo ancora migliorare tanto, su certe cose per fare il salto di qualità. Non sono più giovanissimo, ho 26 anni ed è il momento di “esplodere”. Io non voglio fermarmi qui, io voglio andare sempre oltre”.
Quest’anno è soddisfatto delle sue prestazioni fino ad ora?
“Sì il mio bilancio è positivo, credo di aver fatto buone prestazioni, ma non sono contento. Se mi accontentassi oggi, significherebbe che non ho fatto nulla. Dobbiamo finire bene il 2017. E poi ripartire nel 2018 con continuità, voglio aiutare la Roma per raggiungere traguardi importanti e qualche trofeo. Credo che quest’anno sia un anno buono”.
In cosa pensa di dover migliorare ancora?
“Sono cresciuto tanto tatticamente, ma voglio migliorare ancora. Ogni giorno ti trovi davanti squadre che si chiudono bene, dove gli attaccanti ti pressano e tu devi essere sempre pronto ad affrontarlo”.
Ai primi posti della classifica ci sono cinque squadre a pochi punti di distanza; secondo lei il campionato sarà così combattuto fino alla fine, oppure qualcuno prenderà la testa della classifica definitivamente?
“Io credo che le 5 squadre prime in classifica lotteranno per lo scudetto. Sono formazioni messe benissimo che sbagliano poco. Conta molto vincere lo scontro diretto, per rubare dei punti alle dirette concorrenti. Dobbiamo mantenere la concentrazione per non staccarci dal gruppo lassù. Vogliamo avvicinarci ancora di più al Napoli, manca pochissimo”.
Valutando il percorso della Roma fino ad oggi, dove crede possa arrivare la Roma?
“Lontano… stiamo facendo un bel lavoro, siamo un bel gruppo. Ci aspettano partite ancora più difficili, ma siamo pronti a sfidare chiunque”.
Dove può arrivare Juan Jesus quest’anno?
“Il mio obiettivo personale è cercare di fare prendere meno gol possibili alla Roma, è il mio lavoro. Mi auguro di poter vincere qualche cosa, per la società, per noi e anche per me…”.