31/07/2018 01:07
E' Kostas Manolas a parlare ai microfoni dei cronisti presenti a San Diego, prima della seduta mattutina e della partenza per Dallas, sulle sensazioni del ritiro e gli obiettivi della prossima stagione. Queste le sue parole:
Rispetto all’anno scorso che era la prima stagione di Di Francesco, nota differenze nel lavoro del mister?
"Sì, quest’anno sappiamo quali sono le cose che vuole fare. Le cose ci riescono più facili, gli allenamenti sono più divertenti. Stiamo lavorando meglio".
Conosceva già Marcano. Quanto è importante la sua presenza, la presenza di giocatori esperti come lei, per l’inserimento di tutti questi giocatori nuovi?
"Ho giocato con lui per sei mesi all’Olympiakos, cerco di aiutarlo per farlo entrare nel gruppo il più velocemente possibile. Lui è un ragazzo esperto e lo farà facilmente".
Domani si gioca col Barcellona e la mente torna a quel gol dei quarti di finale. Ripensando a quei momenti, cosa si ricorda?
"È stato il momento più felice della mia carriera. Abbiamo fatto un miracolo battendo il Barcellona per 3 a 0. Spero che domani riusciremo a fare una bella prestazione perché quello che conta è vedere se abbiamo imparato le cose che stiamo facendo in allenamento. Sarà un bello allenamento anche domani".
Cosa c’è da migliorare rispetto alla partita col Tottenham?
"Col Tottenham abbiamo fatto delle belle cose, ma anche brutte. Abbiamo preso 4 gol su 5 tiri, dobbiamo migliorare su questo, a non prendere gol. L’anno scorso, come si è visto, abbiamo fatto benissimo. E vediamo di fare meglio anche in attacco".
Lei è uno dei leader di questa squadra, ieri El Shaarawy si è tirato fuori dal mercato, qual è invece la sua situazione? Anche lei è fuori?
"Io l’ho detto 30mila volte, non voglio ripeteremi. El Shaarawy ha detto quello che ha detto, io l’altra volta ho detto quello che ho detto. Rimane così".
Alisson è partito. È stato un duro colpo per il reparto difensivo?
"Alisson è stato forse il miglior calciatore dell’anno scorso, uno dei più importanti, però davanti a queste offerte non puoi fare niente perché era un’offerta fuori mercato. Speriamo che Olsen e Mirante saranno all’altezza".
Come ha visto Olsen in questi primi giorni?
"Non posso giudicarlo dai primi allenamenti, anche se abbiamo fatto una partitella e l’ho visto abbastanza bene, poi si vedrà in partita perché le partite sono importanti, non gli allenamenti".
De Rossi ha detto che nella Roma è cambiato il vento, prima c’era una sensazione di precarietà che i giocatori volessero andare via. È vero che adesso c’è un clima diverso, c’è la sensazione di voler restare a lungo, di volersi legare a questa squadra e a questa società?
"Per me non è facile pensare di andare via dalla Roma perché hai tutto, stai bene, sei in una città bellissima, in una squadra che ti dà tutto. È vero, vedo giocatori che non vogliono andare via. Per Alisson mi sembra di aver capito che anche lui avesse avuto un’offerta irrinunciabile, dobbiamo rispettare la scelta del ragazzo perché è così. Se qualcuno vuole andare via, può farlo. Non devi mai farlo rimanere a forza nella squadra, io la penso così".
C’è la possibilità che si possa togliere la clausola rescissoria che ha nel contratto? Ne avete parlato?
"Non ne abbiamo mai parlato. Il direttore è tranquillo con me, non abbiamo mai parlato di questa cosa".
In campionato c'è stato un calo nella scorsa stagione. Come si fa ad evitare i cali nel corso della stagione?
"Dobbiamo essere concentrati in tutte le partite, soprattutto con le piccole squadre e dobbiamo entrare in campo con la stessa cattiveria mostrata in Champions. Sarà importante anche la spinta con i nostri tifosi".
La partita con il Barcellona ha abbastanza ha cambiato qualcosa?
"Noi siamo consapevoli che siamo forti ma è cambiata la mentalità della Roma che entra in campo per vincere, qualsiasi avversario incontri. Spero che potremmo fare meglio dell'anno scorso".
Avrà seguito il caso Malcom. Questa squadra ha bisogno di un centrocampista centrale o di un attaccante destro? Quali sono le priorità secondo lei?
"Io non ho priorità per dire chi dobbiamo prendere o comprare, di questo si occupano il direttore e l’allenatore. Il caso Malcom? Ha deciso così, se non vuole venire a Roma è meglio che vada al Barcellona. Può continuare là".
Lo saluterà domani sera?
"No, non lo conoscevo prima, neanche il suo nome. Non c’è motivo per salutarlo".