TOTTI: "Pensavo avrei avuto più libertà una volta smesso di giocare. Piangevo da solo mentre preparavo la lettera d'addio"

24/09/2018 03:16

RAI 1 - Ospite della trasmissione ‘Che Tempo Che Fa’, in onda questa sera sull’emittente televisiva nazionale, il dirigente della Roma ha parlato della sua storia e non solo, con l'uscita della sua autobiografia, scritta da Paolo Condò, ormai prossima. Queste le sue parole:

Viene fatto sedere su una poltrona che richiama le usanze dell'antica Roma. "So che ti piace il Gladiatore", dice il presentatore Fabio . "Si è vero, mi piaceva l'atmosfera".

Sei citato in tutto il mondo...
"Quando fai quel tipo di lavoro ci sta"

Non passi mai inosservato
"Speravo che una volta smesso di giocare sarebbe stato più semplice, invece forse è peggiorata...foto, autografi, ovunque vai non c'è un attimo di libertà"

Viene mostrato un video con le migliori gesta del calciatore
"Ti ringrazio - dice - ma manca uno dei gol più belli..."

A quale gol ti riferisci? Chiede Fabio notoriamente tifoso della Sampdoria...
"Mi riferisco a quello di Milano eh..."

Sei stato vicino ad andare alla Sampdoria tra l'altro
"Diciamo che se non ci fosse stato un mini torneo a Roma già avrei firmato"

L'addio al calcio
"Sapevo che era la fine di una carriera che ho sempre voluto trascorrere a Roma. Il ? C'è stato un periodo in cui c'erano buoni propositi per andarmene poi il cuore e la testa hanno fatto sì che scegliessi la Roma per sempre. Mi posso reputare un ragazzo fortunato, anche non vincendo tanto"

Hai avuto paura quel giorno nel fare il discorso?
"Con Ilary già ne parlavamo un mese prima, volevo fare una cosa diversa, semplice. Poi le ho chiesto di aiutarmi e ci siamo là, volevo esternare a tutti il mio amore per quella maglia. La leggevo, piangevo e dicevo 'cavolo che fai piangi quando stai da solo?'. Poi arrivavano
e Cristian e provavo a far finta di niente"

Ma tu piangi anche quando sei solo...
"Una volta...ora però se c'è un rumore in casa mando Ilary"

Farete una sit-com?
"Ho letto ma io non so niente"

Presenterai il tuo libro tra pochi giorni
"Ringrazio la Rizzoli che mi ha dato l'opportunità e anche Paolo (Condò, ndr) per essermi stato dietro un anno, non era facile. Facciamo l'evento al Colosseo perché c'è un evento di beneficenza legato al Bambin Gesù"

All'inizio del libro c'è un aneddoto che racconta l'amore viscerale col tuo club...
"Andai in visita al carcere e facevamo il giro delle celle, tutti contentissimi. C'era un ragazzo che urlava 'io, io, io' e voleva a tutti i costi farsi la foto con me. Sono venuto a sapere che lui una settimana prima doveva uscire e ha chiesto il permesso di rimanere una settimana in più perché sapeva che saremmo andati lì. Anche perché gli ha detto: 'Se mi fate uscire, faccio un casino e torno dentro'"

La volta del frate cappuccino...?
"Eravamo in un ristorante a Testaccio, arriva la voce che ero al ristorante e l'unico modo per scappare era arrampicarci dall'altra parte dove ci sono i frati cappuccini. Abbiamo dovuto scavalcare e buttarci dall'altra parte senza sapere cosa ci fosse..."

Il pallone è stato il tuo primo peluche...
"A 8 mesi ho iniziato a camminare a Porto San Giorgio e lo facevo sempre col pallone vicino al piede...ci sono certe 'breccole' così"

Non crescevi?
"Sì, ero secco, esile. Mia mamma mi dava la pappa reale, uno schifo..."

Viene mostrata una foto della famiglia
"E' stata la mia fortuna, mi hanno dato tanti insegnamenti"

Avete dovuto cambiare casa perché rubavano anche lo zerbino...
"E' vero, da una parte è positivo ma era diventato davvero invivibile, c'era sempre gente sul pianerottolo, non sapevi chi incontravi. Anche quelli del palazzo erano preoccupati"

Dopo la partita dello scudetto sei andato in giro col motorino
"Dopo la partita non so come ho fatto ma sono arrivato a casa a prendere la moto per andare ad un ristorante dove andavamo spesso dopo le partite ma sono dovuto entrare col casco perché c'era parecchia gente anche lì"

Sei stata baciato da Papa Giovanni Paolo II
"Ero lì con la scuola, passò e tornò indietro per baciarmi. Guarda la faccia di mia madre...(dice indicando il sorriso di mamma Fiorella in foto, ndr)"

Tuo figlio gioca nelle giovanili della Roma ed è stato protagonista di un bel gesto di fair play
"Ha fatto quello che deve fare un ragazzo. Io avrei segnato e sarei andato dal dopo...(ride, ndr)"