26/10/2019 01:43
AS ROMA MATCH PROGRAM (F. VIOLA) - Ore 00:43 del 25 ottobre, @OfficialASRoma twitta: “Il management dell’AS Roma dopo la partita ha parlato con gli ufficiali di gara, i quali hanno ammesso di aver commesso un errore nell’assegnazione del calcio di rigore. Li rispettiamo e li ringraziamo per l’onestà. Ora testa alla prossima partita. Forza Roma”. Solo poche ore dopo la gara di Europa League, si gira pagina e si comincia a preparare la gara con il Milan, con una certezza in più: la strada intrapresa sembra quella giusta. Giusta come la scelta fatta da Pau Lopez, Roma e la Roma. Al momento dell’intervista, arriva insieme a Claudio Bisceglia, la persona che in questi mesi lo ha aiutato per imparare l’italiano. Claudio ha con sé il suo quadernino che utilizza quando deve tradurre le interviste degli altri stranieri della squadra. Siede accanto a noi durante l’intervista, ma si appunta due o tre correzioni al massimo, da riferire al numero 13 spagnolo. Oggi la sua padronanza della lingua è tale che in italiano riesce anche a fare battute, alla prima pausa dell’intervista, per avere conferma: “Mi sto comportando bene?”. Proprio da lì vorremmo partire, perché il giorno del suo arrivo aveva promesso che sarebbe stato molto importante capire e parlare al più presto la lingua dei suoi compagni e dei suoi tifosi.
Quanto è stato importante imparare in fretta l’italiano?
Parlare e capire la lingua del paese dove vivi è importantissimo. Quando sono arrivato avevo detto che per me era importate imparare velocemente l’italiano, per il club, per i miei compagni e per i tifosi. Tutti devono poter parlare italiano con me. Ho fatto lezione con Claudio (n.d.r. Bisceglia, il traduttore che lavora con lo staff e la squadra), ho imparato molto e devo migliorare ancora di più. Però sono felice e soddisfatto del livello che ho raggiunto.
Ha detto che Roma è perfetta per lei. Che cosa l’ha colpita di più della città?
Un po’ tutto, è stato facile ambientarmi. Tutti mi avevano parlato bene della città di Roma. Ho trovato uno spogliatoio che mi ha molto aiutato ad inserirmi. La mia famiglia si trova molto bene a vivere nella capitale, abitiamo vicino al centro così possiamo goderci un po’ di più la città. Sono felice.
Quali differenze ha notato finora tra la Liga e il campionato?
Non avevo visto molto il calcio italiano prima di venire qui, ma sto scoprendo che il livello è molto alto. Mi immaginavo che le squadre piccole non avrebbero giocato la palla, ma mi sbagliavo. In Italia ci sono molte buone squadre, lo vediamo ogni partita quanto sia difficile vincere. Trovo molte similitudini con la Spagna.
Come si trova nel lavoro quotidiano al fianco di Savorani?
(sorride…). È molto diverso da come mi sono sempre allenato, perché lui lavora su ogni dettaglio, vuole migliorare in tutto, è un lavoro difficile. Mi sono allenato in Spagna per tutta la mia carriera e per me è importante cambiare e lavorare così. Mi sento molto bene, ho imparato molto dall’inizio della stagione e credo di poter migliorare ancora molto di più.
Con quali compagni ha legato in particolare?
È sempre più facile legare con chi parla la tua lingua, Pastore e Perotti. Mi hanno aiutato molto quando sono arrivato a Roma, ci vediamo dopo gli allenamenti, questo è il bello del calcio.
La Roma ha avuto un avvio di stagione che non si aspettava, in cui gli infortuni hanno avuto un ruolo rilevante.
Vero, ma la Roma ha una rosa importante e tutti i giocatori sono fondamentali. È il momento di dimostrare che tutti possiamo giocare. Ma la strada è giusta…
Nel corso dei primi mesi, c’è stato un netto miglioramento della fase difensiva.
Sì, nelle prime partite abbiamo incassato tanti gol, ma adesso siamo migliorati molto in questa fase. È importante per la squadra proseguire così, se la porta rimane “a zero” poi davanti abbiamo giocatori di qualità che possono segnare facilmente. È il momento di proseguire così.
Davanti a lei ha una difesa nella quale si integrano bene caratteristiche differenti. Dalla gioventù di Mancini all’esperienza di giocatori come Smalling, Fazio e Jesus.
I giocatori della linea difensiva sono molto forti. È importante che accanto ai giovani ci siano giocatori di esperienza che aiutino la squadra.
Domenica all’Olimpico arriva il Milan, che lo scorso ha incontrato in Europa League. Che partita immagina?
Sarà difficile, è sempre complicato fare tre punti e ancora di più quando giochi contro il Milan, una squadra storica. Se vogliamo vincere dobbiamo giocare ancora meglio di come abbiamo fino ad oggi.
Il Milan ha cambiato allenatore da poco tempo. È un aspetto che può incidere sulla gara?
Secondo me sì, un po’ incide perché cambia il modo di giocare di chi vai ad incontrare. Ma dobbiamo pensare a noi, se giochiamo come sappiamo possiamo vincere.
I passi falsi arrivati finora non compromettono però gli obiettivi stagionali della Roma, cosa ne pensa?
È troppo presto, la squadra sta crescendo, dobbiamo migliorare molto di più, ma vedremo tra due o tre mesi dove saremo nelle varie competizioni.
Che cosa si aspetta da Pau Lopez in questa stagione?
Non lo so, spero di migliorare molto di più, mi auguro di giocare tanto e che tutti i tifosi siano soddisfatti di tutte le mie prestazioni. Questo è il mio obiettivo principale.