04/05/2020 16:06
Marco Tumminello, attaccante cresciuto nel settore giovanile della Roma ed attualmente al Pescara, ha rilasciato un'intervista ai canali social del club giallorosso ha raccontato il suo attuale momento di carriera e ha parlato del suo passato romanista. Queste le sue parole:
Come stai anche fisicamente?
Ancora non sono al top della forma perché questi due mesi di quarantena mi hanno un po’ scaricato di forma. Stando a casa ad allenarmi e non sul campo non è la stessa cosa. Alla fine il ginocchio sta recuperando bene e siamo quasi all’ottavo mese di infortunio. Questa quarantena mi è servita tanto per recuperare però mi ha ritardato un po’ il rientro. Ero pronto ad aprile contro l’Empoli.
Sembrava veramente la tua stagione col Pescara…
Avevo trovato il mio ambiente perfetto dopo due stagione tra infortuni e aver giocato poco. Ho scelto Pescara perché mi dava l’opportunità di giocare ed è andato tutto bene. Poi è arrivata questa doppia sfiga ed ora bisogna fare come prima: rientrare più forti e tornare a segnare.
A Crotone sei tornato alla grande dopo il primo infortunio…
Sì perché ho fatto la riabilitazione a Trigoria ed ho fatto l’ultimo step che ero già pronto. Sono tornato in buona forma fisica, mi mancavano soltanto i contrasti con la squadra che ho rifatto dopo 2-3 settimane.
Hai ripreso subito a segnare…
Ho ricominciato con un assist a Torino, ho segnato dopo.
Segni il primo gol alla prima da titolare…
Sì, ne poteva fare anche due. Ero molto contento, è una gioia veramente grande. A mio padre dicevo che nella Serie A è difficile segnare, che avevo paura e lui mi diceva di stare tranquillo e che era soltanto un fattore di abitudine e che sarebbe stato facile appena entrato nell’ottica. Ci sono entrato, ma uscito presto purtroppo. Il giorno dopo l’ho chiamato e gli ho detto che aveva ragione. Pensavo che fosse difficile, ma se uno ci crede ed ha fiducia alla fine segna.
Il destino poi ci ha messo del suo…
Penso di aver dato parecchio. A 21 anni stare con due ginocchia così non è facile. Certe volte hai tanti ripensamenti su cosa fare l’anno dopo, gli anni vanno avanti. L’importante è non mollare, è difficile però.
Il 3-2 al Milan con Donnarumma, Locatelli, Cutrone…
Ce ne stavano parecchi. Era favorito il Milan.
Lo scudetto poi lo vinse la Roma con un altro tuo gol ai supplementari…
Ringraziando poi Cappa, il talismano di quella partita (ride, ndr).
Che emozione fu segnare?
Il mio primo anno fu nei Giovanissimi Nazionali con Coppitelli quando abbiamo perso la finale contro l’Inter. E’ stata una gioia, ma anche una rivincita per quello che avevamo perso due anni prima. E’ un’emozione bella, il primo scudetto che ci siamo tatuati in tanti. Sono emozioni che ti rimangono per tutta la vita.
La stagione dopo per te è stata incredibile con lo scudetto Primavera, l’esordio in Prima Squadra…
Sì perché partivo svantaggiato vista l’età. Poi sono riuscito a mettermi in mostra con mister De Rossi. Poi è arrivato l’esordio in Serie A pochi giorni dopo. Me lo ricordo perché il mister Bompard, dopo il 2-0 contro la Sampdoria, mi disse “dove preferisci giocare? hai giocato già esterno?”, io incosciente gli risposi di “no, ci ho giocato soltanto nelle Giovanili”. Potevo esordire prima all’Olimpico, ma poi l’ho fatto la giornata dopo. Poi ho giocato contro l’Inter con Di Francesco.
Il più emozionante?
Sono due emozioni diverse. Una è la prima partita con la Roma, l’altra davanti a 65mila spettatori anche se per pochi minuti. Non mi scorderò mai la tournée in America, il ritiro. E’ stato l’anno dove ho spiccato di più. Ogni tanto ci ripenso e vedo dei video del gol contro il Tottenham. Stavo bene e non avevo infortuni.
La stagione con più gol rimane quella 16/17 con 30 gol in 32 partite. Il 4-0 all’Inter in Supercoppa…
La partita più bella è stata quella perché, a parte l’Inter che era un avversario da anni, ma fare due gol all’Olimpico con gli spettatori, sotto la Sud. Sono cose che rimangono dentro un ragazzo.
Quale sarà la cosa che vorrai riprenderti appena si ripartirà?
A parte la condizione fisica perché con due ginocchia così ti devi sempre curare, gli devi stare dietro. Voglio riprendermi una maglia da titolare, fare bene come stavo facendo. Poi l’anno dopo tornare in Serie A e col Pescara dimostrando quello che stavo facendo.