27/09/2015 01:53
Queste le dichiarazioni di Morgan De Sanctis, portiere della Roma, rilasciate alla stampa al termine della sfida vinta per 5-1 con il Carpi:
DE SANCTIS A MEDIASET
Ti sei preso la tua rivincita personale, ci sono stati anche i fischi all'inizio
E' stata una settimana nella quale non sono stato messo nelle condizioni ideali per fare quello che di solito faccio, allenarmi e parare, però il calcio è così e soprattutto in posti come Roma e Napoli dove ormai gioco da 7-8 anni, bisogna accettare che i tifosi vogliono tantissimo e fanno bene a pretendere tanto, ma devono capire che soltanto attraverso l'equilibrio nei giudizi e nella passione può migliorare questo ambiente che noi stiamo cercando di trasformare in vincente. Noi giocatori e la società lo stiamo facendo, la gente deve capire che i nostri sforzi devono essere accompagnati dal loro entusiasmo.
Si riapre la corsa scudetto?
Il primo bilancio si fa alla fine del girone d'andata, all'inizio ci sono cambi repentini di risultati. Quando vanno via i giorni è ovvio che non devi più farli andare via.
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Ci avete messo qualcosa in più stasera per dimostrare che la prima sconfitta stagionale a Genova non era meritata?
Che la sconfitta non fosse meritata l’ha dimostrato il campo. È evidente che noi abbiamo fatto un’ottima prestazione, contro una Sampdoria che si è difesa bene, che però è stata bravissima ad approfittare di pochissime situazioni. Oggi dovevamo vincere, lo volevamo fare a tutti i costi, ci siamo riusciti con una bella prestazione, soprattutto nel primo tempo. Un’unica ingenuità sullo 0-0 poteva, magari, mettere la partita in condizioni psicologiche non favorevoli e, quindi, metterci in difficoltà, invece loro non hanno segnato, noi ne abbiamo fatti tre, poi a parte la gestione in occasione del primo gol del Carpi, tutto il resto ha funzionato perfettamente.
Hai chiamato l’applauso del pubblico.
Sì, è evidente che nessuno è insensibile al fatto di essere in questo ambiente, di voler far bene, di voler vincere le partite. Le persone, i tifosi, chi ci ruota attorno deve capire che, attraverso la fiducia, attraverso un equilibrio più costante, noi sicuramente possiamo dare ancora di più. Io devo fare delle considerazioni perché sono un giocatore esperto che, più di altri, riesce a somatizzare delle critiche, ma se tutta questa pressione poi va a finire sulle gambe, sulla testa di giocatori che sono più giovani e che non sono abituati a fare questo, allora tu perdi il potenziale della squadra, e noi non ce lo possiamo permettere, perché abbiamo l’obiettivo di vincere le partite, ma soprattutto abbiamo un traguardo finale, dove vogliamo festeggiare tutti insieme.
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Serata strana, iniziata tra fischi e finita tra gli applausi. Quale è il tuo stato d'animo?
Sono soddisfatto, abbiamo ottenuto una vittoria importante e in maniera convincente. Siamo andati in vantaggio e vinto la partita. Soddisfazione grande per i tre punti. Però è evidente che abbiamo bisogno di essere sostenuti. Lancio questo messaggio a tutto l'ambiente, vogliamo vincere. Abbiamo bisogno di affetto, appoggio e entusiasmo. E' importante, non si può continuare ad avere questo disequilibrio che è tipico di queste piazze. Perché dobbiamo dare alle squadre forti anche il vantaggio di questo disequilibrio? Uniamoci.
Un gruppo pronto a vincere?
I calciatori, il gruppo squadra, hanno il desiderio e l'ambizione di fare il massimo per onorare questa maglia. Devono esserne tutti consapevoli. E' un peccato che la Curva non possa sostenere la squadra in questo momento, io sono convinto che nel rispetto delle regole si può continuare a fare il tifoso. Il tifoso può convivere con delle regole. Se questo avverrà a breve potremo tornare a sentire il calore del nostro pubblico.
La lotta scudetto?
Il primo bilancio si fa alla fine del girone d'andata. Ora è troppo presto per candidare allo scudetto o ad altri obiettivi. Bisogna essere sereni, tranquilli. Bisogna sostenere questa squadra perché ce lo meritiamo. Vogliamo vincere e abbiamo bisogno di appoggio. Non abbiamo bisogno di essere ripresi, stiamo lavorando. Stateci vicini. Se poi non arriveranno risultati ne riparleremo a fine stagione. Io non ho nessun problema con la pressione dei tifosi, ma altri giocatori, magari i più giovani non riescono a sopportarla.
Più difficile la prima parata su Borriello o quella doppia sul rigore?
La prima è stata più importante. Se fossimo andati sotto non sarebbe stato il massimo dal punto di vista psicologico. E' evidente che tutto quello che serve alla Roma per vincere va oltre ad ogni personalismo.