24/09/2015 05:22
Queste le dichiarazioni di Walter Zenga, allenatore della Sampdoria, rilasciate alla stampa dopo il triplice fischio della sfida con la Roma
ZENGA A SKY SPORT
Samp a 10 punti, -5 dall'Inter: l'avrebbe pensata possibile una cosa del genere ad inizio campionato?
Io sono un po' folle, credo sempre nelle mie idee e posso farlo perché ho un gruppo con un anima, con giocatori capaci di fare cose importanti soprattutto in casa dove c'è un pubblico meraviglioso. La Roma è la stessa che ha fatto un gran partitone col Barcellona. I miei ragazzi sono stati bravi a fare cose importanti
Cosa ha detto a Cassano?
Di fare quello che sa, tenere palla. Dai suoi piedi è nata l'azione del 2-1, poi siamo una squadra che se gioca come sa può far divertire
Schemi provati?
Se ne fanno tanti, ma poi decidono le giocate dei singoli e tante situazioni che possono essere qualche volta fortunate, altre meno
Rapporto tra età e concentrazione è il rapporto più interessante di questa serata?
Vorrei sottolineare che abbiamo perso Silvestre dopo 20 minuti e poi i tre che hanno giocato insieme per la prima volta hanno tenuto botta di fronte a una signora squadra, non una squadra da niente
Un giudizio su Correa?
Mi piace molto, sa fare delle giocate fantastiche ma a volte ha un po' delle pause. Quando diventerà continuo sarà molto importante per la nostra squadra
C'è un lavoro dietro i calci di punizione?
E' quello che ti dicevo prima: puoi fare tutti gli schemi che vuoi ma poi sta al giocatore. In occasione del gol di Eder non stavamo in posizione tanto corretta ma se poi tiri in questa maniera qua va bene. Lavoro su queste cose come tutti gli allenatori del mondo. 30 secondi prima di batterla sono stati a discutere sul da farsi, poi hai un giocatore del genere che riesce a calciarle così...
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ZENGA A RADIO RAI
Che vittoria è stata?
Bellissima, una vittoria del gruppo, dell’anima di questa squadra. I tifosi che ci hanno dato una mano immensa contro una grande Roma che aveva recuperato anche contro il Barcellona. Complimenti ai ragazzi e questo meraviglioso pubblico.
La Roma ha attaccato tantissimo e voi siete stati micidiali con Eder…
Noi siamo partiti bene poi ci siamo allungati troppo. Poi ci siamo rimessi a posto e infatti il gol è arrivato grazie ad un’azione di Correa che ha preso palla ha dribblato ed ha preso fallo. Questa è una squadra che nonostante le tante sfortune come stasera l’infortunio di Silvestre non perde mai la tensione, siamo sempre uniti e forti.
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ZENGA A MEDIASET
Vittoria di carattere.
E' un merito della squadra che ha dimostrato di essere un gruppo forte e compatto. Sapevamo che la Roma ci avrebbe messo in difficoltà. Il pubblico ci ha spinto e dato una grandissima mano.
Il ritiro?
Quando giochi la sera il ritiro diventa lungo… mi fido di questi ragazzi, sanno gestirsi.
Nel complesso la vittoria è meritata?
Vale la legge del tabellone, giocavamo contro una squadra davvero forte. La bravura dei miei ragazzi è stata quella di aver dimostrato di avere un anima. Questa squadra sa come le cose devono essere fatte.
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ZENGA A RAI SPORT
A cinque minuti dalla fine quando sull’1-1 la Roma pressava cosa ha pensato?
Quello che ho pensato quando ho cambiato Muriel con Cassano e avevo bisogno di un attaccante che mi teneva la palla su, che facesse una giocata e che tenesse impegnati i difensori. La Sampdoria stasera ha affrontato una squadra fortissima, perché la Roma è davvero forte e non lo dico perché l’abbiamo battuta. La Sampdoria ha dimostrato di avere un’anima , un gruppo di giocatori che giocano insieme per un unico obiettivo e soprattutto uno splendido pubblico
Viviano su tutti…
Il portiere fa parte dell’undici e fa il proprio dovere…
Diciannove calci d’angolo per loro eppure…
Lo sapevamo dall’inizio della partita, lo accettavamo. Abbiamo tenuto i nostri attaccanti alti e centrali per non sfinirli. Dobbiamo accettare certe situazioni, d’altronde se giochi contro la Roma e ti abbassi trppo peggiori la situazione.
Ferrero ha detto che è contento di lei, e che non ha mai pensato di mandarla via. Voi due siete una bella coppia…
Se non volevo accettare rischi non avrei fatto l’allenatore. Sono tornato in Italia perché mi volevo rimettere in gioco e con la ‘mia’ Sampdoria. Ho firmato un anno solo e ho ancora la voglia di portarla nella parte alta della classifica almeno in quella sinistra.