21/05/2018 05:24
Il Sassuolo era già ampiamente salvo con i suoi 43 punti in classifica, ma era importante per la Roma vincere per riuscire a blindare la terza posizione e la qualificazione in Champions League e lo ha fatto grazie all'autorete decisiva del portiere Pegolo. Dal Mapei Stadium è intervenuto il tecnico neroverde, Giuseppe Iachini . Queste le sue parole:
IACHINI IN MIXED ZONE
"Vediamo come andrà il futuro, oggi ho parlato con Squinzi che mi ha fatto presente di apprezzare il mio lavoro ed avremo modo di parlarne. Abbiamo cercato di arrivare più in alto possibile, non era facile dato che abbiamo dovuto lavorare su mentalità e organizzazione, cambiando in corsa l’idea di gioco a causa di molti infortuni. I ragazzi hanno dato tutto, anche oggi abbiamo fatto una partita tutto sommato positiva contro una squadra che aveva più motivazioni di noi. Ci è mancato il gol e siamo stati sfortunati sull'autorete al termine del primo tempo. Siamo comunque soddisfatti dell’undicesimo posto, è il secondo miglior piazzamento della storia neroverde. Io ringrazio tutto l’ambiente, mi sono trovato benissimo sia con la squadra sia con i tifosi e gli addetti ai lavori: nei prossimi giorni valuteremo con serenità il da farsi” ribadisce Iachini, per poi tornare sul match di stasera e sull’ingresso di Biondini. “Dispiace perdere l’ultima partita, contro l’Inter siamo andati a giocare la nostra partita a dimostrazione della grande crescita di questo gruppo. Sono molto soddisfatto di aver fatto ritrovare la Nazionale a Berardi e Politano, per me è motivo di orgoglio. Biondini? Oggi ho voluto dargli una soddisfazione, avrei voluto far entrare tutti i ragazzi se avessi potuto, ma erano finiti i cambi. I giovani avranno ancora molte possibilità per rifarsi".
_______________________________________________________________________________________________
IACHINI IN CONFERENZA STAMPA
Volevate chiudere con una vittoria, anche se non è arrivata. Come giudica la partita?
"Il Sassuolo ha fatto una buona gara considerando che siamo a fine stagione, stiamo raschiando il barile. Siamo arrivati all’obbiettivo, ci tenevo che la squadra arrivasse all’undicesimo posto. Abbiamo fatto una grande rincorsa dal terzultimo posto, abbiamo avuto una media più vicina all’Europa League che alla zona salvezza ed è il secondo miglior risultato del Sassuolo di tutti i tempi da quando è in Serie A. Abbiamo migliorato anche la posizione dello scorso anno. Obiettivamente da quando sono arrivato di più non potevo chiedere. I ragazzi meritavano un risultato positivo perché hanno fatto una partita di spessore, c’è mancato il gol. Peccato perché abbiamo avuto qualche chance, ma non ci siamo riusciti. Peccato aver preso gol in quella maniera lì, dobbiamo essere più maliziosi perché siamo andati a perdere un mezzo duello e sul calcio d’angolo battuto veloce ci voleva più attenzione. Poi però abbiamo riniziato a giocare nel tentativo di creare presupposti per pareggiare, non ci siamo riusciti, per l’impegno e la dedizione ci meritavamo un risultato positivo. Va considerato che eravamo contro una squadra che il prossimo anno farà la Champions. Non è facile tenere la squadra con la stessa concentrazione e fame una volta terminato il campionato e invece abbiamo lottato fino all’ultimo secondo dell’ultima partita di campionato e ripetendo la prestazione fatta a Milano".
Quale sarà il suo futuro?
"Ci metteremo seduti in settimana e valuteremo. Non è detto che ci separeremo, dipende molto dai programmi. Ho portato il Sassuolo all’undicesimo posto e mi piacerebbe parlare anche di obiettivi un po’ più importanti. Ci incontreremo con grande tranquillità e valuteremo il da farsi. E’ stata un’impresa non facile, abbiamo avuto molti infortuni e siamo stati costretti a cambiare modulo e idea tattica. La squadra si è adattata in poco tempo cercando di fare comunque punti. L’undicesimo posto è motivo di grande soddisfazione, soprattutto per come avevamo iniziato".
Cosa ha pensato quando è arrivato?
"Quando sono arrivato c’erano tante nuvole qua sopra, c’era tanta tensione, tanta paura, incertezza e timore. Dovevamo entrare nella testa dei ragazzi e dargli la mentalità giusta per affrontare un campionato difficile perché se non ti ci cali dentro diventa tutto più complicato, è stato un momento importante di contatto e ho capito subito che questa squadra dalle prime settimane poteva seguirmi. Non era previsto qualche infortunio come abbiamo avuto, ma abbiamo fatto crescere dei giovani e abbiamo rimesso in pista il capitano. Tanti motivi di soddisfazione che ci hanno fatto coronare il campionato a Milano contro l’Inter. Ci siamo tolti diverse soddisfazioni oltre alla salvezza".