04/02/2019 04:36
Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, rilasciate alla stampa al termine del match con il Milan:
DI FRANCESCO A SKY SPORT
Ogni volta la Roma quando è moribonda tira fuori la migliore prestazione
È un peccato perché dobbiamo prendere prima gli schiaffi per rialzarci. Come ho detto ai ragazzi c’è una bella storia, quando vuoi seppellire un cavallo e gli tiri tanta terra addosso (per non dire un'altra parola) cerchi di tirartela via pian piano per poter risalire e noi dobbiamo esser bravi a dare continuità.
Ve la siete tirata voi peró questa terra addosso...
Ma è ovvio, ci siamo arrivati da soli in questa situazione. Vedere questa prestazione stasera dove meritavamo la vittoria e poi vedere quella di Firenze ti fa riflettere sugli atteggiamenti. Avete parlato di importanza di giocatori e dell’allenatore, credo che sia un insieme di cose. La mia squadra mi fa rabbia perché conosce questo sistema di gioco come altri, abbiamo vinto anche senza De Rossi ma oggi De Rossi è stato straordinario, conosce il calcio e risalta chi gli gioca vicino.
Ripartire era tutt’altro che facile.
Per me non abbiamo fatto niente, è una risposta positiva come prestazione. I tre punti sarebbero stati fondamentali, ma non avrebbero ripulito la prestazione di Firenze. Mi auguro che questo sia un punto di ripartenza, anche se a volte ricadiamo. Le partite si possono perdere, ma gli atteggiamenti fanno la differenza.
Dzeko e Schick stavolta non si sono pestati i piedi.
Si vede qualcosa nel rapporto tra i due. Ho visto vivo Patrik, è in un ottimo momento di forma e di agonismo, cattiveria e determinazione. E’ molto bravo ma potrebbe fare ancora meglio e credere nelle sue qualità. Può fare tutti i ruoli con questa tigna e determinazione che sta mettendo in campo
Che ruolo è Zaniolo?
È una grande mezzala poi si è adattato a fare il trequarti quando abbiamo cambiato sistema, è bravo ad aggredire e anche ad attaccare la profondità. Ha fatto anche l’esterno ed è uno dei pochi a saperlo fare. Ce lo teniamo stretto, deve migliorare ancora qualcosina come quando arriva sul fondo che fa sempre la stessa cosa ma dal punto di vista della presenza in campo si devono fare solo complimenti a questo ragazzo.
L’importanza del ritorno di De Rossi, per la velocità di pensiero che ha e per la qualità nel servire i compagni negli spazi?
Quando si costruisce una squadra ci sono i giocatori per giocare con un determinato sistema di gioco. Lui nei tempi di gioco è eccellente, ha giocata chiusa o aperta, può metterti la palla in verticale o tra le linee. Queste giocate le aveva anche Pirlo con maggior qualità. Giocando 4-3-3 è fondamentale, per fare quel ruolo bisogna avere determinate caratteristiche.
La sua condanna è convincere gli attaccanti a mettere pressione per avere meno problemi dietro.
Quando giochi con i due mediani il rischio è appiattirti con i due, mentre con un play riesce tutto più facile. Ci è accaduto anche a Firenze, siamo bravi a sviluppare e a cercare le corsie giuste con i terzini, ma in certe occasioni un terzino deve venire dentro quando l’altro attacco. È una questione di applicazione che va migliorata negli allenamenti. Se concedi mezzo tiro in porta e su un errore di Pellegrini, dovevamo essere ancora più attenti. Volevo una grande fase offensiva prima di tutto.
Zaniolo è il secondo giocatore più giovane a fare tre gol in Serie A... Chi è stato il primo?
Francesco Totti (ride, ndr). Ma Nicolò non c’entra niente con Francesco Totti. Ha un’altra qualità che aveva Totti, parla poco ma vuole sempre la palla. Credo sia un grande pregio per un giocatore, mi auguro resti così spensierato anche quando rinnoverà il contratto. Deve tenersi stretto questa squadra e l’opportunità che gli ha dato.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Più contento della prestazione o arrabbiato delle cadute stagionali?
Inutile guardare indietro, stasera abbiamo dato un’ottima risposta ma sono amareggiato perché non abbiamo portato a casa i 3 punti, che avremmo meritato per quella che è stata la prestazione generale.
Cosa è mancato sottoporta?
Dobbiamo dire che c’è stato un grande Donnarumma, che ha dato un vantaggio al Milan. Noi dovevamo essere più bravi a chiudere la mole di gioco creato. I ragazzi hanno agito bene con personalità in un ambiente non facile. Dobbiamo ripartire nuovamente.
Serviva un 7-1 per dimostrare carattere?
Non è facile dare una risposta del genere, ci ho già provato e ho detto un qualcosa che mi torna contro. Siamo caduti in maniera brusca, abbiamo preso delle bastonate e la forza sta nel sapersi aiutare e rialzare insieme, oggi l’abbiamo fatto ma non basta. Dal punto di vista tattico oggi i ragazzi hanno fatto bene, ma l’importante è l’attenzione. Nel caso del gol ad esempio non abbiamo letto bene che l’unico pericolo in area poteva essere Piatek.
Oggi squadra compatta e decisa, che ha subito poco in fase difensiva.
Per far sì che succeda questo, cioè che la squadra sia corta, dipende dove sta la palla e poi i difensori devono affrontare gli attaccanti, i nostri attaccanti come ha fatto oggi Schick devono prendere gli avversari. Oggi De Rossi permetteva di far ritardare le ripartenze degli avversari.
Si può pensare ad una Roma diversa dal punto di vista del sistema di gioco?
Può dipendere dalle partite, abbiamo giocato 21 partite con il 4-2-3-1. Sapete che a me piace il 4-3-3, però per fare il play di centrocampo servono giocatori con determinate caratteristiche e Daniele è uno di questo.
La scelta di Schick e Florenzi?
Ho messo Alessandro per avere equilibrio, visto che i nostri terzini spingono tanto e le mezzali si inseriscono molto.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Il passaggio al 4-3-3 solo per il rientro di De Rossi? La partita di Schick
Riguard Schick, ho visto un giocatore vivo. Ho ritenuto di dover dare peso all’attacco, mi ha dato risposte importanti. Sapete poi quanto mi possa piacere questo sistema di gioco, l’ho fatto per dare con Daniele maggiore protezione alla linea difensiva. Dietro ho visto una partita straordinaria di De Rossi, per l’intelligenza che ha messo, dando equilibrio e tempi di gioco. Peccato che in alcune partite ci sono mancati.
Non era facile dopo Firenze, in uno stadio che si è mostrato ostile. La squadra ha mostrato carattere due volte?
Se siamo arrivati a questo è solo colpa nostra. Potevamo dare solo una risposta del genere. So che non è facile, quando scendi in campo è più facile sentire fischi piuttosto che applausi, si può capire. I miei ragazzi hanno dato una risposta importante. Sono soddisfatto della prestazione, avremmo meritato nettamente i tre punti per la partita e per le opportunità che abbiamo creato. Il Milan ha fatto un tiro in porta e un cross nella ripresa, nel primo tempo gli abbiamo concesso un gol. Non riusciamo a ripulire totalmente questa fase difensiva.
Ha avuto risposte dai giocatori riguardo il rapporto con lei?
Guardate, in 3-4 giorni rovinare un rapporto non è facile, se tieni a una persona un rapporto non può morire per un episodio, che pure ha fatto veramente male. Ma non mi devono dare risposte, mi prendo tutto quello che c’è da prendersi. Loro devono dare risposte a loro stessi, ma oggi non basta. Non ci si accontenta di una partita in cui abbiamo sfiorato i 3 punti. Sono arrabbiato per non aver vinto, ma per la situazione, contro una squadra in buona condizione, la prestazione è stata ottima.
Quanto vale simbolicamente il ritorno di De Rossi e quanto i giovani devono imparare da lui?
C'è un tempo di maturazione per tutti. Daniele voleva esserci a tutti i costi. Ha lavorato tanto i questi 3 mesi, rischiato anche di smettere per questo infortunio al ginocchio. So quanto ci sia mancato, la sua presenza può anche determinare il sistema di gioco, lo ha dimostrato l’anno scorso, la difesa ha lavorato meglio con lui in campo. Lo volevo come allenatore in campo in questo senso: perché quando gli dici due cose da riferire riesce a trasmetterle con tranquillità, al contrario di un Pellegrini che vuole rimediare da solo la partita. A volte la troppa generosità non aiuta.
Il pressing alto?
È il nostro marchio di fabbrica, la difesa è stata spesso alta, ha lavorato quasi perfettamente. Parte tutto dalla grande attenzione che si mette in campo, il difensore migliore è quello che mentalmente è più forte di tutti.
Il momento di Olsen?
I sette gol di Firenze sono nati per errori individuali e tattici incredibili, non ne parliamo più, il primo da ammazzare sarebbe l’allenatore. Però Robin è cresciuto tantissimo, può ancora migliorare. È un po’ un discorso generale.
L'ingresso di El Shaarawy per migliorare la spinta?
Ho visto che la rincorsa di Florenzi non era agile, mi ha detto che era arrivato. Mi fa sorridere quando si parla di difesa col 4-1-4-1, è normale che ci si difenda così col 4-3-3.