01/02/2023 16:53
Piłką Nożną - Al portale polacco, prima di Napoli-Roma di campionato, Nicola Zalewski ha rilasciato una lunga intervista toccando vari temi: da Mourinho, passando per Pellegrini, fino alla Nazionale. Le dichiarazioni dell'esterno giallorosso:
Come valuti la tua attuale posizione nella Roma?
"La competizione in squadra è di altissimo livello, ai miei compagni non mancano le doti calcistiche. Competo per un posto negli undici titolari soprattutto con Leonardo Spinazzola, che è campione europeo. È difficile non essere felici quando giochi molti minuti con un rivale del genere, anche se ovviamente non gioco sempre sulla fascia sinistra. José Mourinho mi aiuta molto: in ogni momento difficile, non solo in campo ma anche nella vita, posso contare sull'allenatore, sui miei compagni, su tutta la società. Pochi giorni dopo la morte di mio padre, il mister mi ha fatto giocare contro la Lazio, anche se prima non avevo giocato davvero. Come potevo non apprezzare un gesto simile? Ero in qualche modo preparato alla morte di mio padre, i medici ci stavano preparando, ma per me è stato comunque un momento molto difficile. Sono molto grato al mister, ai miei compagni, a tutta la Roma per il loro sostegno".
A quanto pare a Mourinho piace anche scherzare sui tuoi vestiti, il vostro rapporto sembra essere molto buono.
"È vero, ma mi vesto molto bene. Che dire, 40 anni fa la moda era diversa...".
Quale giocatore ti aiuta di più?
"Lorenzo Pellegrini. Perché è il capitano della Roma, ma ci incontriamo anche fuori. Ci conosciamo da molto tempo, siamo rappresentati dallo stesso agente, Giovanni Ferro, a volte usciamo a cena in un gruppo più numeroso. Abbiamo un ottimo rapporto".
In nazionale Zieliński è così per te.
"Decisamente. Siamo costantemente in contatto. Di recente, il Napoli è uscito dalla Coppa Italia dopo una partita contro la Cremonese. Ho subito ringraziato Piotr per il favore, perché ora la Roma ha un percorso più facile in questa competizione Ma parlando seriamente, è come un fratello maggiore per me nei ritiri delle nazionali. Non ho mai vissuto in Polonia, non conosco molto bene la lingua. È vero che a casa i miei genitori e mia nonna parlavano polacco, guardavamo la televisione polacca. So comunicare, ma a volte mi mancano le parole. Quindi parlo un po' male, ma meglio di Matty Cash. Scherzi a parte, Zieliński mi dà sempre suggerimenti, è in un certo senso il mio insegnante privato. In effetti, è lì che è iniziata la nostra relazione. Ora posso contare su di lui in ogni situazione. Comunque, parlo molto anche con Robert Lewandowski, prima del Mondiale mi ha detto di giocare con calma, che non c'era pressione su di noi. Un buon compagno e soprattutto un grande giocatore".
Qual è il tuo bilancio del Mondiale della Polonia?
"Abbiamo perso due partite, contro le finaliste del Mondiale. Non abbiamo fatto male, dopo 36 anni la nazionale polacca ha vinto la conquistato il passaggio del turno, l'atmosfera in squadra era buona. Resta l'insoddisfazione però, perché la partita contro la Francia sarebbe potuta andare diversamente se fossimo riusciti a segnare nel primo tempo e l'occasione c'è stata. Certo, pensando ad alta voce, la Francia è una buona squadra ed ha Mbappe in attacco".
E com'è stata la tua relazione con Michniewicz?
"Molto buona. L'allenatore mi ha dato molte possibilità, ho conquistato un posto nell'11 titolare della Nazionale. Ho iniziato la Coppa del Mondo da titolare, la partita contro il Messico non è andata bene per me, anzi di più: la mia prestazione è stata brutta, quindi il ct ha deciso che avrebbero giocato altri giocatori. Alla fine siamo usciti. Non ho ancora avuto modo di ringraziare di persona il mister, ci siamo solo scambiati qualche messaggio. Ma se si presentasse a Roma sarei felice di invitarlo a casa per un caffè".
Come vedi il tuo ruolo nella nazionale polacca nel 2023?
"Sappiamo già che José Mourinho non sarà il nuovo allenatore della nazionale polacca, e questo va benissimo. Scherzi a parte, al momento mi concentro solo sulla Roma, perché solo con questo approccio posso farmi trovare pronto per le partite di marzo della Nazionale nelle qualificazioni agli Europei. A me interessa solo il calcio, all'inizio della stagione vivevo da solo, ora mi bastano 15 minuti per raggiungere il centro di allenamento, prima erano circa 50 minuti. Vedo la mia famiglia meno spesso, anche se mia madre, mia sorella e mia nonna sono presenti ad ogni partita che gioco a Roma. E siccome spesso giochiamo ogni tre giorni, le occasioni di incontrarle non mancano. Ma soprattutto dormo molto nel mio tempo libero. Il recupero è molto importante".
Nel club giochi più spesso a sinistra, Michniewicz credeva che il tuo posto in campo nella nazionale polacca fosse più alto, in quale posizione ti senti meglio?
"La Roma gioca con tre difensori centrali, quindi se il mister pensa che io debba giocare a sinistra, non ho problemi. A volte vengo spostato sul lato destro e non mi dà fastidio, anche se posso dire che gioco meglio a sinistra. Non sono un classico terzino sinistro, ma mi sento a mio agio sulla fascia. Non cambia il fatto però che posso migliorare. Anche quando si tratta di giocare in difesa. Sto lavorando con gli allenatori della Roma e la società mi aiuta nel mio sviluppo sotto ogni aspetto: tattico, tecnico, fisico. Ho 21 anni, non sono ancora un giocatore completo".
Anche sulle conclusioni devi migliorare? Te lo chiedo non solo perché non hai ancora segnato con la Roma, ma perché ho l'impressione che i tuoi tiri non abbiano sempre la giusta potenza.
"Posso migliorare sotto questo aspetto, ma non è che abbia un problema particolare. La forza dipende sempre dalla posizione da cui si tira. A volte hai bisogno di calciare la palla con forza, a volte hai bisogno di meno potenza ma più precisione. Non ho ancora segnato un gol per la Roma né per la nazionale polacca, anche se ci sono state occasioni per farlo. Ma non mi concentro su questo, non mi metto ulteriore pressione. Prima o poi arriverà".