Bologna-Roma, MOURINHO: "Voglio continuare nella Roma. Chiedo scusa a Sanches. Inferiori dal punto di vista fisico, Mancini gioca con una pubalgia" (FOTO e VIDEO)

17/12/2023 20:10

Ko Roma al Dall’Ara. I giallorossi cadono in casa del nella 16esima giornata di campionato: la squadra di Thiago Motta vince 2-0 grazie alla rete di Moro e all'autogol di Kristensen. Dopo la sfida il tecnico giallorosso José Mourinho è intervenuto ai microfoni dei cronisti. Le sue dichiarazioni:

POSTPARTITA

MOURINHO A DAZN

Qualcuno non ha sfruttato l’occasione che ha avuto?
“Sono d’accordo. Prima della partita mi sono dimenticato e lo faccio ora, un abbraccio alla famiglia di Mihajlovic. Chiedo loro scusa, un abbraccio a tutta la famiglia. Voglio anche chiedere scusa pubblicamente a Sanches, è dura per un calciatore ma è ancora più dura per un allenatore. L’ho fatto 3/4 volte nella mia carriera, ma mi scuso con lui. Senza Dybala la classe non c’è e senza Lukaku non abbiamo fisicità. Sapevo che sarebbe stata dura per noi. I calciatori in campo avrebbero voluto fare meglio e dare di più. Prima dell’1-0 la partita era in controllo, ma abbiamo avuto grandi difficoltà a livello fisico. Il ha calciatori di gamba e intensità, noi no. Kristensen ha i suoi limiti dal punto di vista tecnico ma ha fisicità. Poi la partita è diventata più complicata nonostante abbiamo avuto le opportunità per segnare”.

Qualche giocatore sta pagando dal punto di vista fisico come Pellegrini?
“No. Mancini è in grande difficoltà, sta giocando con una pubalgia molto forte. Gioca perché vuole aiutare la squadra, è un esempio. Altri giocatori hanno limiti fisici e tecnici, il motore di Moro, Ndoye e Ferguson non è lo stesso dei giocatori nostri”.

La Roma è inferiore dal punto di vista fisico rispetto al ?
“Certamente. Voglio continuare nella Roma e se continuassi dovremmo pensare veramente bene ai limiti del FFP. Magari è meglio lavorare con i giovani che hanno un potenziale da sviluppare piuttosto che con giocatori che non hanno niente da sviluppare in vista del futuro. Vorrei continuare e sono disposto a pensare in un modo diverso”.

Il prossimo sarà un mese determinante.
“Sì, ma la dimensione della squadra la conosciamo tutti. Quando ha tutti i giocatori disponibili ha qualità per lottare come fatto in tutte le stagioni, l’anno scorso non siamo arrivati quarti perché siamo arrivati in finale e abbiamo avuto problemi fisici. Siamo in grado di fare grandi risultati se tutti sono in forma”.

Anche la società vuole continuare con Mourinho?
“Non ne abbiamo parlato, tu sei il primo a sapere che io voglio rimanere. Quando i tifosi vedono una partita del genere c’è poco di cui essere innamorati, ma per 90 minuti ci hanno sostenuto. Quanti chilometri hanno fatto? Quanti soldi hanno speso? Sono tifosi unici, sarebbe dura una separazione da loro. Se la separazione dovrà esserci, non sarà mai per decisione mia”.

Ha fatto i complimenti a Motta?
“Certo, sarà sempre un mio bambino”.

L’arbitro?
“Quando fai questa partita è dura parlare dell’arbitro. C’è stata differenza di criterio nei gialli, manca un secondo giallo a Beukema. Era ovvia la seconda ammonizione, ma non voglio criticare l’arbitro”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Qual è la spiegazione tecnica della sostituzione di Renato Sanches?
"Con Renato Sanches viviamo una situazione di speranza e pensiamo sempre che lo spazio della partita - responsabilità, emozione e adrenalina - sia ideale per consentire al giocatore di fare il salto. Ha cicatrici emozionali e paure, ha subito tanti infortuni. Lavora ad un'intensità molto bassa: tutto quello che facciamo migliora nel volume, ma non nella intensità. L'ultima partita ci ha dato 60 minutini di speranza, perché ha qualità, e abbiamo pensato, io ho pensato, che nel secondo tempo la squadra aveva bisogno della sua qualità. E ho rischiato pensando che con la fiducia arrivata da quei 60 minuti contro lo Sheriff potesse fare quel salto e ho capito che non lo ha fatto. Ho anche capito di aver fatto una cosa brutta, mi dispiace e l'ho fatto quattro volte in 20 anni, l'ultima volta è accaduto con Matic al Chelsea per altri motivi. Mi dispiace da morire, ma non potevo lasciare la mia squadra con un giocatore a ritmo bassissimo ed era già frustrato perché aveva commesso anche due falli rischiando il giallo. Ho cercato di migliorare la mia squadra e mi dispiace da morire".

Cosa deve succedere per far sì che la proposta di rinnovo arrivi? Le hanno chiesto qualcosa di specifico?
“Il compito che mi è stato affidato è di lavorare al massimo del mio potenziale, che è quello che faccio ogni giorno. La proprietà è sovrana, decide lei quando parlare con me. Ci sono tante cose che mi avvicinano a questo club e a questo popolo. Non voglio che la gente pensi che la mia frustrazione riguardante diverse cose sia più forte di ciò che provo a livello di sentimento per questa società e gente. In caso di addio non sarà mai per decisione mia per andare in un altro club o in vacanza. Voglio continuare qua. Ho detto questo perché qualche volta è meglio, quando tu non hai la capacità oppure non ti permettono di prendere giocatore di altissimo livello al top della condizione come Lukaku, sviluppare ragazzi giovani piuttosto che stare con giocatori che ti danno speranza, frustrazione o poche cose. Oggi invece di giocare con A o B avrei potuto mettere C o D, ovvero i ragazzi presenti in panchina”.

Ha parlato di un progetto con giovani di gamba, stile
“Il ha una rosa fantastica. Il lavoro tattico lo sanno fare tutti, ci sono allenatori più o meno bravi. Ciò che non si è in grado di fare nel calcio è rendere giocatori senza motore, tecnica o intensità l’opposto. Mi piacciono tantissimi giocatori del , i centrocampisti sanno giocare e hanno interpretato bene il lavoro tattico di Motta. Nel primo gol arriva Moro al posto dei nostri. Pisilli è un bambino ma arriverà, Joao Costa ha una testa ancora un po’ caotica e brasiliana, ma ha gamba e condizione per sviluppare. Dobbiamo fare tutto il possibile per arrivare dove sappiamo se abbiamo la fortuna di avere tutti a disposizione”. 

Le piacerebbe una nuova scommessa con i giovani?
“A me piacerebbe vincere lo scudetto, avere la squadra di , e Milan e lottare per lo scudetto, ma questa non è la nostra realtà. Il nostro obiettivo massimo è il quarto posto ma dobbiamo avere tutti disponibili, Smalling  e tutti gli altri in campo. Dobbiamo lottare per questo obiettivo. Se non siamo al massimo del nostro potenziale, come oggi, è ovvio soffrire. Con Dybala in campo avremmo vinto 3-0 contro la . Senza di lui anche in 11 contro 11 era una partita diversa, la fisicità di Lukaku ci permette di avere profondità e un punto di riferimento. Senza di loro è dura, lo sapevamo tutti anche oggi. Andiamo avanti, dopodomani torneremo a lavorare e a prepareremo la partita contro il . Torneranno Lukaku e Zalewski, due giocatori in più. Non andiamo a regalare la partita al , lotteremo e cercheremo di vincere”.

Per la prima volta ha parlato di una sua apertura a restare, alla luce di tre anni di lavoro su più fronti: giovani, crescita della mentalità ed empatia di pubblico. Qual è la sua sensazione: la sua motivazione verrà recepita?
"Non ho sensazioni, l'unica cosa che posso dire è che sto lavorando con la proprietà benissimo, capisco perfettamente la situazione, non c'è divergenza di opinione né di niente. Sono assolutamente sicuro: se fosse possibile per la società spendere 20-30-40 milioni per un difensore centrale a gennaio, lo farebbe sicuramente. Non lo può fare. Ci sono squadre che non hanno a che fare con il Fair Play Finanziario e non so perché, ma la Roma ha questa situazione difficile. Kristensen, al di là delle difficoltà tecniche e di interpretazione del gioco, è uno dei pochi giocatori che ha una condizione fisica per competere ad altissimo livello ma non può giocare in Europa. Se prendiamo adesso un difensore centrale, non sappiamo neanche se possiamo inserirlo in lista Uefa. All'inizio questo poteva essere discordante, nel senso che potevo pensare di avere più ambizione. Adesso, invece, siamo insieme perché l'ambizione della proprietà è anche la mia, la frustrazione è la stessa che ho io. Essere il direttore sportivo di una squadra di Championship sarebbe molto più facile per Tiago Pinto che essere il ds della Roma. È più difficile qui, ci sono difficoltà evidenti. Se mi chiedi se voglio scappare da questa situazione, rispondo di non voler scappare: sono disponibile per ogni tipo di progetto che la società decide di fare per la prossima stagione e per i prossimi anni. Se decidono che non sono la persona giusta per farlo, lo rispetto ovviamente. Sono assolutamente disponibile per continuare, ma devo decidere la mia vita prima di giugno. Ma per la gente dentro la società, per la proprietà, per quelli che erano lì 90 minuti al freddo dopo un brutto risultato, dopo tutto quello che mi hanno dato dal primo giorno, non sarò mai io a dire 'arrivederci, vado via'".

Thiago Motta?
"Ha una squadra perfetta per lui, con un profilo di giocatori giovani con gamba, intensità e qualità. Fa un lavoro fantastico, che lo sta aiutando a crescere come allenatore. Sono molto felice per lui, ovviamente non oggi ma in generale. Lui lo sa, so perfettamente cosa pensa e sente per me e sa perfettamente cosa penso e sento per lui. È stato un mio bambino e lo sarà sempre, anche se adesso ha 41 anni".


MOURINHO AI CANALI UFFICIALI DELLA ROMA

"Mi scuso per il mancato abbraccio alla famiglia Mihajlovic prima della partita. Non ho parlato in conferenza stampa prima della partita e mi sono dimenticato. Un abbraccio grande alla signora, ai figli, ai nipoti, una bella famiglia, mi sono dimenticato. Dopo mi scuso anche con Renato Sanches perché quello che è successo - farlo entrare e dopo uscire - è dura per lui e per me. Nella mia carriera l’ho fatto quattro volte: l’ultima volta, prima di Renato, è stato con Matic al Chelsea tanti anni fa. È molto dura per me e per lui, mi scuso ma ho dovuto pensare alla squadra e mi fa male al cuore, però l’ho dovuto fare. Terza cosa, l'ho detto prima e devo dirlo anche qui: voglio continuare nella Roma. Sarebbe troppo difficile per me separarmi da un club e da una tifoseria unica. Ho avuto tante tifoserie fantastiche, ma sarebbe troppo difficile. Se ci sarà una separazione, non sarà per decisione mia, voglio rimanere. Dico questo perché sono entrato in una direzione in cui qualche volta è meglio dare occasioni e opportunità a gente giovane che ha potenziale per svilupparsi, invece di prendere un profilo di giocatore dove non c’è più niente da sviluppare. Le qualità fondamentali per diventare un giocatore top o per tornare ad esserlo di nuovo quando non ci sono, è tempo perso".

La partita?
"Quando loro hanno segnato è stato in un momento dove la partita era controllata e abbiamo avuto anche una bellissima parata del ad un cross di Kristensen e un colpo di testa di Belotti, che sarebbe stato un bellissimo gol. Loro fanno gol esattamente in transizione dove c’è più gamba, gente con intensità, che corre, che fa 50 metri e in 5 secondi, arriva in area per fare gol. Quando manca Dybala, manca la connessione e la qualità di connessione. Quando manca Lukaku, manca la presenza fisica, dove si gioca palla ai piedi e dopo si sviluppa l’azione offensiva. Ci è mancato tanto, il , che è un’ottima squadra, ci ha trovato in un momento di difficoltà massimale e allo stesso tempo abbiamo giocato senza Paulo e Romelu".


PREPARTITA

MOURINHO A DAZN

Come arriva la Roma senza i due giocatori più importanti, Dybala e Lukaku?
"Arriva senza i giocatori più importanti davanti (ride, ndr). Ma arriviamo bene, con una buona mentalità. Abbiamo giocato giovedì, quindi abbiamo avuto poco tempo per lavorare per questa partita ma ieri lo abbiamo fatto. Ovviamente sono due giocatori super importanti per noi. È così, dobbiamo andare avanti e fidarci della gente che gioca oggi. Dico sempre che si chiude una porta, ma si apre una finestra per gente che non ha tante opportunità di giocare. Soprattutto è gente che lavora molto bene in settimana ed è pronta per giocare".

I giocatori che sono in panchina possono dare una svolta, i bambini?
"I bambini sono sempre dei punti interrogativi all'inizio del processo, ma se sono qui è perché ci fidiamo di loro. Sono bambini che hanno velocità e creatività, penso a Cherubini e Joao Costa che possono giocare lì davanti dove oggi siamo in difficoltà. Possono aiutare. Mi piace sempre aiutare la Primavera e mi piace che vinca. Oggi ha vinto senza questi ragazzi, ne sono felice. Se i ragazzi sono qua, rappresentano una possibilità e non vengono qui solo per stare in panchina".

Il ?
"Ottima squadra, con un bravo allenatore e bravi giocatori. Hanno fatto bene sul mercato. È una squadra che mi piace. Sarà una partita difficile per noi e per loro".