Razzismo, Kyenge: "Nello sport ancora tanto da fare"

08/09/2013 12:35

«La Nazionale di calcio è un modello di quella che dovrebbe essere l'Italia di domani». È il pensiero espresso dal ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, a margine dell'incontro con gli azzurri, in ritiro a Torino per preparare la sfida di martedì contro la Repubblica Ceca.

Accolta dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, e dal Ct Cesare Prandelli, Kyenge ha incontrato la squadra per circa venti minuti in un hotel del centro à e ha ricevuto in dono le maglie del capitano, Gigi Buffon, autografata da tutti i calciatori, di Angelo Ogbonna e Stephan El Shaarawy.

Sul fronte del razzismo, nello sport «c'è ancora tanto da fare ma lo dobbiamo fare tutti, ciascuno per la sua parte di responsabilità». Lo ha detto il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, al termine dell'incontro con i calciatori della Nazionale italiana avvenuto questa mattina a Torino. «Proprio per questo - ha proseguito - ringrazio la Federcalcio per il lavoro che sta facendo per controllare e sanzionare comportamenti razzisti. E ringrazio la squadra che porta avanti valori e una formazione contro ogni discriminazione. Per le istituzioni, per le scuole e per altri settori, bisogna aumentare l'informazione e la formazione a livello di Paese e nei diversi luoghi».

Il ministro Kyenge ha parlato anche dei calciatori che lasciano il campo perchè vittima di insulti. «Non bisogna soltanto guardare al comportamento del giocatore - ha detto al riguardo - ma a tutto, al clima in cui gioca, al clima di stress di per sè e di prestazione cui è sottoposto, considerando che non tutti abbiamo lo stesso carattere. Non è facile per nessuno - ha aggiunto - lavorare in condizioni di difficoltà, di attacchi e questo succede anche per i giocatori». «In Parlamento - ha concluso Kyenge - spetta alle istituzioni andare avanti: ognuno di noi deve portare un contributo nella lotta al razzismo».

(ansa)