Nazionale, Tavecchio: "Obiettivo obbligato la qualificazione all'Europeo"

03/09/2014 21:15

RAI SPORT - "Non so se per me sara' buona la prima, per noi e' l'inizio di una nuova stagione sotto il profilo tecnico. Questo condottiero messo sulla plancia di comando portera' buoni risultati". Cosi' il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ventiquattro ore prima dell'amichevole a Bari con l'Olanda, match che segna il debutto di ct. "L'obiettivo obbligato e' la qualificazione all'Europeo - ha detto il numero uno della Federcalcio - poi c'e' il discorso per la preparazione del quadriennio. Abbianmo due anni di certezza di , se si confermera' saremo ben lieti di proseguire oltre con lui".

Tavecchio e' abile nel dribblare sull'assenza in Nazionale di Mario Balotelli: "La scelta di individuare in la persona piu' importante era il massimo in cui potessi esprimermi, poi le scelte deve farle lui". Il presidente federale parla poi dei problemi del calcio italiano: "Bisona cambiare completamente indirizzo, l'obiettivo e' di non vedere piu' partite con due giocatori italiani su 22. Per raggiungerlo, bisogna creare centri federali territoriali, locali e regonali in cui i 700mila giocatori possano mettersi in mostra ed essere fornitori di un mondo professionitico, la cui economia ha problemi di non poco conto. Bisogna pescare dai dilettanti". Detto della volonta' di riformare lo statuto con l'abolizione del diritto di veto e dell'impossibilita' dei club di costruire stadi nuovo ("E' una utopia, serve sinergia tra governo, enti locali e societa'"), Tavecchio affronta "la madre di tutte le battaglie", la riforma dei campionati per ridurre le societa' pro'.

"I tanti stranieri per colpa della Lega? Questa e' composta da persone ragionevoli e intelligenti, ha interesse a procurare i nostri vivai a basso costo. E' quasi un obbligo si faccia cosi', non si puo' piu' andare avanti a prendere talenti svezzati in Sudamerica o altrove. L'obiettivo e' lavorare con le Leghe: se il legislatore le ha indivuate e hanno capacita' di concertazione, bisogna farlo, riducendo la zona bassa dei porofessionisti, dove si creano drammi, con gente che non ha provvidenze per investimenti o fidejussioni. La Serie A e' un traino, non un muro dove battere la testa, sono sicuro che capira' anche i problei degli altri". Da ricucire, dopo le polemiche che hanno accompagnato la recente assemblea elettiva, il rapporto con l'Aic di Tommasi: "Non si puo' non avere rapporti con i calciatori, sono l'essenza del gioco, i depositari del rapporto ludico, agonistico e di immagine. La federazione si muovera' in concertazione collaborazione con l'Aic, non si puo' andare nelle scuole senza calciatori. Dobbiamo copiare i college americani".