19/06/2021 18:01
«Si gioca per vincere, solitamente. Giochiamo per vincere, è il nostro principio e terremo fede a questo». Lo dice, in conferenza stampa, il ct azzurro Roberto Mancini rispondendo a una domanda sui calcoli che si potrebbero fare in vista della sfida di domani contro il Galles. Una battuta su Verratti: «Marco ha bisogno di giocare. Fino ad oggi, dopo tanti giorni che si allena, sta bene. Vediamo, se entrerà in campo come è probabile che sia, come starà dopo la fine del primo tempo, le sue sensazioni. Valuteremo lì».
«Il biscotto? Si usa quando ci sono due squadre che hanno un obiettivo, lo stesso risultato per andare avanti - dice ancora Mancini rispondendo a una domanda specifica -. È un problema che non ci riguarda: o andiamo a Londra o ad Amsterdam, non riguarda noi adesso, e giochiamo per vincere una gara difficile visto che è la terza in dieci giorni». Sul Galles il ct azzurro dice che «è una squadra difficile da affrontare. Da anni veleggia nella parte alta del ranking, hanno giocatori di qualità. Sono britannici: forti fisicamente, hanno 4 punti e non sono gli ultimi arrivati. Se non erro sono già arrivati in una semifinale all'Europeo. Cercheremo di vincere, è il nostro obiettivo».
«Se domani farò il turnover? Penso davvero che ci siano 26 titolari. Se prendete le qualificazioni di Nations League, l'attacco era Insigne, Belotti e Bernardeschi che potrebbe giocare domani. Poi c'è Chiesa che è un titolare. Contro Lewandowski e Milik, hanno giocato Emerson, Acerbi, Bastoni e Florenzi. Quando dico che sono tutti titolari è perché, se noi cambiamo qualcosa e domani dobbiamo farlo, è vero - aggiunge -. Alla terza devi farlo, giocheremo alle 18 e 32 gradi: c'è bisogno di giocatori freschi».
Ma l'Italia è stata davvero, finora, la nazionale più bella di Euro 2020? «Siamo dei bei ragazzi, sicuramente - dice -. Ci fa piacere che si parli così, e ci deve spingere a cercare di fare del meglio, di migliorare. Se la cosa ci mette pressione? No, non ce la crea, ma ci fa molto piacere». Intanto l'entusiasmo intorno alla squadra cresce. «La Nazionale è di tutti - commenta Mancini -. All'inizio c'è sempre freddezza, poi con i risultati ci si appassiona sempre di più».