Roma Primavera, Guidi: "Emozione fortissima, vittoria anche di Alberto De Rossi. Ringrazio Mourinho, ci segue sempre"

26/04/2023 00:19

Dopo aver conquistato la Coppa Italia Primavera, battendo in finale la per 2-1, il tecnico giallorosso Federico Guidi è intervenuto ai microfoni dei cronisti: "È un'emozione grande. Dedico la vittoria anche a chi non c'è per infortunio: Oliveras, Graziani, Mannini. La dedico anche a Tahirovic e Volpato che, anche se sono in prima squadra, ci hanno aiutato e sono stati con noi in questo percorso. Questo trofeo è anche loro".

La soddisfazione più bella?
"Dare un senso a tutti i sacrifici che i ragazzi fanno quotidianamente. Abbiamo saputo soffrire contro un avversario molto forte e molto più esperto di noi, con tanti giocatori che hanno già vinto questo trofeo la scorsa stagione. Noi eravamo, in termini di età, più giovani e abbiamo chiesto tanto a questi ragazzi. Sono riusciti a interpretare bene tutte le fasi, sono stati bravi".

Il trofeo?
"Sono orgoglioso. Sono arrivato dopo un'icona del calcio giovanile, un maestro per tutti, come Alberto . La vittoria è anche sua. Per me è un punto di riferimento ed è stato suo il primo messaggio per farmi l'in bocca al lupo".

Vuole uno scatto in più dalla squadra per arrivare alla fase finale in campionato?
"Sì, dobbiamo trovare grande continuità e imparare dagli errori commessi, ma è fisiologico in un percorso di settore giovanile. Dopo gennaio, cambiando anche un po' la rosa, abbiamo alternato buonissime prestazioni ad errori. Questo dà senso al nostro percorso".

"Devo fare una dedica speciale: ringrazio Tiago Pinto, Vincenzo Vergine, la proprietà, che è molto attenta al settore giovanile, e mister Mourinho, che ci segue costantemente e quotidianamente ed è attento alla crescita di ogni singolo ragazzo. E ringrazio anche la mia famiglia", ha concluso Guidi.

(Sportitalia)


A seguire Guidi ha parlato anche ai canali del club giallorosso: "I ragazzi sono stati bravi a interpretare ogni fase. C'è stato un momento in cui abbiamo sofferto la qualità, la fisicità e l'esperienza della . Poi abbiamo cominciato a prendere campo. Siamo stati chiaramente avvantaggiati dall'episodio dell'espulsione, però non abbiamo mai perso la bussola. Abbiamo avuto pazienza, come deve essere in questo tipo di partite, delle partite secche, delle finali, perché come ho detto ai ragazzi prima della partita bisognava essere pronti anche a poterla vincere al 119'. Ci siamo andati veramente vicini (il mister sorride, ndr), quindi oggi c'è grande soddisfazione, perché penso che i ragazzi abbiano dato un senso a tutti sacrifici che hanno fatto non solamente in questa stagione, ma in tutti gli anni. E ai sacrifici che hanno fatto anche loro famiglie. Quindi oggi sono veramente contento e orgoglioso di ognuno di loro".

Parliamo spesso anche di età, di esperienza: quanto è importante per la Roma vedere un 2005 come Misitano entrare in campo e sbloccare una gara del genere?
"Secondo noi, è questa la strada. Chiaramente, avevamo di fronte una squadra costruita per provare a vincere i trofei, perché hanno messo in campo tutti e cinque i 2003: nel secondo tempo è entrato anche Capasso. Molti di loro erano già titolari nella stagione scorsa, quando hanno vinto la Coppa Italia. Per Krastev addirittura era la terza finale. Quindi, noi in termini di esperienza eravamo in deficit, e dovevamo sopperire con la qualità, con la sofferenza, con l'essere squadra in ogni momento. Se non lo avessimo fatto, sarebbero emerse le loro grandi qualità. Oggi siamo stati squadra e di questo sono veramente contento".

Che slancio può dare anche per il campionato questa grande vittoria?
"Penso che ora i ragazzi debbano perseverare sull'onda di questa grande forte emozione, di questa grande soddisfazione. Devono portarsi dentro ciò che stanno vivendo dentro lo spogliatoio e che hanno vissuto alzando la coppa, in maniera tale da avere grande motivazione in ogni singola partita del campionato, che è estremamente complicato: è molto equilibrato e ogni partita può determinare l'accesso o no alle finali. Già lunedì ci aspetta una partita di grande spessore, di grande importanza in termini di classifica: affronteremo la a Torino, e non sarà facile. Dobbiamo smaltire velocemente la sbornia, la gioia e ricaricare le batterie per farci trovare pronti in campionato".

Dopo la semifinale con l' mi aveva detto di essere emozionato per la prima finale sulla panchina della Roma. Adesso?
"Una gioia immensa, perché sono stato chiamato a succedere a quello che per me è sempre stato un punto di riferimento, per me come per tutti gli allenatori più giovani: Alberto , che chiaramente ha scritto la storia del settore giovanile italiano ed è la Roma. Era per me - ed è - una forte responsabilità e, come ho detto nelle interviste precedenti, questa è una vittoria anche di Alberto, perché è stato il primo che mi ha fatto una chiamata e mi ha fatto l'in bocca al lupo. So quanto ha lavorato con questi ragazzi, perché molti li aveva l'anno scorso nel gruppo Primavera, e quindi questa forte emozione la condivido con lui e con tutti i tecnici che hanno allenato questi ragazzi nel loro percorso. Per me è un'emozione fortissima: lo è stata la chiamata della Roma e lo è oggi. Anche perché davanti avevo un pezzo di cuore, perché sono cresciuto nella , sono stato 12 anni là, e sono di Firenze. Per me non era una partita normale. Quindi, emozione doppia".

(asroma.com)

VAI ALLA NEWS ORIGINALE