27/10/2017 02:56
Attraverso il proprio profilo facebook Rocco Berardo, il tifoso chiamato in causa durante l'Assemblea degli Azionisti di oggi a Trigoria, ha risposto all'intervento di Mauro Baldissoni. Questo il post:
IL CASO ROCCO BERARDO
Così Mauro Baldissoni, all'assemblea degli azionisti della #AsRoma, sollecitato da Mario Staderini, ha definito il caso che ha visto soccombere in Tribunale la società nei confronti della mia pretesa di vedere restituiti: il prezzo del biglietto di abbonamento per le tre partite non viste a causa del settore squalificato (anno 2013/14) e il diritto di assistere in casi futuri alle partite da un altro settore dello stadio. Il giudice del Tribunale di Roma (sentenza sul mio blog: roccoberardo.blogspot.it) ha riconosciuto nel marzo scorso questa mia richiesta obbligando la società che Baldissoni rappresenta alla restituzione dei soldi e a non discriminare persone, che non abbiano ricevuto un Daspo, ad assistere alle partite.
Oggi Mauro Baldissoni - rispondendo alla mia richiesta di offrire uno sconto per le prossime occasioni a quei tifosi che furono obbligati a non poter assistere a quelle partite, riproposta in assemblea degli azionisti da Mario Staderini - avrebbe detto che "il caso Rocco Berardo" sarebbe quello di "un tifoso" squalificato, in quanto appartiene a un settore squalificato dal Giudice sportivo. Ha detto inoltre che "favorire l'ingresso di tifosi di un settore squalificato in altro settore può portare a delle conseguenze che si vedranno nelle prossime settimane". "E' contravvenire alle decisioni della giustizia sportiva". "La Roma intende rispettarle".
Vorrei replicare nel modo più semplice possibile all'amministratore delegato della Roma, ricordandogli che quella che lui deve rispettare - come ha in effetti fatto per la parte economica, restituendomi i 40 euro e pagando le spese processuali - è l'unica decisione che abbia validità giurisdizionale nel rapporto tra società e abbonato ovvero quella di un magistrato ordinario, in particolare quella del Tribunale di Roma del marzo scorso. La nostra Costituzione, all'art. 102, stabilisce infatti che "La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari"; e che "Non possono essere istituiti giudici straordinari o giudici speciali". Dunque la giustizia sportiva non esiste, se non nei rapporti fra membri di un'associazione o federazione della quale io non faccio parte.
Mi auguro che la società faccia, a favore di quei tifosi che ne hanno diritto, uno sconto o un biglietto regalo per le prossime partite.