11/06/2019 16:35
Con un video postato sul suo profilo instagram, che ripercorre alcuni dei momenti più emozionanti della sua avventura allo Shakhtar Donetsk, Paulo Fonseca ha voluto ringraziare i tifosi e il club ucraino. Questo il testo del post:
“Ricordo il giorno in cui sono volato a Kiev per firmare un contratto con lo Shakhtar. La motivazione era pazzesca, il desiderio di vincere e l'eccitazione dell'ignoto: nuovo paese, nuove persone e tutto intorno a me era estraneo e sconosciuto. Sono passati 3 anni. Oggi parto, lasciando la famiglia dello Shakhtar e dell' Ucraina, la mia seconda casa.
L'Ucraina mi ha dato molto: qui abbiamo vinto, anche trofei, ho avuto un'esperienza unica. La cosa principale che ho ottenuto qui è la gente. Le persone che erano qui ogni giorno credevano in me e mi sostenevano.
Sono grato al presidente Rinat Akhmetov per la sua saggezza e assistenza in tutto. Sono grato ai miei giocatori: ci siamo insegnati molto, senza dubbio, il mio successo è merito di ognuno di voi. Sono molto grato ai tifosi: ragazzi, voi siete la vera forza! Sono grato a tutti coloro che sono dietro lo stemma dello Shakhtar: direttori del club, medici, cuochi, massaggiatori, magazzinieri. Ringrazio tutti. Siamo stati una grande squadra e non vi dimenticherò mai.
Sono orgoglioso del tempo trascorso nello Shakhtar. L'unica cosa di cui mi rammarico è non aver visto il Donbass Arena, non ne ho sentito l'incredibile atmosfera, di cui ho sentito tanto parlare. Il cuore dello Shakhtar è a Donetsk, e mi dispiace di non aver giocato anche lì. Mentre me ne vado, voglio che lo Shakhtar torni nella casa che gli piace tanto. Vorrei continuare a vincere e diventare solo più forte. Non sono più un allenatore dello Shakhtar, ma sono ancora un suo grande tifoso. In ogni partita, sarò malato per la famiglia arancione-nera e aspetterò sue nuove vittorie. Accetto la nuova sfida. Ma l'Ucraina rimarrà per sempre nel mio cuore. Mio figlio è nato qui e sempre qui ho trascorso tre anni felici. Non dico "addio", dico "arrivederci".
Con amore,
Paulo Fonseca"