21/01/2009 08:09
Masetti nasce a Verona il 22 novembre 1907. Inizia la carriera calcistica nella squadra della sua città natale, l'Hellas Verona, giocando inizialmente come centrocampista e poi come portiere. Quindi il grande salto: passò alla Roma su segnalazione dellarbitro Dal Bianco, nella stagione 30/31, soffiandolo al Torino. Leggenda vuole che lallenatore romanista di allora non fosse troppo convinto del provino fornito dallestremo difensore scaligero, affermando che portieri come lui ce n'erano almeno mille. Per sua fortuna, e per fortuna della Roma, a ribaltare il giudizio dell'allenatore concorse la lungimiranza di Bernardini che chiese alla società di tesserarlo e fu accontentato. dopo un tribolato provino nel quale non convinse del tutto l'allora allenatore giallorosso Herbert Burgess nella stagione 1930-1931. .Seppur non avesse esaltato, Guido Masetti l'anno successivo fu integrato in rosa, prendendo il posto di Ballante. Esordì in serie A con la maglia giallorossa il 28 settembre 1930, in Modena-Roma, finita 1-1. Da allora giocò ben quattordici campionati in maglia romanista collezionando 339 presenze e guadagnandosi l'appellativo er saracinesca. Esordisce il 28 settembre 1930 in Modena-Roma 1-1. Con le sue parate e il suo carisma prese ben presto un posto di rilievo nel cuore della tifoseria romanista, diventando uno dei maggiori simboli della Roma di Testaccio.Si espresse subito ad altissimi livelli tanto che partecipò ai due mondiali vinti dall'Italia del '34 e del '38. Purtoppo non trovò spazio ma perchè davanti aveva due fuoriclasse come Combi ed Olivieri.
Si dice che il numero 1 avesse carattere allegro ed esuberante ed era molto ben considerato, tanto da ottenere i gradi di capitano. Sempre in campo con ginocchiere e calzoncini imbottiti, Masetti fu il portiere del primo scudetto romanista del 1941/42.
Nel 1943 intraprende la carriera di tecnico inizialmente come allenatore-giocatore. Siede sulla panchina giallorossa nel periodo della guerra, dal 1943 al 1945. Poi ritorna nello sfortunato campionato della retrocessione quando neanche la sua passione e la sua professionalità riescono a salvare la Roma. Nel 1956/57, alla trentesima di campioanto, torna ad allenare la squadra per la terza ed ultima volta subentrando all'esonerato Gyorgy Sarosi.e presto divenne il capitano dei giallorossi.
armato di ginocchiere e calzoncini imbottiti (il Testaccio era duro...) Nel 1941/42 si toglie la soddisfazione di vincere il campionato. Nel 1943 intraprende la carriera di tecnico inizialmente come allenatore-giocatore. Siede sulla panchina giallorossa nel periodo della guerra, dal 1943 al 1945. Poi ritorna nello sfortunato campionato della retrocessione quando neanche la sua passione e la sua professionalità riescono a salvare la Roma. Nel 1956/57, alla trentesima di campioanto, torna ad allenare la squadra per la terza ed ultima volta subentrando all'esonerato Gyorgy Sarosi.
Morì proprio a Roma, sua città acquisita, nel 1993.