17 GIUGNO 2001: diciotto anni dopo i Campioni dell'Italia siamo noi (VIDEO)

17/06/2009 08:37

L'atmosfera è favolosa. Carlo Zampa, lo speaker idolo dei tifosi, presenta gli undici titolari. I brividi percorrono la schiena di chi è lì, di chi è davanti alla tv o con l'orecchio incollato alla radiolina. Il match inizia. I giallorossi si riversano subito in attacco e passano con il loro capitano: Candelà serve al centro un ottimo pallone, Montella fa velo e di esterno trafigge Buffon. La corsa sotto la è bellissima. Il capitano si toglie la maglietta e va a festeggiare proprio lì con i suoi tifosi. L'euforia del popolo giallorosso si fa sentire ed i cori sembrano essere così forti da attraversare tutta Italia. Sembrano voler far capire che la Roma è la più forte e che il tricolore è ormai semicucito sulle sue maglie. Non passa molto e la squadra di casa raddoppia. Batistuta parte in contropiede spinto dal tifo, arriva davanti a Buffon che respinge la sua conclusione. Montella è lì e da falco d'area di rigore non fallisce. Anche 'Top-Gun' corre sotto la Sud. Ancora non è finito il primo tempo ma i giocatori e i tifosi iniziano ad acarezzare il sogno-scudetto che pian piano sta diventando realtà. La seconda frazione di gioco ha la stessa trama della prima. La Roma attacca e Batistuta prova a segnare in tutti i modi. Manca solo il suo gol per completare le marcature del 'trio delle meraviglie'. Al 78' Montella retrocede a centrocampo, prende il pallone e lancia proprio Bati-gol. L'argentino punta Cannavaro, rientra sul sinistro e mette a segno il 3-0. Ormai nessuno ha più dubbi: la Roma vincerà lo scudetto.

In pochi si accorgono del goal siglato da Di Vaio poco dopo. A cinque minuti dalla fine un nutrito gruppo di tifosi invade il campo confondendo un fischio per quello di fine gara. La tensione sale. I giocatori vengono spogliati e i magazzinieri corrono nei meandri dello stadio per rimediare altri pantaloncini e magliette. Fabio Capello è tra i più attivi nell'allontanare dal campo tutte quelle persone. I calciatori sono nervosi temendo forse di perdere ciò che stanno conquistando con fatica. L'arbitro Braschi mantiene però la calma e, una volta ripristinate le condizioni necessarie per giocare, fa riprendere la partita. Si giocano gli ultimi quattro minuti , poi il triplice fischio. La Roma vince lo scudetto ed è Campione d'Italia. Ora l'invasione è inevitabile. I tifosi e i giocatori sono euforici. , romano e romanista, corona il sogno che aveva sin da bambino: vincere il campionato con la sua squadra del cuore. La soddisfazione è ancora più grande per aver scucito il tricolore dalle maglie dei cugini della Lazio. E' il giusto epilogo di una stagione straordinaria nella quale chi più chi meno ha dato il suo contributo per raggiungere questo grande obiettivo. Per chi ha la fortuna di aver vissuto quei momenti saranno ricordi incancellabili. Per chi li conosce solo dai racconti saranno impressi nelle foto e registrati nei filmati. Potranno pero' difficilmente capire cosa vuol dire vincere uno scudetto a Roma, cosa vuol dire sentirsi campioni d'Italia.