24/09/2017 21:03
LAROMA24.IT (Matteo Salvitti) - Era la Roma di Giacomino Losi e Fabio Capello, quella con la quale Giuliano Taccola esordì a ventiquattro anni in Serie A, dopo essersi prima messo in mostra nelle serie minori. Taccola, che era nato a Pisa, cresce nelle giovanili del Genoa, vestendo poi le maglie di Alessandria, Varese, Entella e Savona, con cui nel 66’ raggiunge la promozione in Serie B. Tornato a vestire la maglia rossoblù nella serie cadetta, lascerà Genova un anno dopo per arrivare nella Capitale. Il 24 settembre 1967 il toscano segnò la sua prima rete con la maglia della Roma, nella sua prima partita in Serie A, a Milano, contro l’Inter di Giacinto Facchetti, che aveva aperto le marcature prima del definitivo pari del romanista. In quella prima stagione in giallorosso Taccola metterà a segno 10 reti, 7 in 12 gare, invece in quella che sarà la seconda e ultima della sua carriera nella massima categoria.
“E tu leggera e rapida sui prati. Ombra che si dilunga nel tramonto tenace. Si torce, fiamma a lungo sul finire un incolore giorno. E come sfuma chimerica ormai la tua corsa grandeggia in me amaro nella scia” (Il poeta Per Vittorio Sereni omaggia Giuliano Taccola)
Il giovane attaccante giallorosso, infatti, il 16 marzo del 1969 verrà colto da un infarto all’interno degli spogliatoi dello Stadio Amsicora di Cagliari, dove era sceso per festeggiare insieme ai suoi compagni la vittoria della squadra dopo aver assistito alla gara dagli spalti a causa di un malore avvertito la notte prima. Le cause della morte sono ancora oggi poco chiare, ma di certo vi è il ricordo che il popolo romanista ha saputo riscoprire e riconoscere a quel ragazzo di venticinque anni capace di radunare 50mila tifosi nel giorno del suo funerale fuori dalla Basilica di San Paolo, e che, dopo un solo anno e mezzo con indosso la maglia giallorossa si è conquistato il titolo di bandiera, come la coreografia della Curva Sud nel derby del 1 gennaio 2015 (“Figli di Roma, capitani e bandiere…”) ha saputo dimostrare, rendendogli il giusto omaggio.