28/10/2017 19:51
LAROMA24.IT (Federico Baranello) - “Larga partecipazione nostri atleti alla squadra azzurra, impegna particolarmente riputazione sportiva nostra cara Associazione, che sempre fiduciosa in loro, saluta bene augurando” (Cit. Il Littoriale, 28 ottobre 1932). Con questo telegramma l’Associazione Sportiva Roma saluta i giallorossi in Nazionale, arrivati a Praga per affrontare la Cecoslovacchia. Una giornata particolare per i cechi, una giornata di Festa Nazionale per celebrare l’indipendenza dall’Impero Austro-Ungarico del 1918.
In Italia è invece il decennale della Marcia su Roma: la propaganda si aspetta sempre molto da questi eventi calcistici in concomitanza con queste ricorrenze. Una partita importante per l’Italia che necessita dell’intera posta in palio per arrivare alla Coppa Internazionale. La contesa termina invece 2-1 per i padroni di casa, dopo una partita non bella ma vigorosa. I giallorossi in campo sono Ferraris IV, Dugoni, Costantino e Fulvio Bernardini che per l’occasione è “Capitano”: è la prima volta che accade a un giocatore della compagine giallorossa.
Per “Fuffo” Bernardini sarà anche la sua ultima partita in nazionale. Troppi i dissidi con il tecnico Pozzo, dissidi mascherati pubblicamente da problematiche tattiche.
“La partita combattuta il 28 ottobre 1932 contro la Cecoslovacchia, può e deve dunque
rappresentare la parola “fine” per la carriera internazionale di Bernardini e di Ferraris?”, si chiede la rivista Cosmos del giugno 1933, “Ai posteri l’ardua sentenza!”…purtroppo per Bernardini sarà così. E così sarà per molti calciatori della compagine giallorossa. In particolare lo stato di “Giocatore della Roma e Capitano in Azzurro” sarà merce assai rara. Dopo “Fulvio nostro”, sarà la volta di Luigi Allemandi a ricevere “i gradi” nel 1935 per otto incontri. Bisognerà attendere poi i Mondiali del 1954 per vedere questo ruolo ricoperto da Pandolfini. Da qui un salto sino al 13 maggio 1962 allo Stadio Heysel di Bruxelles, nella partita Belgio-Italia del 13 maggio 1962 dove è Giacomo Losi, “Er Core de Roma”, il Capitano. Purtroppo solo per una partita, come del resto Panucci nel 2003 e Perrotta nel 2007. Poi lui, Daniele “nostro”: 116 presenze in Nazionale, 21 gol e sei fasce da Capitano. La prima il 30 marzo 2005 a Padova, nel secondo tempo della partita amichevole Italia-Islanda (0-0). Un viaggio da Bernardini a Daniele De Rossi…“Figli di Roma, capitani e bandiere…”.