Quando l'inno si rialzerà

08/10/2015 01:12

« Οἱ μὲν ἰππήων στρότον οἰ δὲ πέσδων
οἰ δὲ νάων φαῖσ' ἐπ[ὶ] γᾶν μέλαι[ν]αν
ἔ]μμεναι κάλλιστον, ἔγω δὲ κῆν' ὄτ-
τω τις ἔραται ».

Magari la capiscono solo il 44 e il 35.
Solo e , oppure arriva dritta solo a chi è intriso di cultura classica. Magari è solo una dedica per chi ha condiviso l'Oscar a Salvatores:

"C'è chi dice che sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi sulla nera terra la cosa più bella. Io invece dico che è ció che si ama".

C'è chi dice che manchi un centrale di difesa. Chi due. Chi un terzino, chi tre. Chi pensa al centrocampista e chi ad un mercato divenuto misteriosamente incompleto. Saffo (se Saffo fu) pensó uno dei suoi Frammenti ponendo la locuzione sui binari della logica, per poi sparigliare con l'irrazionale. Col cuore.

Pensando al campionato di calcio più irragionevole ed impronosticabile del nuovo Millennio, io come 'no scemo dico LA . "Ció che si ama" è anche un luogo dal quale si ama. Si amava.
E se alla Roma mancasse solo quello? Se mancasse solo quella? La forza della simbiosi, quell'unico patrimonio inestimabile che porta ad incassare diritti confondendoli coi doveri. Televisivi, i diritti, s'intende. Se fosse una corsa ad handicap, la nostra, una situazione incancrenita ed immune agli appelli, sarebbe un peccato. Il Peccato, sarebbe. Perché è fin troppo chiaro dov'è che possa arrivare un qualsiasi motore senza il suo propellente. Da nessuna parte arriva.

La non c'è, non c'è più. Ridotta e silente, divisa e delusa. La Curva della Roma ha abdicato dopo i provvedimenti prefettizi ritenuti iniqui e restrittivi. Cori e striscioni anti- hanno indotto ad inasprire le misure per garantire l'ordine pubblico all'interno dello stadio.

Spesso mi domando quanto costi a chi lì dentro è cresciuto rinunciare alla propria passione, al proprio ideale, per ribadire i concetti di coerenza ed autonomia rispetto ad un intervento così invasivo da sembrare provocatorio, ma anche così perentorio da rendersi improrogabile.

Temo di sapere che tra 15.000 persone non vadano ad assieparsi solo filantropi e che la Curva, negli anni, non abbia ospitato per lo più esponenti dell'Ordine di San Colombano. Non farei fatica a credere che sia stata usata per nascondere nel branco azioni così riprovevoli da essere compiute singolarmente. Così immagino come a dir poco plausibile sia il fatto che le istituzioni abbiano assunto provvedimenti draconiani non senza validi motivi.

Ma mi chiedo pure come se ne esca, in nome della Roma. Mi chiedo se sia stato giusto penalizzare tutti per contarne 100. O anche 1.000. Se tutto ció non ferisca il buon senso, se c'è modo per tornare indietro. Anche mi chiedo perchè e possono sognare con le rispettive curve folte e schierate e la Roma sia destinata a patire il freddo dentro casa sua.

La Roma sogna a metà, perché sa che all'Olimpico, dopo l'ennesima maledetta sosta, tornerà ad essere un acquario. Perché sa che a Roma-Empoli non sarà come sempre, ma sarà come quest'anno.
Quanti brusii ha tenuto soffocati, quante innumerevoli stroncature preventive delle tribune. Quante edizioni di Roma insulse ha sostenuto la Sud, malgrado la bacheca di Trigoria venga aperta per spolverare più pupazzi che trofei. Quanti fischi preventivi e quanti problemi diplomatici ha evitato col suo volume sempre alto e costante? I difetti che ha coperto la , da quando esiste in quanto tale. Generazioni di pippe ar sugo. I miracoli ha fatto. Manca il coro rabbioso quando vai sotto e quell' ehhhhhh...sul fallo di confusione. Onomatopea dell'ineluttabile. Che poesia allo stato puro.
Persino il "Che sará, sarà" manca.

"Con la curva piena e partecipe, l'X2 lo quoterebbero sempre più alto".

C'è una colpa? Se sì, di chi? Le responsabilitá di quegli abusivi che hanno causato tutto questo superano non di molto quelle di chi tardivamente si è affrettato a reprimere dimenticando di prevenire.
Mi chiedo se abbia ancora senso chiedersi se il presidente Pallotta, in altri momenti, prima della frase che non gli è stata perdonata, avrebbe fatto il possibile per scongiurare l'alzamento di vetrate e barriere che anche soltanto visivamente deturpano un settore, come chi sfregia l'Arco di Costantino col punteruolo.
La squadra ha bisogno della sua Curva esattamente come la Curva non ha ragion d'essere senza la sua squadra. "Sua", non "Propria". "Sua".

Sará che la Sud resta di chi lì è entrato anche solo per un paio d'ore, anche di chi ora non la riconosce: di chi l'ha molto vissuta e troppo rimpianta. Di chi ricorda la prima volta pur essendone uscito e di chi è volato non troppo in alto per essersene dimenticato.

Retorica, puó darsi.
Non è poi così male essere retorico, pensando che la Sud era e resta di chi spera che la Sud possa tornare presto. Poderosa nel suo ultimo boato pieno, quando segna Yanga-Mbiwa e ti rialzi dieci file sotto. E lì resti fino alla fine. Gli amici nuovi te li sei fatti cadendo, quelli vecchi li ritrovi salendo.
Nessuna multa pagando.
È stato sempre così.
Ed era bellissimo.

 

Dario Bersani

@dariobersani