27/06/2015 16:18
LAROMA24.IT - Rudi Garcia e Walter Sabatini si sono incontrati ieri a Trigoria, dove c'era anche il video analyst Simone Beccacioli, per fare il punto sul mercato e visionare, tra gli altri, due giovani talenti sul taccuino del diesse: Ramadan Sobhy e Emil Krafth. Dopo aver incassato dalle cessioni la Roma è pronta ad acquistare, e per la fascia torna in pole position Baba.
Indagini su alcuni ultrà giallorossi hanno portato alla luce delle minacce che avrebbe subito il centrocampista della Roma Daniele De Rossi al termine della gara Roma-Fiorentina di Europa League.
Intanto nel Caso Catania spunta anche il nome di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio non è indagato ma viene citato dagli inquirenti in un passaggio riguardante la gara di serie B Avellino-Catania.
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Il Messaggero (Ugo Trani) - Baba non ha alcuna intenzione di andare a fare la riserva (o comunque l’alternativa) nei Blues. E ha detto no al trasferimento. Lo ha spiegato al suo entourage, chiedendogli di trovargli, sempre in Europa, la squadra che gli permettesse di fare il titolare. (...) Il terzino chiede il posto e la Champions. La Roma può accontentarlo. Anche perché il ds giallorosso, in queste ore, è stato avvertito che la trattativa si può riaprire. Mourinho e il Chelsea sono stati scartati, Sabatini ha di nuovo l’asso nella manica. E si è subito mosso, senza però prendere in giro l’entourage del ghanese: il difensore interessa, ma non è ancora il momento di presentare la proposta all’Augsburg. Il discorso è quello di sempre: la priorità, almeno fino al 30 giugno, sono le cessioni. La soluzione studiata a Trigoria, per accontentare il club tedesco che rifiutò i 7 milioni proposti recentemente dal ds giallorosso, è questa: 3 milioni di prestito oneroso e obbligo di riscatto a 12 milioni, se possibile da rateizzare. Il contatto con il manager di Baba c’è già stato. Per chiedergli di aspettare.
Il Messaggero (Stefano Carina) - Un paio d’ore per fare il punto della situazione. Tra cessioni, acquisti e un resoconto sulle comproprietà, ieri il ds Sabatini e Garcia si sono confrontati sulle prossime operazioni. Il primo luglio è alle porte e dopo aver sistemato il bilancio con le ultime cessioni, partirà la seconda fase del mercato giallorosso: quella dedicata agli acquisti. Sui 4-5 calciatori la Roma ha le idee abbastanza chiare e molto dipenderà dalle evoluzioni di mercato. Aperto invece il discorso sui giovani, che come sempre a Trigoria non passa in secondo piano. All’incontro di ieri era presente anche il video analyst Beccaccioli che ha illustrato anche profili di calciatori meno conosciuti. Tra questi spicca quello di Ramadan Sobhy, classe ’97 dell’Al Ahly per il quale la Roma ha già avanzato un’offerta di 3 milioni. Un altro ragazzo seguito è lo svedese Emil Krafth, classe ’94.
La Gazzetta dello Sport (Francesco Caruso/Francesco Ceniti) - Spunta anche il nome di Claudio Lotito nell’ordinanza dell’inchiesta che sta sconvolgendo il calcio italiano. Il presidente della Lazio e vice presidente Figc viene citato dagli inquirenti in un passaggio riguardante Catania-Avellino. «Pulvirenti e Cosentino -si legge nell’ordinanza - in evidenti ambasce per la difficile situazione di classifica del Catania, ebbero a rivolgersi a Lotito con il quale si registrano numerosi contatti, precedenti e successivi la partita». Le indagini sottolineano come, in telefonate successive alla vittoria con l’Avellino,«Cosentino riconosceva a Lotito il merito di averne in qualche modo condizionato il risultato, ipotesi che la successiva attività di indagine non ha confermato». Il patron biancoceleste al momento infatti non sarebbe indagato.
La Repubblica (Rory Cappelli/Lorenzo D'Albergo) - «Ti veniamo a prendere sotto casa!». «Vi prego, sotto casa no!». Sono solo alcune delle minacce rivolte a Daniele De Rossi distintamente udite dalla polizia il 19 marzo allo Stadio olimpico, dopo l’incontro Roma-Fiorentina; minacce, poi, di fronte al pm, negate sia da Totti che da De Rossi. Una «negazione» scrive il pm Eugenio Albamonte «frutto del fondato timore di subire ritorsioni» anche nei confronti dei «familiari conviventi». La storia è tutta ricostruita nella richiesta di arresto della procura per quattro tifosi — Roberto Calfapietra, Manuel Monteleone, Raniero Galanti, Pietro Ciaramitaro — di cui tre legati a Casapound, della curva sud dell’Olimpico, dove minacciavano con «striscioni recanti scritte del seguente tenore: mercenari cambiate mestiere; Roma s’è rotta er cazzo... a presto; nonché nell’intonazione dei seguenti cori: «non uscirete dallo stadio prima dimezzanotte, anzi uscirete dallo stadio quando lo diremo noi», «state attentiquando andate in discoteca»