20/03/2018 17:10
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Se a fine partite del pomeriggio di domenica decidi di buttare un occhio sugli highlights di Verona-Atalanta e non conosci Ilicic, non lo hai mai visto giocare, innanzitutto ti chiedi perché un ventinovenne così non giochi nel Real Madrid, subito dopo cerchi il numero di telefono del direttore sportivo della squadra per cui fai il tifo caldeggiandone l’acquisto. Storia già letta. Storia di ragazzi a intermittenza. Quelli del potrei ma non voglio o forse più semplicemente del saprei ma non posso. L’eterno conflitto sul perché certi talenti si facciano sopraffare dall’incostanza. Strano che Ilicic non sia mai transitato per Roma. Che negli anni ha sempre avuto la funzione della calamita per questa contraddittoria categoria. Forse perché anche per la stagione in corso ci sono solo posti in piedi a Trigoria.
Il genio incostante infatti prolifera fra le mezzepunte, i trequartisti, le ali. E ti vengono in mente El Shaarawy e Perotti. Non di primo pelo, assenti giustificati per quel numero di partite stagionali in cui i campioni fanno la differenza e loro giocano a nascondino. Giustificati perché in fin dei conti la loro carriera spiega certe mancanze. Strutturali. Che siano caratteriali o cose simili, sono lacune che continueranno a pesare anche quando saranno degli over trenta. Questione di dna. Talenti che in una settimana ti fanno innamorare, ti illudono e neanche ti tradiscono, non si presentano all’appuntamento. Lecito domandarsi, in prospettiva, se siano ciò che realmente serve. Perché ciò che fa la differenza nel calcio è la vittoria, che fa rima con continuità di rendimento. Perotti ed El Shaarawy sono arrivati tre anni fa. Sarebbe folle colpevolizzarli come principali cause delle mancate vittorie di trofei, anzi, il bilancio parziale in giallorosso è in attivo. Giusto però domandarsi se calciatori di questa specie servano alla causa. Soprattutto se durante le sessioni di mercato non puoi permetterti svolazzi, sfizi, ghirigori. Perché in primis sei chiamato a far quadrare il bilancio e successivamente a tirare su muri maestri precedentemente abbattuti e non puoi e non devi sbizzarrirti nell’immaginare arcate naïf che dividono la zona giorno dalla zona notte. Per non ritrovarti per l’ennesima volta nelle pericolose zone d’ombra.
@augustociardi - In The Box