12/05/2018 18:47
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Ogni squadra si può rafforzare. Perché nel calcio esistono poche stupidaggini più grandi del “la squadra non è migliorabile nell’undici”. Era una filastrocca mandata a memoria ai tempi della prima Roma di Spalletti, come se con Ricardo Kaka alle spalle di Totti al posto di Perrotta la squadra non sarebbe stata più forte. Ma il calcio moderno non prevede esclusivamente un undici. Oggi conti fino a venticinque. E nella cura dei dettagli obbligatoria per competere con una schiacciasassi come la Juventus le alternative, sempre più sollecitate, devono realmente far dimenticare i titolari.
Se la Roma, ma anche il Napoli, va in riserva, non sempre riproduce in campo ciò che sa fare coi graduati. Nella Juventus eptacampione hanno dato un contributo notevole Stefano Sturaro e Padoin, Pepe e Giaccherini, persino Matri. Decontestualizzato, Sturaro avrebbe difficoltà a essere titolare nella Fiorentina. A Vinovo ci sono luminari nel campo del trapianto di cervello. L’umile Padoin, prelevato dall’Atalanta, ha trascorso quattro anni in bianconero, giocando venti partite a campionato. Oggi fa l’onesto gregario non sempre titolare del Cagliari. Sturaro dopo una manciata di partite da prospetto del Genoa ha imparato a fare tutto. Terzino, medianaccio, cursore. Arrivando persino in Nazionale.
La Juventus li compra anonimi e li rende preziosi. In giallorosso il percorso è al contrario. È il caso di Gerson. Chi non lo aveva mai visto giocare in Brasile narrava di un trequartista/ala a metà fra Zico e Garrincha. In realtà è sempre stato un interno di centrocampo non veloce (lento) di ottima tecnica. Pagato molto, dopo un anno e mezzo inspiegabile, ha ottenuto la fiducia di Di Francesco. Qualche buona prestazione, due lampi, a Londra e Firenze, poi l’oblio. Percorso del gambero pure per Gonalons. Un paio di anni fa valeva almeno venti milioni, le partite all’altezza della sua carriera si contano sulle dita di una mano. Meglio non nominare Defrel per non scadere nell’accanimento, ricordando però che nella Juventus Matri l’anno del primo scudetto fece dieci gol, quelli che in giallorosso non hanno mai fatto El Shaarawy e Perotti. La Roma ha un’ottima base, titolari di livello. Per competere per il vertice in Italia servono un paio di colpi bene assestati per l’undici titolare. E poi una profonda riflessione sulle alternative. Per evitare che in futuro il club debba spendere, fra cartellino e ingaggio, il doppio di quanto spende la Juventus ottenendo, per rendimento, meno della metà.
@augustociardi - In The Box