23/05/2018 21:25
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - C’era una volta lo scudetto di agosto. La Roma era la specialista di categoria, ne vinceva a bizzeffe, ogni anno, roba da fare impallidire il record sul campo della Juventus. Non importa che a centrocampo ci fosse Bonacina o Cerezo, Domini o Desideri, in estate, a Roma, il campionato nasceva morto. Potevi chiamarti Milan e schierare Shevchenko o Juventus e deliziarti con Zidane, non ce n’era per nessuno. Una volta varato il calendario si doveva solo stabilire quando la Roma avrebbe festeggiato.
Poi arrivò il disincanto. Alimentato da estati non semplici composte da esigenze finanziarie e sano realismo. E il vento è cambiato. Al punto da far volare talmente tanto le milanesi che in un solo colpo vengono spazzate via Roma e Napoli. Non importa che tu arrivi secondo o terzo. Che tu possa contrastare la Juventus fino alla terzultima giornata o giù di lì. Quando arriva l’estate se non sei una squadra di Milano lo scirocco che ci annacqua la mente e ci appiccica le camicie alla schiena, ti spazza via. Inter e Milan, piani, progetti, ratti, sacchi, spese. D’estate da qualche anno la Milano da bere diventa magicamente la Milano da far bere alla gente. Quella che quando non si gioca azzera le distanze siderali dalla Juventus e spinge i due nobili club in prima fila o a ridosso della stessa. E non importa che ci siano bilanci da aggiustare, piani di rientro da onorare o se l’Uefa ti rinvia a giudizio.
Lo scudetto d’estate diventa un derby da disputare a colpi di mercato fra i tavoli bollenti dei dehor in Brera, con buona pace della Roma, che in questa realtà virtuale faticherà a resistere alle avance per i suoi gioielli, e del Napoli, che butterà nel golfo tutto ciò che ha costruito con anni di meticoloso sacrificio, nonostante De Laurentiis stia rilanciando con ambizioni rinnovate.
Nel 2017 all’Inter fu accostato Messi. Mentre Pastore doveva accontentarsi di essere la quinta scelta. E al Milan oggi si parla con disinvoltura di Dzeko, che rifiutò il Chelsea e chissà per quale motivo dovrebbe andare a giocarsi il posto con Cutrone. Magia del fantamercato. Desideri messi in prosa. Enfasi mediatica che cozza poi terribilmente con la realtà.
Negli ultimi cinque campionati l’Inter (316) ha fatto 149 punti in meno della Juventus (465), 84 punti in meno del Napoli (400), 83 in meno della Roma (399). Peggio ha fatto il Milan, che dal 2013-14 ha messo insieme la miseria di 293 punti. Ma con l’estate addosso la musica cambia. Lo spartito diventa monotono. Roma, Napoli, toglietevi di mezzo. Juventus, trema. C’è Milano col vento in poppa che chiede strada. E chi se ne frega se la benzina basta per portarti al massimo fino a Busto Arsizio.
@augustociardi - In The Box