02/05/2018 16:44
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Stasera gioca la Roma. Il ritorno. La resa dei conti, l’appuntamento più atteso, il faccia a faccia con l’incubo o il momento di capire chi fa carte, denara, settebello e primiera. Insomma, fate voi. Stasera c’è la Roma. Non c’è questa o quella gestione, non c’è “gli ultimi 7 anni”, non c’è Unicredit, men che mai chi l’ha preceduta. Non c’è plusvalenza, non c’è fair play finanziario o “cessione per ripianare i conti”. Stasera c’è la Roma. Non c’è calciomercato, non c’è Alisson al Real Madrid, Manchester United o Bayern Monaco.
C’è la Roma.
Non c’è Salah, o meglio c’è, ma sarà come non ci fosse. Perché stasera viene la Roma. Non c’è logo, vecchio o nuovo, non c’è sponsor, main o back, non c’è seconda e terza maglia, né 4-3-3 o 3-4-3. Oggi c’è solo l’elemento primario: la Roma. Che valica il tempo. Dzeko, stasera, racchiuderà le anime di tutti i 9 da Volk in poi. E quelle che per quei 9 si sono dannate o esaltate.
Roma-Liverpool, a pensarci, il primo miracolo l’ha prodotto: una città rimessa alle spalle di una squadra. Quella nuvola magica che da un mese avvolge Roma e la Roma ha saturato i condotti malsani delle emittenze capitoline, non solo quelle radiofoniche. Adesso, se urli plusvalenza per strada, non si gira più nessuno. Della prossima cessione estiva non importa a nessuno. Sensiani e Pallottiani hanno posato le rispettive filastrocche nauseanti e rimpugnato la sciarpa. Chi l’aveva. Gli altri si sono nascosti. Perché stasera c’è la Roma.