29/07/2018 19:50
LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) – Il direttore sportivo della Roma è stato applaudito alla prima uscita pubblica mezz'ora dopo aver ceduto il giocatore più forte, o almeno il più quotato, in rosa. Il direttore sportivo della Roma ha ricevuto abbracci e incoraggiamenti virtuali mezz'ora dopo aver constatato che dal gate di Ciampino sarebbero usciti turisti, romani di ritorno, chiunque ma non Malcom. Il direttore sportivo della Roma è Monchi, 50 anni a settembre da poco più di uno nella capitale. E’ l’uomo di fiducia della Roma, la forza aggregante che coagula attorno a sé e al proprio operato le future speranze. Per lui, per il suo comprovato intuito calcistico, s’accetta indomitamente che Alisson venga rimpiazzato con Olsen, sconosciuto o quasi all'uomo della strada. Cristante può prendere la 4 che era stata l’armatura dell’idolatrato Nainggolan. E’ sempre lui che scorta Santon all'ingresso delle mura capitoline. Come a dire: lui sta con me. E allora è dei nostri.
Per questo, per Monchi, per il desiderio insostenibile di dover credere ad un eroe dal quale farsi salvaguardare il futuro, oggi s’accoglie un’altra rivoluzione, raschiando le scorte di fiducia. L’ha deciso Monchi. Tanto basta. Perché in fondo Alisson era meno di Olsen, almeno su Wikipedia, un anno fa. E sì, arriverà uno più forte di Malcom. Non si sa chi ma così sarà. L’ha detto Monchi. Chi sghignazzava dei 14 milioni per Under ora non s’azzarda a farlo, 12 mesi più tardi, su Coric o Bianda. O lo fa in bagno. Monchi mostra di avere una strada davanti a sé e la percorre, fregandosene di ciò che pensa il condominio. Impopolare nelle scelte, popolarissimo per come le persegue. E’ una dote fondamentale nel calcio, non solo da queste parti, dove al terzo pareggio tutto viene appallottolato e tirato addosso al malcapitato di turno. Ma Monchi ora ha la fiducia. Ne faccia buon uso.
@MirkoBussi - In the Box