04/08/2018 19:06
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Quindici giorni al via. Pare ieri che ci riempivamo gli occhi e il cuore di quello che la Roma ha fatto in Europa, con quel senso di amarezza per avere permesso alle prime due in classifica di andare in fuga a febbraio. Non che la Roma potesse vincere lo scudetto, vista la Juventus epta campione, ma considerando la rosa si doveva fare di più. Amen.
L’estate non cancella le emozioni ma azzera ogni discorso sui rimpianti. C’è il Toro alle viste, che vale più di mille amichevoli estive. E ancora una manciata di giorni di un mercato anomalo. Sembrava inimmaginabile che Cristiano Ronaldo sbarcasse in Serie A. Sembrava quasi impossibile che Ancelotti potesse cantare Si stat’ ‘o primm’ammore, a Moena. Sotto lo sguardo compiaciuto di De Laurentiis. Che al momento invece di comprare top player per il suo Mister, ha comprato direttamente una squadra, il Bari.
Mercato strano. Che ha acceso i riflettori sulla Serie A. Mercato che ha date di chiusura diverse a seconda del Paese europeo. E ciò è ridicolo. Cosa manca? In teoria molto. La Juventus programma la cessione di Pjanic. Tanto in regia è tornato Bonucci. Se vende l’ex romanista (occhio a Barcellona, Manchester United e PSG), attacco a Lotito per strappare Milinkovic-Savic. Il Napoli per ora delude. Verdi, Ruiz, Inglese e una batteria di portieri.
La Roma non ha cambiato strategia nonostante il piazzamento Champions, i soldi incassati grazie alla splendida cavalcata europea e gli eccellenti accordi per gli sponsor sulla maglia. Gente che va, gente che viene. Tanti arrivi, alcuni di qualità top. Due partenze eccellenti. Al momento più completa. Al momento, nell’undici, meno forte. Ma anche in questo caso i confronti con la stagione precedente possono essere fuorvianti. Con Salah la Roma si fermava ai preliminari di Champions. Senza Salah, con un arbitro più attento (eufemismo) avrebbe meritato la finale di Kiev.
L’Inter conduce un mercato molto intelligente. Ma partiva da una base molto bassa. Il Milan cerca pace e i gol di Higuain. La Lazio sta lì, come al solito proverà a inserirsi se qualcuno stenta. La priorità della Roma è in mediana. Era chiaro sin dall’inizio. De Rossi ha trentacinque anni e Gonalons non ha reso secondo aspettative. Herrera, N’Zonzi, i nomi più intriganti sono questi, di calciatori molto diversi fra loro, ma di primissima qualità.
Per cosa? La Juventus è di un altro pianeta per tutte, ma hai visto mai? C’è poi la Champions da giocare partendo dalla seconda fascia, che può garantire l’abitudine sana a superare con regolarità il primo turno. E c’è la cara, vecchia, dimenticata e svilita Coppa Italia. La seconda competizione nazionale. Quella che a Torino, per esempio, non snobbano mai. Si dice che vincere aiuti a vincere. Crei mentalità. Alzare la Coppa Italia significa vincere. Non esiste grattacielo senza fondamenta.
@augustociardi - In The Box