18/09/2019 22:08
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Ricordate i campetti sui quotidiani sportivi a calciomercato aperto? Quelli coi cognomi scritti in maiuscolo e neretto per evidenziare i nuovi acquisti? Sembra ieri, invece sono passate quasi tre settimane. E il campo, quello vero, non i campetti su carta, finora ha mostrato altro. Quantomeno ha indotto a una cautela che non appartiene all'estate, stagione da sempre vogliosa di novità.
Poi si accorciano le giornate, si torna coi piedi per terra, e si scopre che i nuovi acquisti saranno sicuramente utili, ma con calma. Si prenda in esame la Juventus. E la sua mezza rivoluzione epocale. Ramsey e Rabiot ingaggiati praticamente a fine inverno scorso, attesi dai commentatori più frettolosi come le grandi novità al pronti via, finora hanno visto la partita dalla panchina o dalla tribuna, a parte uno scorcio di match del francese. Chi gioca? Chi doveva essere venduto a luglio. Khedira e Matuidi. O De Sciglio fino all’infortunio, che ha lasciato a Danilo, fino all’infortunio, la maglia da titolare a Firenze. De Ligt? Presente dalla seconda di campionato, sta prendendo confidenza con l’Italia, ma deve fare in fretta perché il più forte di tutti, Chiellini, ha quasi salutato la stagione in corso.
Sensi si è preso l’Inter e si sta prendendo la Nazionale. In attesa di un Barella ancora molto periferico nella squadra milanese (il più grosso investimento dopo Lukaku, che in attacco sta diventando il riferimento che Conte si aspetta), l’ex Sassuolo si è guadagnato la ribalta a suon di gol e personalità. Godin si sta riprendendo dopo lo stop estivo, ma andrà gestito causa età. Lazaro non pervenuto, Sanchez giustamente fa il vice, perché in prima linea Lautaro cresce a vista d’occhio. Nell’Inter c’è l’esempio di come in estate spesso si prendano abbagli. D’Ambrosio mai veniva considerato nei discorsi tra un mojito e una fetta di cocomero. Finirà col giocare più di strombazzati acquisti.
Napoli ha un nuovo terzino destro titolare. Di Lorenzo ha messo in fila Malcuit e l’ormai esubero Hysaj. Elmas e Lozano hanno i numeri per infiammare il San Paolo, ma finora sono stati utilizzati per turnover, prima della sfida al Liverpool. Llorente è vice titolare anche quando Milik non c’è. L’Atalanta non cambia. Tre partite, mai un nuovo acquisto dal primo minuto. Ma, in attesa di scoprire Malinovski, Muriel si diverte a fare l’uomo in più. Due gol a Ferrara, uno a Genova, sempre da subentrato. Il Milan fa discutere sulla bontà delle strategie di mercato. Solo Bennacer ha visto il campo dal primo minuto. Leao finora fa l’ufo, Rebic ha appena disfatto le valigie, Duarte studia l’italiano dalla panchina, anche perché la difesa al momento, un solo gol al passivo, è una delle poche certezze di Giampaolo. Nella Lazio c’è Lazzari, lui è l’unico nuovo titolare.
La Roma come l’Inter è la squadra con più innesti già inseriti. Un crescendo. Pau Lopez alla prima. Pau Lopez più Mancini alla seconda. Pau Lopez più Mancini più Veretout più Mkhitaryan alla terza. Con Zappacosta, Spinazzola e Smalling ancora ai blocchi soltanto per colpa dei dannati infortuni. Per gerarchie, Diawara è al momento è più indietro. Perché molti, per fretta e superficialità, in estate snobbavano Cristante. Sempre presente. Oggi come ieri, con Fonseca come con Di Francesco e Ranieri. La vera sorpresa è Kluivert. Per contingenze e scelte tecniche, finora una maglia per lui c’è sempre stata. E i miglioramenti graduali lo stanno proponendo quasi come un nuovo acquisto. Dopo l’apprendistato fisiologico della prima stagione. La Roma all’anno zero chiede ai nuovi di cambiarle i connotati. Fonseca esegue, mostrando il volto nuovo per tornare in Champions League.
In the box - @augustociardi