Zaniolo: occhio al fegato

12/06/2020 18:35

LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Tutto previsto tranne la pandemia. Per capire che l’estate sarebbe stata caratterizzata dallo stucchevole gioco Zaniolo sì, Zaniolo no, non era necessario avere un quoziente intellettivo superiore alla media. Un anno fa eravamo reduci dalle montagne russe: chiunque aveva intuito che potenziale avesse, per molti era già il nuovo , per i più avventati e sprovveduti una specie di Balotelli, a causa di tre mesi apatici conditi da un Europeo Under 21 da cestinare. Zaniolo non si era ancora preso la Roma, quindi in caso di necessità la sua cessione per parecchi non sarebbe stata una sciagura. Un anno fa.

Oggi tutto è cambiato, perché già in autunno, a ogni giocata o gol di Zaniolo c’era chi si guastava la gioia prefigurando che quella giocata e quel gol lo avrebbero avvicinato alle big. Poi è andata come è andata. Prima saltano i suoi legamenti, poi saltano i parametri di normalità del mondo intero. Ora si sta per ripartire e, gioco facile ma alquanto banale, si riporta in auge l’argomento: Zaniolo sì, Zaniolo no. Che fantasia. La tracciabilissima storia mercantile della Roma non lascia adito a interpretazioni. Chiunque può partire. Ma ciò non toglie che le contingenze fisiche (del ragazzo) e pandemiche abbiano alterato tutto, persino il calciomercato.

Mi risulta che se arriva l’offerta giusta, la Roma lo vende”, questa frase sarà più tormentone estivo che una canzone di Gabbani, e verrà pronunciata con toni seriosi, apocalittici, perentori. Dagli espertoni di mercato, dai socialmente distanziati vicini di sgabello al bar, dai frequentatori di social. Chiunque avrà un’esclusiva da spifferare. Esaltazione dell’ovvio. Ma probabilmente per molti non è vero che le cose ovvie siano noiose, considerando che l’argomento tiene banco al grido di “per sessanta milioni parte sicuro”. Frasario scontato, stantio per quanto attuale. Nulla di nuovo sotto il sole. Non resta che fare una scelta. Vale la pena affliggersi per qualcosa che giocoforza sarà sempre un rischio dietro l’angolo, o è meglio produrre anticorpi che inducano a godersi i momenti fin quando sarà possibile?

Badate bene, non crearsi aspettative non significa condividere l’idea che sia giusto vendere chiunque, anzi. Si può essere in disaccordo totale ma allo stesso tempo constatare il fatto che la rabbia e il malumore non muteranno gli eventi. La certezza, o quasi, dell’incedibilità di Zaniolo, la avrebbe determinata il cambio di proprietà. Rinviato a data da destinarsi. Ora non resta che scegliere da che parte stare. Distruggersi la stabilità mentale calcistica sospirando a ogni articolo o a ogni approfondimento di mercato, o votarsi a un’ascetica alienazione psicologica ogni volta che le nove colonne lo chiameranno in causa? C’è davvero voglia di farsi del male storcendosi l’umore per servizi televisivi sulle trattative descritte da una voce stentorea che suonerà più o meno così “ma passiamo alla questione Zaniolo: resta forte la pressione della , il talento della Roma è in cima alla lista di Paratici che a Rugani e De Sciglio aggiunge il terzo Pinsoglio e il talento dell’Under 23 Muratore. Occhio però al rilancio dell’, non trascurando che il calciatore piace al Tottenham, al e al Paris Saint-Germain. Ma attenzione al Milan, che vuole rilanciarsi ed è pronto a fare irruzione sulla scena, in attesa che il Liverpool e aspettando lo United…”?
Ai fegati l’ardua sentenza.

In the box - @augustociardi