02/02/2022 11:50
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - N.B. sappiamo che la città è Sanremo, tutto attaccato, e che il Festival della città è quello di Sanremo, tutto attaccato. Ma noi ci affidiamo al Santo, Remo, che poi sarebbe Romolo (vescovo di Genova), storpiato dal dialetto ligure in Remo; e magari a Romolo e Remo stessi, hai visto mai che in coppia abbiano un rigurgito di romanità. Il post calciomercato come al solito vive di strascichi e ci proietta verso annose polemiche, diventando nei giorni successivi una ricerca continua di temi da sviscerare in attesa che riparta il campionato. In fondo lo avevamo previsto, se la Juventus non avesse piazzato il colpo Vlahovic, con l'aggiunta di Zakaria, la sessione di gennaio avrebbe registrato, nella sobrietà, l'ottimo lavoro della Roma, brava a consegnare a Mourinho due calciatori per due ruoli oggettivamente deboli, se non addirittura scoperti. Maitland-Niles più Sergio Oliveira, uno via l'altro, doppietta in poche ore ed entrambi subito in campo per tre vittorie in tre match prima della sosta. Troppa grazia. Tutto "troppo in fretta". Come se fare presto e bene le cose sia diventata una colpa e non un merito.
Dieci giorni senza campionato: non potevano reggere a lungo i sondaggi su Balotelli in Nazionale, ed era troppo palese che le voci tenute in piedi controvento su Xhaka sarebbero state spazzate via dalla realtà dei fatti, eliminate dalla fine del mercato e dalle dichiarazioni prevedibili del dirigente Tiago Pinto. Che, poi, non poteva esimersi dal rispondere alle domande su Zaniolo, legittime (le domande come la risposta). Più realista del re, il portoghese. Forse, e sottolineiamo forse, oggi soltanto un dirigente del City o del Bayern potrebbe definire incedibile un gioiello di famiglia. Immaginate se Pinto avesse chiuso la porta su Zaniolo e poi la Roma in futuro lo avrebbe ceduto. Roba da Monchi che blindava Alisson salvo poi confezionarne la scontata partenza. Apriti cielo.
La prima stanca settimana di un rigido febbraio, archiviata la pantomima della corsa al colle, ripropone sui media in salsa acidula un tormentone inflazionato. Il rischio che Zaniolo vada via da Roma, destino comune dei calciatori più in vista, le chiacchiere sui loro contratti. Alt, riavvolgiamo il nastro. Di pallone si può parlare, è sacrosanto discutere, esporre pensieri, chiedersi se sia giusto o meno blindare questo e quello, anche Zaniolo. Diverso è invece farne un affare di stato basandosi su parole di circostanza. A meno che non ci sia una sensibilità più accentuata, nel leggere fra le righe, in chi dà per scontato che una semplice frase di prassi sia l'antipasto di qualcosa che a oggi non esiste. Ma tendiamo a escluderlo.
Un dirigente del Milan potrebbe oggi negare, solenne, che Leao possa partire a luglio? E se provassimo a chiedere ad Arrivabene se Vlahovic fra un anno e mezzo potrebbe fare le valigie? Vogliamo sollecitare Marotta sul futuro di Lautaro aspettandoci certezze sulla sua permanenza? Diciamocela tutta, chi ama il calcio, può anche buttarsi su Sanremo per qualche giorno. Proprio per difendere il suo amore, e non sarà un tradimento. Tanto è scritto, lo insegna la storia.
Le settantadue ore successive alla chiusura del mercato sono quelle dei retroscena, delle esclusive sul perché è saltato l'affare di cui si è scritto per settimane con sicumera (laddove magari si è preso un abbaglio), dell'ennesima spinosa questione che "terrà banco per mesi". E bla bla bla. Zaniolo un giorno potrebbe lasciare la Roma? Certo, come Leao potrebbe lasciare il Milan, Lautaro l'Inter e Milinkovic-Savic la Lazio. Ma se Zaniolo dovesse un giorno lasciare la Roma non lo farà certo perché ieri Tiago Pinto ha annunciato la cessione. Perché ieri Tiago Pinto non ha annunciato la cessione, ha detto una cosa che avrebbe detto qualsiasi dirigente di qualsiasi società per qualsiasi gioiello di famiglia. Meglio pregare San Remo, invocare Remo, lasciarsi andare alle note di Sanremo, e capire se Mahmood e Blanco, e poi la Rappresentante di lista, potranno tenere botta fino all'ultima serata. Che andrà in onda quando finalmente torneremo a parlare di calcio giocato, perché sarà andata già in scena Roma-Genoa. Con Zaniolo.
In the box - @augustociardi75