07/09/2022 12:42
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Compito arduo per le italiane. Tornare a recitare un ruolo dignitoso in Europa. Con un'eccezione, la Roma, che dal 2018 al 2022 ha messo in bacheca una coppa e raggiunto due volte le semifinali, bazzicando tutti e tre i tornei esistenti. Dall'impresa 2017-2018 targata Di Francesco, alla gioia di Tirana passando per l'Europa League 2020-21, macchiata da un secondo tempo surreale, a Manchester, che compromise un percorso eccezionale. Comunque Roma. Per il resto, parliamone.
L'Allegri tornato alla Juventus per stare perennemente sul banco degli imputati riuscì nel suo primo capitolo bianconero a raggiungere due volte, da outsider, la finale di Champions League, ma sembra passato un secolo, e in effetti sono trascorsi cinque anni e mezzo che, nel calcio che conta gli anni come quelli dei cani, sembrano trentacinque, perché in mezzo ci sono tre cambi in panchina, la fine dell'era dei senatori Buffon, Barzagli, Chiellini, Pirlo, e pure la parentesi Cristiano Ronaldo. Ai giorni d'oggi la Juventus va a Parigi e le quote dei bookmakers la relegano al ruolo ipotetico di sparring partner, considerando che la vittoria di Mbappe, Messi e Neymar veniva pagata a 1,30. E, infatti, l'asso francese ne fa due mentre scalda i motori, poi coi compagni inizia a dare lezioni di leziosità, che permettono alla Juventus un tentativo di riapertura del match. Ma le differenze di valori erano già state scolpite nella prima mezz'ora di una partita senza storia.
Il duello della Juventus è con il Benfica. Già, la Juventus che prendeva CR7 proprio perché sembrava l'ultimo tassello per centrare la grande vittoria. Vincere in Champions League non è un dovere, altrimenti i tribunali del calcio avrebbero già condannato Guardiola, che non trionfa dal 2011. Però in Italia c'è la brutta abitudine di sentirsi nobili non avendo altro che uno sbiadito titolo nobiliare, appannato da anni di magra. Snobbiamo l'Europa League, deridiamo la Conference League, ci accontentiamo di raggiungere il primo turno di Champions perché porta minimo cinquanta milioni di euro. E ci lecchiamo le ferite a colpi di titoloni a nove colonne. Così sconfitte su cui riflettere diventano, per i media che si improvvisano ultra nazionalisti "Signora che peccato!", "Grazie lo stesso, Inter!", "Milan a testa alta!". Già, siamo campioni del mondo di A Testa Alta. La Coppa ATA.
Nessuno pensa che l'Atletico Madrid è diventato una realtà consolidata grazie a un percorso che, prima di portare una Liga e due finali di Champions, ha visto Simeone vincere due volte l'Europa League. Dove per le italiane, a parte la Roma, si conta una finale dell'Inter post lockdown. E poi il nulla. Perché ci si ricorda del pianto patetico di allenatori e dirigenti, bene accompagnati dalla stampa nazionale, per il fatto che si gioca il giovedì e quindi c'è poca spazio per recuperare in vista del weekend di campionato. Hai visto mai che una partita di coppa europea in Ungheria impedisca di arrivare al meglio alla trasferta di La Spezia o di Empoli! Mentalità perdente. Snobbiamo le coppe e poi ci sorprendiamo e ce la prendiamo col fato se le italiane finiscono nel girone con Bayern e Barcellona.
Allenatori come Sarri non mancano mai occasione di lamentarsi dei calendari europei salvo poi dimenticarsi che senza la vittoria in Europa League con il Chelsea, di lui ci si ricorderebbe soltanto per il mezzo capolavoro nell'anno in cui contese lo scudetto alla Juventus con il Napoli. Un'era geologica fa.
La Roma, l'eccezione italiana, riparte. Avendo ancora in panchina l'ultimo allenatore ad avere vinto le ultime due coppe europee. La Champions League nel 2010 e la Conference League nel 2022. Sapete chi ha vinto l'ultima Europa League (all'epoca Coppa Uefa) con un'Italiana? Alberto Malesani, con il Parma. Nel 1999. Mbappe aveva sei mesi, Zaniolo cinquanta giorni, il padre di Zaniolo aveva ventisei anni e giocava con lo Spezia, Benzema e Messi erano in età da scuole medie, Cristiano Ronaldo faceva i conti coi brufoli e con l'apparecchio per i denti, l'Uefa pagava i premi in lire e Cremonini coi Lunapop avrebbe fatto uscire 50 Special due settimane dopo. Serve altro?
In the box - @augustociardi75