27/03/2023 17:16
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Eravamo abbastanza predisposti a vivere una decina di giorni di chiacchiere sul mercato degli allenatori. La sosta di campionato di marzo, condivisa da tutte le leghe europee, si presta più di ogni altro stop a far parlare del futuro delle panchine che contano, di conseguenza all'ultimo bilancio parziale stagionale prima dello sprint finale fra campionati e coppe. Chi andrà al PSG? Inzaghi rimarrà all'Inter? Mourinho incontrerà Friedkin? Domande logiche e lecite. Tutto era previsto, anche il chi andrà dove. Un grande classico. Cestinato, riscritto in modo potente dalla cronaca.
Tra giovedì e venerdì scorso la Bild porta alla luce una grande esclusiva: il Bayern sta cacciando Nagelsmann. Non servono tante informazioni da incrociare, ne parla pubblicamente persino Joao Cancelo, neo bavarese. Passano poche ore e viene annunciato Tuchel, che continua a salire in corsa sui treni che contano, e che potrebbe essere l'unico allenatore al mondo a vincere due volte la Champions League da subentrato. Risultato? Nagelsmann sul mercato, Tuchel fuori dal giro di ballo, perché per associazione di idee il suo nome era stato già accostato alla Roma per il dopo Mourinho, a Juve e Inter in caso di addio ad Allegri e Inzaghi, persino al Real per il dopo Ancelotti. Non che ci siano certezze sul futuro dei suddetti allenatori, ma di sicuro una certezza biennale ora ce l'ha Tuchel.
Nel frattempo il capo della Federcalcio brasiliana non le manda a dire: vogliamo Ancelotti allenatore della Selecao, è anche il preferito dei senatori della nazionale. Se ne era parlato, nella mega sosta per il mondiale, subito dopo l'ennesimo flop del Brasile, ma mai in modo così perentorio. Ancelotti in America significherebbe panchina del Real Madrid vacante. Non è certo, ma rappresenta una concreta possibilità.
Così come la caccia al nuovo allenatore del Tottenham. Perché l'addio fragoroso di Antonio Conte, non difficile da prevedere ma di certo non con questa tempistica, regala due argomenti bollenti alle chiacchiere da calciomercato. Weekend bomba che da un lato toglie dal mercato Tuchel, dall'altro mette al centro delle voci il Tottenham, Conte e Nagelsmann. E per molti il giovane tedesco potrebbe andare proprio a Londra al posto di Conte, per ora sostituito dal suo collaboratore Stellini. Mentre Conte verrà palleggiato sulle prime pagine dei giornali, visto che in meno di ventiquattro ore è stato già abbinato a Roma, Inter, Juventus, Real e PSG. E al momento non è neanche lontanamente nei pensieri della Roma.
E Mourinho? E Allegri? E Pioli e Inzaghi? E il PSG? E il Chelsea? Iniziamo a contare chi è a spasso. Nomi di livello. Da Zidane, favorito per l'eventuale sostituzione di Galtier, a Pochettino, che i tifosi del Tottenham rivorrebbero nella City ma che farebbe parte del lotto di candidati anche per il Real Madrid, per la Juventus e per l'Inter. Poi c'è Gattuso, che non ha l'appeal dei tecnici appena nominati ma ha un ottimo curriculum e pure una grande agenzia che lo rappresenta. C'è Luis Enrique, altro nome fatto per Parigi e Tottenham.
Poi ci sono quelli sotto contratto. Detto di Ancelotti, considerando che sarebbe difficile strappare De Zerbi ed Emery che si sono accasati al Brighton e all'Aston Villa da pochissimi mesi, molti dischi caldi suonano ancora in Italia. Perché Allegri, considerato dagli "haters", così come Mourinho, più un disco rotto che caldo, ha il fisico per allenare a Parigi ma eventualmente pure per un ritorno di fiamma del Real Madrid, che prima di riprendere Ancelotti pensava a lui costantemente. Ci sono Inzaghi e Pioli che però a livelli elevatissimi non hanno ancora un appeal così marcato.
E c'è Mourinho. Non mancano tante settimane all'incontro con Friedkin. A maggior ragione perché ora più che mai il presidente ha capito che il mercato degli allenatori, quando gli allenatori sono big, va oltre i contratti in essere. Perché le grandi società hanno già iniziato a programmare la stagione 2023-24, e Mourinho non attende di vederlo solo per farsi allungare durata e stipendio, ma per intavolare strategie che mantengano o addirittura aumentino la competitività della squadra. Si vedranno. Manca ancora la data ma aprile, come abbiamo già scritto, è un mese caldo. Soprattutto la temperatura salirà dopo Pasqua. E non parliamo di meteo.
Saltasse tutto con la Roma, dove potrebbe andare Mourinho? Abbiamo già scritto dell'offerta del West Ham rifiutata (ai londinesi come "ripiego" piacciono Gattuso e Inzaghi), risultano per ora associazioni di idee le sul Real, sul Paris Saint-Germain e sul Chelsea, che ha in simpatia pure Allegri. Non si escludono passi concreti ma a oggi non c'è nulla di concreto. Mourinho lascerebbe la Roma soltanto se il meeting con Friedkin evidenziasse fratture insanabili sulla programmazione e se nel frattempo gli fosse arrivata una mega proposta. Quella del West Ham era ambiziosa, ricca (triennale da quasi 10 milioni a stagione) ma Mourinho ha in testa la Roma. E finalmente Friedkin ora sta mettendo in testa ai suoi impegni l'appuntamento con il suo allenatore.
In the box - @augustociardi75