26/06/2023 16:59
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Estate 2021. Non fosse stato per il rapporto serio e schietto fra José Mourinho e Granit Xhaka, il nome del mediano dell'Arsenal e la trattativa per il suo acquisto sarebbero diventati il più classico dei tormentoni estivi di calciomercato, mentre invece quando l'allenatore della Roma gli comunicò che era libero di prolungare il contratto coi londinesi, perché la Roma aveva esaurito il budget per gli acquisti (stava chiudendo per Abraham dopo i pessimi investimenti su Shomurodov e Viña), il tiramolla e gli articoli mandati in loop da metà giugno andarono ai titoli di coda. Era il 2 agosto. Mourinho a malincuore lo lasciava libero. Lui firmò il rinnovo. E la Roma non prese nessun centrocampista.
Prima estate col portoghese in panchina. C'erano Cristante e Veretout, il giovanissimo Bove, Pellegrini e Mkhitaryan pronti a scalare, più Diawara e Villar i cui destini sembravano segnati in partenza. Tra Veretout e Mourinho il rapporto non si è mai acceso, sembrava perfetto per l'allenatore, ma dopo un ottimo inizio si è spento, mentre fuori dal campo cambiava procuratore e si inseguivano, spesso fuoriluogo, le voci sulle richieste di super ingaggio per rinnovare il contratto. Un lento esaurirsi di una Duracell che nel primo biennio romanista lo aveva eletto uno dei migliori in rapporto qualità-prezzo.
La Roma nell'estate 2021 aveva cercato, dunque, un metronomo. Si ritrovò con Cristante play e Veretout mezzala, con Pellegrini e Mkhitaryan sulla linea offensiva del 4-2-3-1. Passa qualche mese e la Roma difende a 3. I centrali sono sempre due, ma a gennaio serve un innesto, dopo la bocciatura definitiva di Villar e Diawara. Ecco Sergio Oliveira, mestierante. Mezzala. Di esperienza. A giocarsi il posto proprio con Veretout che nel frattempo evapora. Mourinho si fida dell'ex Porto. A fine stagione, per fine prestito, la Roma saluterà il mestierante. Senza infamia e senza lode.
Estate 2022: stavolta il metronomo non può mancare. Anche perché parte Mkhitaryan, che negli ultimi quattro mesi, dopo il cambio modulo, ha agito da regista, più lontano dalla trequarti. Ecco Matic, subito dopo il passaggio dell'armeno all'Inter. Matic, nato per comandare a centrocampo. Età permettendo. Lui si dosa, Mourinho gli seleziona le partite da giocare, sa quanto sia prezioso. Avrebbe dovuto fare coppia fissa con Wijnaldum, la mezzala di qualità per il salto di qualità. Che fa crack. E che in extremis viene sostituito da Camara, ma parlando di lui non si può utilizzare la parola qualità. C'è il divieto. Mezzala di contenimento, più che altro scalda il posto a Bove, che intanto cresce, e porta in dote dinamismo e inserimenti. Quelli che la Roma cerca nel mediano che vuole ingaggiare nell'estate 2023. Non un regista, perché c'è Matic e in alternativa, forzata, Cristante. Ma una mezzala dinamica, veloce nel pensiero e nei movimenti. Coi tempi di inserimento e magari qualche gol nelle corde. Tutto ciò che manca, in attesa della consacrazione di Bove, nei centrocampisti della Roma. Anche perché Pellegrini viene considerato calciatore da trequarti, e comunque ha un passo compassato.
Avete presente Frattesi? A certe condizioni lui, il prodotto di mercato più pubblicizzato degli ultimi dieci anni (Carnevali dirigente del Sassuolo parla più spesso di Giuseppe Conte sotto pandemia), incarna le doti che cerca Mourinho, ma le condizioni le detta il Sassuolo e Mourinho per primo sa che la valutazione del cartellino è molto, molto alta. Qualora fosse (fosse stato) possibile, un accordo quadro con Volpato e Missori più una dozzina di milioni, sarebbe stato l'ideale. 35 milioni di richiesta, legittima, sono tanti. Troppi.
E allora siccome il ruolo di mezzala come lo interpreta Frattesi non è un'esclusiva del ragazzo cresciuto fra Lazio e Roma, il compito di Tiago Pinto, di concerto con Mourinho, sarà quello di scandagliare il mercato internazionale per reperire chi possa completare la mediana. Sergio Oliveira, Matic, Wijnaldum e Camara. Il mestierante, il cervello della squadra, la mezzala da sogno praticamente svanito prima ancora gustarselo, la toppa che è peggio del buco, laddove il buco fu l'infortunio dell'olandese.
Dopo aver preso mezze ali e un regista, la Roma ricomincia il giro. Torna sulla mezzala. Rapida, dinamica, da inserimento. Che porti in dote quei gol che mancano ai futuri compagni di squadra. Uno per cui mettere sul piatto soldi per il cartellino, dopo le operazioni brillanti a parametro zero e in prestito messe in fila nel mese di giugno.
In the box - @augustociardi75