10/06/2023 11:28
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - È lecito chiedersi se i senatori della Roma possono dare di più. Esaminando quelli che nella Roma giocano da prima che arrivasse Mourinho. Mancini, Smalling, Ibanez, Cristante, Spinazzola, Pellegrini, El Shaarawy. Persino Karsdorp. Lo zoccolo duro è calcisticamente sopravvissuto a Fonseca, in alcuni casi pure a Ranieri, Di Francesco e Spalletti.
Il più anziano, al netto della parentesi cinese, è El Shaarawy. Poi Pellegrini e Karsdorp (cercansi amatori per l'olandese), arrivati nel 2017. Quindi Mancini, Smalling, Spinazzola e Ibanez: i difensori titolari della Roma giocano insieme dal 2019-20 (Ibanez arrivò a gennaio). Anni di orgoglio, risultati e un trofeo nelle coppe internazionali, ma anche di insufficienze, delusioni e insoddisfazioni nel campionato di Serie A.
Abbiamo preso coscienza che la Roma, senza passare per giudizi di tribunale o patteggiamenti spacciati per accordi, continua sul solco della tradizione a rispettare le regole del gioco, sottostando alle ondivaghe leggi dell'Uefa, che sabato sera potrebbe celebrare il Manchester City, escluso nel 2020 dalle coppe per due anni, salvo successiva solita, riabilitazione, non der patata ma der potente, dopo ricordo al TAS.
La Roma è ligia al dovere, prova a divincolarsi fra i paletti di Nyon. Pensiamo spesso a chi sostituirà Abraham e a chi verrà ceduto. Ma da chi veste il giallorosso da almeno quattro anni, è lecito aspettarsi di più o bisogna prendere atto che la lunga militanza in una squadra che ha una media piazzamento da sesto posto in classifica rende i senatori "di categoria"? Domande che occupano la testa dell'allenatore da almeno sette mesi, come raccontavamo prima che iniziassero i mondiali. Che la squadra sia totalmente votata a Mourinho è un dato di fatto. Sul piano tecnico, tattico e della leadership, la discussione è ancora aperta, ma è arrivata all'ultimo giro. La stagione appena conclusa ha promosso, fra i matusa, Mancini e Smalling, Cristante ed El Shaarawy. Ibanez ha delle macchie in campionato da far cadere le braccia. Sarebbe in grado di eliminarle o stanno nel suo DNA? Pellegrini nel 2021-22 aveva abituato troppo bene. L'apporto di quest'anno, indiscutibile per generosità e disponibilità, in campionato è stato deficitario: pochi picchi, rari guizzi, ha segnato poco e fornito poca assistenza all'attacco. Nelle coppe ha chiuso in crescendo, molto più sul pezzo.
Ma parliamo di campionato perché sappiamo che per la prossima stagione Mourinho avrebbe un chiodo fisso, sempre se le strategie estive portassero i miglioramenti a cui si deve lavorare. Il martello pneumatico di Mourinho batte su questo tema, oggetto costante di confronti a distanza. La Roma deve tornare in alto in classifica. Il Napoli per confermarsi dovrà fare un'impresa addirittura superiore al capolavoro appena dipinto. Il Milan è stato decapitato dal suo proprietario. La Juventus, tenuta in piedi controvento, sembra una serie tv sulle faide interne, con Allegri tentato dagli arabi che ha più avversari in società che tra gli anti juventini. La Lazio stavolta si farà sottrarre energie fisiche e mentali perché non snobberà la Champions League come ha fatto quest'anno nelle altre coppe. Si prevede un sostanziale equilibrio, che la Roma dovrà forzare accasarsi dopo una vita fra le prime quattro. Pellegrini, Mancini, Smalling e, in parte, Cristante non saranno in discussione.
Di loro si conoscono pregi e difetti, ovvio, ma non potendo rivoluzionare l'organico, non verranno tirate giù le colonne portanti. Cristante, soldato inappuntabile, ha l'asterisco, perché la Roma sul mercato cerca un centrocampista centrale. Dal mancato arrivo di Xhaka a Camara, dal prestito di Sergio Oliveira all'arrivo di Matic. Serbo a parte, la Roma ha faticato troppo per reperire un uomo da salto di qualità sulla seconda linea. Se arriverà un mediano di caratura internazionale a condizioni sostenibili, Cristante sarebbe un po' meno inamovibile. Spinazzola se avesse mercato partirebbe, ma l'età, gli acciacchi muscolari e l'ingaggio rendono complicata la cessione. El Shaarawy è diventato un jolly prezioso. Mourinho è pienamente soddisfatto del suo rendimento e della sua disponibilità. Se rinnova, sarà contento.
C'è poi chi sta nella Roma da meno tempo. Altro screening, altra corsa. Zalewski è reduce da un anno di attenuanti da catalogare alla voce problemi di crescita e occupazione di una fascia in cui rende meno. Lo Zalewski del secondo trimestre 2022, sarebbe titolare senza se e senza ma. Ha il destino nelle mani, deve consacrarsi.
Ibanez è quello che ha più mercato. Piace all'Atletico Madrid che ha tanti soldi. Ibanez può servire alla Roma per fare cassa. Per poi provare a riprendere Llorente, che offrirebbe un'alternativa migliore rispetto a Kumbulla. Bove dal tardo inverno ha iniziato a mostrare il suo valore. In un calcio italiano che ipervaluta le quotazioni dei Frattesi, avere già in casa una mezzala come lui è un vantaggio e probabilmente una spesa in meno da sostenere.
Insomma, la Roma che verrà chiede ai senatori di giocarsi il tutto per tutto, stavolta in campionato. Perché negli ultimi cinque anni hanno più deluso che convinto. Il loro rapporto con l'allenatore è saldo, lo stadio sarà di nuovo sempre pieno, ma la concorrenza interna non dovrà sortire gli effetti dello scorso autunno, quando gli arrivi di Dybala, Belotti e Matic inconsciamente incupirono calciatori che, in Serie A, con la Roma, sono all'ultimo grado di giudizio. E che dovranno essere pronti pure a fare un passo indietro, verso la panchina, se nel frattempo arrivassero elementi forti almeno quanto loro.
Il martello pneumatico batte incessantemente, non conosce vacanza pure quando sta in vacanza, per abbattere il muro che da una vita impedisce alla Roma di tornare in Champions League. Come minimo.
In the box - @augustociardi75