28/07/2023 11:46
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Ipotizziamo che le manovre estive della Roma si completino (salvo contorni) con Renato Sanches e Scamacca. Già celebrato a giugno dai media nazionali come venditore del mese per le cessioni dei ragazzi più giovani (poi ovvio che ogni trattativa abbia protagonisti diversi, per Tahirovic all'Ajax il ruolo chiave lo ha giocato l'agente dello svedese), Tiago Pinto punterebbe dritto al Premio Perseveranza e al Trofeo Autore di calciomercato, perché oggi più che mai sta incidendo per i calciatori in entrata. Nessuna sorpresa eclatante, zero americanate, nessun effetto speciale finora.
Dopo le intelligenti mosse dei parametri zero, la Roma ha scoperto gli obiettivi a inizio giugno, compresi Llorente e Kristensen, ha atteso che si scongelassero le negoziazioni messe in freezer dai club cedenti, e dopo una scaldatina nel microonde ora vuole consumare il pasto. Nessun piatto gourmet, anche perché non si vedono in giro chef stellati e soldi per quel tipo di ristoranti. Pinto ha riempito il carrello nel reparto delle offerte e delle occasioni. Dove si possono fare affari, ma ci si affida pure alla speranza che il prodotto sia uguale a come viene proposto in foto sulla confezione. L'importante è che il pasto risulti nutriente. Lo dirà il tempo.
Scamacca è stato il primo nome fatto, da tutti, per la prima linea. A metà giugno, Londra è stata meta di pranzi di lavoro. Vi abbiamo raccontato di Mourinho al tavolo con il presidente dell'Al-Ahli e con il super manager della CAA-Stellar, che fra le altre cose assiste proprio Scamacca. Quindi di Tiago Pinto che raggiungeva nella City l'allenatore pochi giorni dopo, con Mourinho che dava l'ok all'eventuale arrivo dell'ex punta del Sassuolo. Pochi giorni e ha fatto irruzione sulla scena Morata, ma le chance per la Roma sono ridotte, causa costi elevati, come garantiscono da venti giorni persone vicine al dirigente romanista.
Boutade sui vari Taremi e Okafor, gente da 18-25 milioni, che la Roma in questa fase non può spendere. Perché la storia di Nyon la conoscono tutti, e se qualcuno avesse problemi di memoria può chiamare Trigoria, dove il riassunto sui paletti messi dall'Uefa al mercato della Roma è più tormentone di lui che bacia lei che bacia lei che bacia lui.
Poi c'è il centrocampo. E qui Pinto ha sorpassato a destra. Mourinho gradiva Sabitzer, ma il Bayern avrebbe aperto al prestito soltanto se non avesse ricevuto offerte per il cartellino. È arrivato il Dortmund e ciao, senza rancori. E gradiva soprattutto Kamada, che avrebbe trasformato in mezzala da 3-5-2 (parlavamo di questo nuovo modulo un mese fa, ora le prime amichevoli lo stanno svelando a tutti, anche a chi nel frattempo si è fatto distrarre dalle foto di Mourinho su Instagram), ma il club aveva altre idee, e ha deciso che sarebbe stato meglio trattare con gli amici del PSG per Renato Sanches. Che per ovvi motivi non è mai stato in cima alla lista di Mourinho, ma a quella del club sì. Perché Mourinho conosce bene Sanches, e sa che se sta bene ha una forza inaudita e il dinamismo che manca alla sua mediana. È meno propositivo di Kamada e Sabitzer, ma si può fare. Non è la sua prima scelta perché i dubbi che tutti hanno sulla tenuta fisica di Sanches, li ha anche lui. Ma quando si hanno limiti finanziari sul mercato, quando non ci si vota per indole alla ricerca di talenti stranieri da forgiare, si fanno i conti anche con le possibili controindicazioni. Eterne variabili del calciomercato.
Nessuna sorpresa neanche in uscita. Per vendere Shomurodov a titolo definitivo serviva più un mago che un Tiago. Errore madornale fu acquistarlo, a quelle cifre. Nel calcio in recessione gli strascichi fanno male. E Ibanez? Tutto come previsto. Non c'è la fila, quindi si aspetta la proposta giusta. Pure se dovesse arrivare ad agosto.
In the box - @augustociardi75