Trotto e galoppo

28/08/2023 12:38

LR24 (AUGUSTO CIARDI) -  Facciamo uno sforzo, togliamo dai nostri discorsi le questioni tattiche, perché altrimenti facciamo notte. E premettiamo che per fortuna, tra l'arrivo di Lukaku e la partita di venerdì contro il Milan, almeno in questo primo scorcio di stagione prima della sosta, l'unico aspetto positivo delle brutte partite è che le metti subito alle spalle, perché si rincorrono le notizie e si torna subito in campo. Parliamo di assortimento e di caratteristiche dei reparti e dei calciatori. La Roma non ha cambio passo. Ha pochi calciatori veloci, con frequenza di passo frenetica, rapidi nel correre e nel rincorrere.

E purtroppo questo aspetto salta agli occhi osservando da vicino i centrocampisti, pure quelli avversari. Ma come? Direte. È stato ingaggiato Renato Sanches, che fa del dinamismo prorompente il suo punto di forza! Appunto. Renato Sanches. Fino a quando non dimostrerà di avere messo alle spalle i guai muscolari che lo hanno portato dal tetto d'Europa e dal Bayern Monaco, fino allo sgabuzzino del Paris Saint-Germain, sarà sempre un calciatore potenzialmente funzionale. Pronti, via, dieci minuti di corse a perdifiato e poi stop durante l'allenamento di metà settimana. E arrivederci a dopo la sosta.

C'è Bove, che non è propriamente un calciatore scattante, rapido, ma dinamico sì. Ma non basta. Quindi c'è Aouar, rapido col pallone fra i piedi, ma leggerino, più Giuly che Gattuso. Ma Bove e Aouar al Bentegodi non c'erano fra i titolari. C'erano contro la Salernitana e nella prima mezz'ora si era vista una Roma vispa, costruttiva, da corsa e da pressing. Sabato la Roma ha provato a prendersi il campo, con mediani dalla marcia bassa, per valori assoluti superiori, in modo netto, ai dirimpettai. Ma attenzione. Qui entra in ballo la qualità. Se schieri calciatori di posizione () o comunque compassati nelle movenze (Cristante e Pellegrini), devi avere sempre la palla fra i piedi, altrimenti sono guai. E la Roma, anche con questi tre, commette errori nel palleggio, di appoggio, insomma la palla la perde, o la regala, perché , Cristante e Pellegrini sono buoni calciatori ma non appartengono alla categoria di chi decide le partite pure da fermo o a cui gli basta andare al trotto.

Ed ecco quindi che di rimessa partiva la staffetta scaligera, e allora Ngonge sembrava Jacobs, e pure se tutt'altro che dotato tecnicamente, galoppando in solitaria verso il , per lui uno contro uno era più difficile sbagliare che azzeccare il tiro vincente. Nel calcio serve, anche, correre. E la Roma ha poca gente da corsa. A Verona questo limite è di nuovo emerso in modo fragoroso. Sembrava, in mediana, una squadra del Brasileirao, veniva voglia di cercare il tasto del per due, per velocizzare la manovra e vederli correre rapidamente. Ma il tasto del per due funziona per le note audio di WhatsApp. Non nei novanta o cento minuti.

In the box - Augusto Ciardi