Considerazioni malinconiche e calcio virtuale

23/09/2023 17:21

LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Potremmo abusare dei luoghi comuni, usare definizioni banali come sparare sulla croce rossa, sbagliare è umano perseverare diabolico, e via dicendo. La vicenda Renato Sanches è malinconica. Ma non può sorprendere nessuno. E importa zero sapere che, per ammissione, se il quadro non dovesse mutare da ottobre in poi, sapremmo già con chi "prendercela", perché puntare il dito accusatorio su Pinto non aiuterebbe la Roma in campo come dovrebbe invece aiutarla un calciatore che andava cercato evidentemente con altri criteri, e senza ossessioni, in estate, per giocare da mezzala, in un ruolo ritenuto importante dall'allenatore.

Tempo fa parlavamo degli spinoff sulla Roma, oramai più importanti della serie che dovrebbe invece attirare l'interesse comune, ossia la Roma stessa e le sue partite. Oramai ci si interessa più della cornice che del quadro. Arriva Lukaku, e contemporaneamente alla gioia del super acquisto, si parlava soltanto delle dichiarazioni dei dirigenti e di quelle indirette del presidente, perché tutti in coro "hanno passato la palla a Mourinho". E, di conseguenza, si attendeva con trepidazione la risposta di Mourinho sulle ambizioni in campionato della squadra. Ci si innamora delle dichiarazioni, chi commenta si sceglie referenti, eroi e nemici, e mentre altrove si parla di campo, a Roma ci si chiede soltanto, adoranti o iper critici, "che dirà Mourinho?". Perché spesso di dà più peso ai post partita che alla partita stessa.

Gli spinoff sulla Roma, appunto. Anche perché parlando di campo molto spesso si ragiona sul virtuale. "La Roma con Renato Sanches deve puntare alla ". Certo. Come no. Ma Renato Sanches finora non c'è stato. In campionato su 360 minuti (senza recupero) ne ha giocati 69. In Europa League 28 su 90 (senza recupero). Mourinho a Tiraspor ha provato a fargli mettere qualche minuto nelle gambe, perché un calciatore oltre a guarire clinicamente deve pure essere in condizioni di forma accettabili, e la forma la trovi in campo, non soltanto grazie agli allenamenti. Tenendo conto pure del fatto che il primo infortunio, prima del match con il Verona, se lo è procurato a Trigoria.

Sapevamo da giugno che, tra i preferiti, in cima alla lista di mezze ali Mourinho non metteva Renato Sanches, perché temeva ciò che purtroppo si sta malinconicamente avverando. In questo momento il primo pensiero va al calciatore, perché si può immaginare quanto sia frustrante per un atleta vivere con problemi cronici che minano la carriera. Poi però vanno fatte delle profonde riflessioni. Sugli spinoff e sul virtuale, sulla comunità di intenti, sui contratti in scadenza e sulle mire future del club in relazione alle politiche societarie.

Perché si torna in campo, e Torino sarà la prima di sei trasferte che seguiranno tutti gli impegni di Europa League nel primo turno. Con la speranza che la verve dialettica mostrata dallo stato maggiore della Roma dopo l'arrivo di Lukaku, un giorno si possa notare pure quando c'è discutere in Lega in vista dei calendari da stilare. Perché? Semplice. Comprare calciatori a rischio significa mettere in conto le assenze degli stessi. Le assenze dei calciatori a rischio comportano una minore turnazione e un utilizzo maggiore dei calciatori sani, che a loro volta rischieranno di essere a rischio perché non potranno mai tirare il fiato, a maggior ragione se la Roma poi sarà sempre in trasferta dopo i match di coppa, non avendo mai il tempo di allenarsi al meglio, anche perché in campionato non giocherà mai di lunedì. La Roma deve esigere di essere trattata come gli altri club. Ma per farlo deve rappresentarsi meglio nelle sedi opportune e davanti alle telecamere. Un compito che non spetta all'allenatore.

In the box - Augusto Ciardi