20/04/2024 14:34
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - La contestazione della Roma, causata dalla conferma del 25 aprile come data di recupero del match di Udine, come al solito ha trovato, su molti (troppi) media nazionali, lo spazio che si dedica alle notizie di quarto livello. Piazzate a pagina milllemila, in boxini incastrati tra la pubblicità degli all you can eat di cibo giapponese cucinato in ristoranti cinesi e la pubblicità della pomata pe le ragadi anali. Una breve. Tutt'al più la semplice cronaca. La fredda cronaca. Approfondimenti, corsivi delle "grandi" firme e indignazione, manco a parlarne. Meglio riempire la gente di fumo, parlando di centinaia di milioni di euro per il mercato della Juventus, o meglio spacciare per scoop l'addio di Pioli a fine stagione. Come se fosse una notizia.
Sono gli stessi media nazionali che poi durante le coppe europee si vestono da nazionalisti oltranzisti, gridando non passa lo straniero e si battono il petto stringendosi a coorte, fieri e orgoglioni nel tentativo sempre più vano di vendere qualche copia in più. Gli stessi che fanno speciali sui decimali che consentono all'Italia, grazie soprattutto alla Roma, di avere una squadra in più in Champions League.
Ieri in prima serata non siamo rimasti sorpresi dalla decisione della Lega di Serie A, che ha rimesso la decisione ai voti dei condomini chiassosi dello scalcinato comprensorio popolato da una strana fauna calcistica. Ha fatto rumore per l'ennesima volta l'incapacità e l'assenza di volontà di molti organi di informazione di urlare a nove colonne o in prime time l'ennesimo scempio che reca danno non soltanto alla Roma, ma al calcio italiano. Un'atroce mediocrità. Una voluta mancanza di presa di posizione nei confronti di un pecoreccio bullismo di bassa lega.
In the box - @augustociardi75