27/07/2024 11:34
LR24 (AUGUSTO CIARDI) – La trattativa per Dovbyk è reale. L'attaccante ha accettato la proposta della Roma, preferisce la Roma all'Atletico Madrid. Operazione assai dispendiosa. Che comporta un investimento superiore ai 30 milioni di euro. La Roma e Dovbyk sono ottimisti sulla chiusura del cerchio. Manca ancora un po' per convincere il Girona. Ma questo affare in corso deve innanzitutto indurre a una serie di riflessioni sugli ultimi sessanta giorni. Perché trattare col Girona rivelazione uno degli attaccanti più prolifici della Liga, significa che la Roma ha soldi da spendere. Con tanti saluti a chi ha emesso sentenze senza senso da fine campionato fino a qualche giorno fa. Urlando che la Roma fosse in dismissione soltanto perché venivano chiusi gli uffici di via Tolstoj o perché c'erano tagli al personale. Sono andati in scena simposi sugli uffici amministrativi che abbassavano la serranda. Anche a questo abbiamo assistito. Mera speculazione mediatica, perché quando ci si mette di traverso, anche le cazzate diventano affari di stato, nel tentativo di seminare terrore. Vi ricordate Ghisolfi? Il direttore sportivo vittima di una vigliacca cojonella? Giudicato inadeguato e incapace prima ancora che gli stessi assaltatori sapessero se il suo cognome si pronuncia con l'accento sulla i finale? Modo di fare orgoglione. Non passa lo straniero, soprattutto se è poco propenso a dare confidenza a chi crede per diritto divino di dovere sapere tutto dalla fonte primaria. Il club. È stato raccontato che la Roma non avrebbe speso un centesimo sul mercato, perché, appunto, era in dismissione, perché Friedkin stava comprando l'Everton e la Roma nella migliore delle ipotesi sarebbe diventata una succursale degli inglesi. E invece, tanto per cambiare da quando Friedkin ha comprato la Roma, i fatti stanno smentendo queste fantasiose (eufemismo) ricostruzioni. La storia non insegna nulla quando ci sono di mezzo il livore e la presunzione. Veniva schierata sui campetti dei giornali la Roma di Sarri e veniva preso per pazzo chi affermava che sarebbe potuto arrivare Mourinho. Si dava per scontato che Dybala non sarebbe mai arrivato soprattutto perché in rosa c'era Zaniolo. E poi tutto quello che è successo negli ultimi due mesi. Che sono trascorsi invocando conferenze stampa durante le quali il presidente o il CEO Souloukou avrebbero dovuto spiegare nei dettagli dove stesse andando la Roma. Vi è mai capitato di sentire in conferenza stampa Galliani, Sartori, Marotta scoprire le carte annunciando urbi et orbi che il Milan, la Juve, l'Inter o il Napoli erano in difficoltà, che avrebbero speso tot soldi sul mercato mettendo in chiaro coi rispettivi tifosi che sarebbe stato inutile cullare illusioni ambiziose? No? Non ricordate cose simili? Ovvio. Perché sarebbero state illogiche. Eppure Roma da inizio estate fino a metà luglio si è trasformata in Fantasilandia. Ora queste pretenziose e insensate richieste e affermazioni sono annacquate, i toni sono più bassi, le creste si stanno abbassando. Perché i fatti dicono che sono stati spesi 23 milioni per Le Fée, quasi 30 per Soule, circa 5 per riscattare Angelino e altrettanti per Dahl. Gli stessi fatti dicono pure che, per Dovbyk o un altro, verranno spesi almeno altri 30 milioni per l'attaccante. Quindi? Quindi il mercato a costo zero esisteva soltanto nella testa di chi evidentemente acquisiva informazioni sballate probabilmente da fonti rancorose. E il rancore porta sempre dalla parte sbagliata. La Roma deve fare ancora tanto sul mercato. Soprattutto perché vanno recuperate tante posizioni in classifica per ambire alla zona Champions League. Ma le sentenze emesse sulla Roma da fine maggio a metà luglio, possono già essere archiviate come uno dei momenti più imbarazzanti degli ultimi tempi.
In the box - @augustociardi75