Master in comunicazione

15/11/2024 15:02

LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Avete presente Guardiola? Uno dei migliori di sempre. Anche in comunicazione. Fateci caso, di qualsiasi allenatore che affronta, dice che è tra i migliori al mondo. Anche per questo, anche grazie agli endorsement dello spagnolo, alcuni allenatori campano di rendita fino a quando la realtà non li inchioda ai loro demeriti. Finché la carriera è mascherata dal giudizio di Guardiola, si godono il momento.

Mica crederete che Guardiola quello che dice lo pensa seriamente? Ma dall'alto della sua capacità di comunicare, qualsiasi cosa dica diventa un manifesto. Anni fa affermò che il calcio doveva rendersi sostenibile. Andate a vedere quanto fece spendere al Manchester City dopo quella dichiarazione equa e solidale. Esistono allenatori che oltre a sapere fare bene il loro mestiere in campo, sono maestri in comunicazione. Guardiola come Mourinho. Come, a modo suo, Ancelotti, che con gli anni, e dopo mille trofei vinti, ha capito che gli basta parlare molto meno rispetto ai colleghi e dire cose molto meno scenografiche per essere convincente pure fuori dal campo. Gli basta un sopracciglio arcuato fino all'eccesso.

Come Ranieri. Dal primo pomeriggio, molti tifosi della Roma si sentono primi in classifica. Non sono scemi. Hanno trovato di nuovo un punto di riferimento. Certe piazze hanno bisogno di punti di riferimento. Chi non lo accetta, se ne deve fare una ragione. Se non hai una storia da primo della classe, se non puoi spendere soldi per racimolare una mezza dozzina di top player, serve il feticcio. La gente si aggrappa al feticcio. Un giorno lo diventerà pure De Rossi. O meglio, da calciatore lo è stato. Come simbolo della Roma lo è dai tempi degli esordi. Da allenatore deve ancora forgiarsi. Non a caso la sue dichiarazioni nei pochi mesi sulla panchina della Roma hanno convinto a metà. Il Ranieri over settanta non deve imparare da nessuno. Ha parzialmente riabilitato i Friedkin, ha detto che Angelino farà il terzino, ha chiesto di non fischiare, ha annunciato, come da comunicato, di assumersi ogni responsabilità tecnica, si è investito del ruolo di tutor di Ghisolfi. Ha calmato le acque e indicato la rotta.

La Roma sempre a tredici punti dopo dodici partite sta. Ma i primi due mesi e mezzo di patetica stagione sembrano alle spalle. I Friedkin tornano a farsi contaminare dopo che ci aveva provato, e ci era riuscito nel primo anno e mezzo, Mourinho. Ora hanno aperto l'ombrello Ranieri. Maestro in comunicazione a più di settanta anni. In un mondo calcistico votato a neologismi e a nuove filosofie tattiche e gestionali affidate a pseudo scienziati e a manierati manager bocconiani, c'è ancora spazio per un signore di terza età che a differenza dei nuovi guru sa cosa dire e sa quando dirlo.

In the box - @augustociardi75